Assalita da tutte le parti, Maria Masella ha dovuto “sbottonarsi” un po’ sul nuovo romanzo della Serie I casi del Commissario Mariani (Mariani e le giuste scelte, Fratelli Frilli Editori: QUI la recensione).
Alcuni autori iniziano i loro romanzi con l’elenco dei personaggi. Se mi chiedessero di farlo sarei in difficoltà perché dovrei citarne due “strani”; cosa ne direste se trovaste un personaggio di nome Pioggia?
Eppure, Pioggia è importantissimo: scandisce le giornate, forse confonde indizi, rende confuso quello che sarebbe chiaro o mostra quello che non si vedrebbe? Senza contare che il romanzo è chiuso fra due grandi alluvioni, una a metà ottobre e l’altra a metà novembre.
Il secondo “strano” è uno che non compare, ma la cui presenza è costante. Il nome non ve lo dico.
Ho quindi più che approvato la chicca di perfezionare l’immagine sulla copertina aggiungendo la pioggia, che si riesce a vedere abbastanza bene sulle colonne (che sarebbero candide se non ci fosse lo smog). Colonne? Sono le colonne del pronao del teatro Carlo Felice (l’unica parte rimasta in piedi dopo i bombardamenti della II guerra mondiale). Perché ho scelto questa immagine? Perché è uno dei luoghi importanti del romanzo (classica risposta che non dice nulla).
Qui è nata l’idea del romanzo (è un luogo che mi ispira). Non mi intendo di musica, ma nel corso degli anni mi sono imbattuta in alcuni brani di cui non sono riuscita a liberarmi. Da liceale (1965 circa) avevo letto Carmen di Mérimée, vent’anni dopo sono andata a vedere Carmen Story (film di Carlos Saura) e mi sono innamorata della musica. Ho cominciato a cercare. Non mi sono più liberata di Habanera, nessun brano è più carnale di questo.
La cartella con i file di questo romanzo si chiama Habanera. Per il brano più carnale che abbia mai sentito ho costruito un personaggio che rifiuta il proprio corpo.
Quindi il teatro Carlo Felice era giusto in copertina. Per i non genovesi fronteggia il palazzo della Borsa che compare in “Mariani e le parole taciute”, di cui questo è il completamento.
Ma ci sono altre due location importanti: una a Levante (l’insenatura da cui partirono i Mille) e una a Ponente (piazza Odicini a Voltri).
E ci sono cose buffe… Questo Mariani e il terzo Maritano si sono intrecciati: prima stesura del Maritano, prima del Mariani, revisione del Maritano e poi revisione del Mariani. E qualcosa di uno si è infilato nell’altro. La foto della copertina del Maritano non raffigura Quinto (dove abita Ardini) ma proprio Voltri! E cosa suona un personaggio del Mariani? La Sinfonia di Leningrado che ascoltavo scrivendo i pezzi più duri di Maritano. Io che non ascolto musica!
E se… Intervista semiseria alla “banda” Mariani.
Maria Masella: Care ragazze e cari ragazzi, sono riuscita a placcare Antonio, la sua famiglia e i suoi collaboratori. Li ho drogati con caffè, sigarette e chiacchiere e hanno accettato di sottoporsi a una intervista.
C’è qualcosa che volete sapere? Chiedete e vi risponderanno.
ALEXANDRA MAIO: Buongiorno, commissario, vorrei conoscere la sua storia. Dove inizia? E quale titolo ha dato la sua autrice a questo primo racconto?
Antonio Mariani: Ho avuto qualche problema nel raccontarmi. Alla mia autrice ho raccontato l’indagine che lei avrebbe chiamato “Morte a domicilio”, poi sono andato avanti… Ma lei ha insistito e le ho raccontato la prima indagine genovese, l’omicidio di PRIMO. Poi mi sono distratto e le ho raccontato di quando navigavo, sono sbarcato a Bari e ho deciso di diventare questurino, raccogliendo il TESTIMONE di un anziano commissario.
Alexandra Maio: Grazie signor commissario. Ho intenzione di regalare i suoi libri a mio marito e voglio iniziare dal primo.
Antonio Mariani: facile, il primo da leggere è PRIMO.
Alexandra Maio: Ottimo, non posso sbagliare.
BABETTE BROWN: Commissario, quali sono i suoi piatti preferiti? (Così poi lo invito a cena…)
Rebecca Quasi: Passa le ricette!
Babette Brown: Calma!
Antonio Mariani: Farinata, panisse e cuculli, minestrone, ripieni, polpo con patate e fagiolini, cima. A Roma, carciofi alla giudia.
Babette Brown: Se viene a Roma, sarà mio ospite.
BABETTE BROWN: Francesca, che cosa non sopporti in Antonio? Ci passi sopra, o glielo rinfacci?
Francesca: Cellulare spento. Cellulare spento. Sono intelligente, ormai ho capito che rinfacciarglielo è inutile. Strizza male il dentifricio? Pure io. Soffro un po’ delle tante ore con Lorenza, mi vendico in modo sottile facendomi vedere con i miei colleghi più giovani di lui. Ci patisce un po’ di essere invecchiato. A me piace più ora. Alle donne continua a piacere… Non è colpa sua ma ci soffro. Non sono una che rinfaccia.
Rebecca Quasi: assertiva la signora!
BABETTE BROWN: Lorenza, cara figliola (lisciamola un po’), che ne pensa del commissario Mariani?
Lorenza Petri: Ho chiesto di essere destinata a Genova sperando di essere nella sua squadra. È disordinato, dimentica il cellulare spento. È tanto disordinato. ma proprio tanto. In compenso, rispetta chi lavora con lui, accetta le critiche. Da lui sto imparando a entrare nelle persone. Come donna ho avuto un po’ di paura, ho avuto delle brutte esperienze. Con lui non ho mai avuto problemi, forse è un po’ troppo protettivo. Non mi ha mai rinfacciato che Bareto è morto per scagionarmi.
LIBERA SCHIANO LOMORIELLO: Cosa pensano di lui le donne della famiglia? Intendo: tutte.
Francesca: Uomo difficile, ma vale la pena.
Figlie (in coro): Con lui siamo sicure.
Madre: Figlio difficile (ansia fissa) ma non lo cambierei.
Bella, la cagna: Bau bau (gli deve vita e famiglia)
LAURA GRASSI: Antonio, scusa, ti sei mai fermato a bere un caffè al bar di Teresa? (*)
(*) Teresa Maritano, protagonista della Serie I Casi di Maritano e Ardini).
Antonio Mariani: Sì, due o tre indagini fa.
Betty Blu: adesso mi tocca rileggermi le ultime indagini per scoprire quando…
BABETTE BROWN: Francesca, immagini mai Antonio in pensione?
Francesca: Il mio Anto pensionato? Spero che ci arrivi. Prendiamo una barca.
ELENA TARONI DARDI (sfacciata): Francesca, ma Antonio… Boxer, slip o niente? Chiedo per un’amica.
Francesca: Dorme nudo. Estate slip, inverno boxer. Sempre bianchi o azzurri.
Elena Taroni Dardi: L’amica è cappottata…
BETTY BLU: Che scuola frequentano le ragazze?
Antonio Mariani: Manu frequenta il liceo scientifico come sua madre e il sottoscritto. Ludo è alle medie.
ELISA FERRARI: Il più grande rimpianto della sua carriera e la persona che per entrambi ha cambiato la vita.
Maria Masella: Il più grande rimpianto? Sono due, alla pari. Aver spinto Iachino a riesaminare vecchie carte che avevano tracce di affari sporchi del vicequestore Serra (il ferimento di Iachino ne era stata una conseguenza? Probabile, è un punto da chiarire)(Il cartomante… Cuorenero… Io so). Il secondo è non aver previsto che Bareto sarebbe stato in pericolo (Mariani e le porte chiuse).
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