“Il dramma è la ragion d’essere del personaggio; è la sua funzione vitale: necessaria per esistere “(L.Pirandello)
Di cosa abbiamo bisogno per creare un personaggio credibile? Di conoscerlo a fondo, fin nei dettagli più insignificanti. Le sue azioni (ricordate? Secondo Aristotele, dran, agire, è ciò che caratterizza un personaggio) devono essere motivate dal suo modo di essere e di affrontare le situazioni, dal suo carattere, dalle sue paure. Perciò devono essere COERENTI con ciò che lui/lei è, altrimenti sarà solo un burattino nelle nostre mani, non un essere dotato di anima e autonomia.
Dopo aver scelto il nostro archetipo di riferimento (vedi l’articolo precedente), procediamo quindi con quella che possiamo definire “la carta di identità” dei nostri personaggi. Più sarà particolareggiata, più le nostre creature saranno sfaccettate e ricche di sfumature.
Tre sono le categorie di riferimento per la biografia di un personaggio: fisica, sociale ed emotiva.
La BIOGRAFIA di un personaggio
Fisica
Descriviamo con attenzione l’aspetto fisico del nostro personaggio: se è alto, basso, magro o grasso, biondo o bruno, se ha delle caratteristiche particolari, dei difetti più o meno evidenti, una sua gestualità e via dicendo.
Sociale
Gli aspetti sociali del nostro personaggio comprendono tutto ciò che ha a che fare con il contesto in cui vive e con cui si relaziona e col posto che occupa nella società. Questo significa educazione, stato economico, religione, razza, ideologia, ambiente familiare, amici, lavoro, etc., ma comprende anche i suoi gusti in fatto di musica, cibo, hobbies, sport e tutti i suoi interessi.
Emotiva
La vita emotiva del nostro personaggio ci aiuterà a venire a conoscenza della sua vera personalità. Sarà la sua ‘linea emotiva’ a determinarne i comportamenti, soprattutto quando, durante lo svolgimento della storia, verrà messo sotto pressione. Un esempio? L’insicuro si comporterà in modo diverso da una persona sicura di sé nella stessa situazione. Se non avremo chiari i meccanismi emotivi del nostro personaggio, non saremo in grado di sviluppare le giuste motivazioni per il suo comportamento.
LA BACK STORY
Ognuno è la sua storia. Ognuno ha un passato che lo ha reso ciò che è adesso. Questo vale anche per i nostri personaggi. Nessuno di loro comincia la sua vita al momento dell’inizio della storia. Dobbiamo quindi andare a ritroso nel tempo ed immaginare come è stata la loro infanzia (spesso all’origine di problemi e insicurezze ancora oggi irrisolti), la loro adolescenza e la loro vita adulta fino ad oggi. Solo in questo modo riusciremo a dar loro la giusta profondità, che li renderà tridimensionali e non solo delle piatte figurine, spesso stereotipate. Scaviamo nella loro vita, nei loro traumi, nei loro legami affettivi e riusciremo a farli emergere, come scultori, dal blocco di marmo o creta dal quale siamo partiti.
Spesso la back story rimane dietro le quinte, ne emergono a tratti solo alcuni dettagli, che però hanno la funzione di rendere ogni personaggio unico, perché unica e irripetibile è la sua storia, anche quella che non si svolge sul palcoscenico della nostra narrazione.
Immaginate di intervistare i vostri personaggi, di farvi raccontare i dettagli della loro vita passata, i loro ricordi, le emozioni a cui sono legati e scoprirete il mondo che si cela dietro la facciata.
TESTIAMO I NOSTRI PERSONAGGI
Per concludere, vi suggeriamo alcune domande che vi aiuteranno a verificare se i vostri personaggi – prima di tutti il /la protagonista, perché porta avanti la storia – sono coerenti, definiti, non banali e verosimili.
Quali sono le speranze del vostro protagonista?
Di cosa ha paura?
Per cosa combatte?
Cosa vuole con tutto se stesso?
Come si sente dentro?
È sicuro di sé o insicuro?
Qual è l’aggettivo che lo caratterizza?
Il vostro protagonista si comporta in modo coerente lungo tutto l’arco della storia?
In che modo il passato del protagonista influenza il suo comportamento presente?
La Cassetta degli Attrezzi di Elisabetta Flumeri & Gabriella Giacometti
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