Sono nata a Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza. Sulle colline della mia città si innalzano due caratteristici castelli che sempre, fin da bambina, hanno avuto il potere di stimolare la mia fantasia. Fantasia che ho trovato abbondantemente nei libri che fin da quando ancora non sapevo leggere, mi hanno attratta moltissimo. Infatti, l’unico modo perché rimanessi tranquilla era quello di cercarmi un angolo tranquillo e mettermi sulle ginocchia un bel libro illustrato. Di lì il passaggio amimparare a leggere e poi a scrivere fu breve. Ma la svolta decisiva fu quando a dieci anni lessi Il Signore degli Anelli e La spada di Shannara. Da lì la grande passione per il fantasy, il mio genere preferito, anche se comunque sono una lettrice onnivora. Già allora decisi che da grande sarei diventata una scrittrice.
La vita, però, spesso ti conduce lungo strani percorsi, ti costringe a rinunce per le persone che ami, e rimani in attesa del tuo momento. Ed ora il momento finalmente è giunto: riprendere gli antichi sogni, cullati e coccolati nell’angolo più segreto del cuore e far vivere su carta i miei mondi.

Bene arrivata. Due righe per presentarti?
Ciao. Grazie per l’ospitalità. Com’è difficile parlare di sé…
Dicono che sono gentile e solare, ma con un nome come il mio mi è facile esserlo. Letizia, Lety per gli amici o Tixia come mi chiamano in famiglia da buoni veneti.
Ho molti interessi e molte passioni: la prima leggere, l’ultima scrivere, ma in mezzo potete trovarci cucito, uncinetto, cucina e molto altro.
Sono sposata, ho tre figli adulti, due maschi e un’eterna bambina, nata con disabilità. La mia piccola perla imperfetta.
Vivo in una bella cittadina ai piedi di verdeggianti colline, sotto l’ombra di due castelli, in terra veneta. Una terra generosa che mi ha trasmesso valori e tradizioni che cerco di conservare e di trasmettere anche attraverso la scrittura.

Che genere scrivi? Oppure, svolazzi di genere in genere come una leggiadra farfalla?
Principalmente scrivo fantasy, o meglio una miscela tra fantasy e fantascienza con un pizzico di romance (planetary romance), ma mi sono cimentata anche in racconti. Ho scritto anche un libro di ricette di cucina e alcuni testi a tema disabilità.

Come scrivi? Penna e quaderno? Tecnologia a tutto spiano?
Non ho un mezzo preciso, almeno per quanto riguarda la bozza. Scrivo dove mi capita, infatti a casa penne, matite e fogli si trovano ovunque, anche in bagno. Non amo scrivere sul cellulare, piuttosto preferisco i tovaglioli o il retro della lista della spesa.  Naturalmente, riporto tutto al computer dove riesco a dare un nesso logico e a riordinare le idee.

Quando scrivi? Sei un’allodola, o una civetta (non equivocare)?
Un tempo ero una civetta, ma ora alla sera sono cotta e dopo cinque minuti dovrei mettere gli stecchini sotto le palpebre per poter tenere aperti gli occhi. Mi sono trasformata di un allodola.

Coinvolta sempre in quello che scrivi, oppure distaccata?
Terribilmente coinvolta, tanto da soffrire di acidità di stomaco quando devo far passare qualche pena ai protagonisti. Quando poi devo separarmi dalla storia perché è arrivato il momento di pubblicarla… soffro pure di tachicardia.

Scaletta ferrea, o sturm und drang?
Il secondo. Confesso che sono andata a cercare il significato su internet, perché non conoscevo quel movimento letterario. Prometto che vado a studiarmelo.

Metodica nella scrittura, oppure “quando-posso-non-so-se-posso”?
Il mio metodo è non aver metodo. Scrivo quando ho l’ispirazione, quando posso e se posso.

Leggi molto? A noi piacciono i topi di biblioteca.
Ho letto molto da ragazza; poi, per un periodo, davvero poco. Negli ultimi tempi, però, ho ripreso con molto piacere. Sto recuperando un sacco libri di autori emergenti che avevo nel Kindle, ma anche classici che da tanto desideravo leggere.

I social: li usi per far conoscere e promuovere i tuoi libri?
Qui tocchiamo un tasto dolente: sono pessima con i social, male organizzata e pure un tantino ignorante. Forse, perché li sento come una forzatura. Preferisco farmi conoscere e lasciare le persone libere di fare la loro scelta. Ogni tanto metto un post, giusto per far sapere cosa scrivo e dove possono trovarlo.

Quali sono i tuoi preferiti? Perché? Quali riscontri hai notato?
Uso Facebook e Instagram, ma ho notato che il riscontro che avevo qualche anno fa ora non c’è più. Forse dipende dal fatto che posto poco, oppure più dal fatto che entrambi sono super affollati e che i post a pagamento e quelli dei cosiddetti influencer prevalgono, non lo so, sarà solo una mia impressione.

Hai finito il tuo libro. Prosegui da sola, o ti rivolgi ad alcune figure (professionali o no), come beta reader, editor, grafico/a…
Un altro tasto dolente: prima del Covid, avevo un’amica professionista in pensione che mi dava una mano per l’editing, ma purtroppo non ce l’ha fatta. Per il libro di cucina mi sono rivolta a una professionista e a bravissime beta reader che non mi hanno perdonato nemmeno un refuso. Alla fine, però, ho deciso di studiare e di fare da sola, perché non posso sostenere i costi. Al momento, vorrei rivolgermi a una Casa Editrice, anche se non ho molte speranze che un mio lavoro possa essere preso in esame, vista la folla di scrittori…

I concorsi: sì, o no?
Ne ho fatti un paio. Il primo è stata una fregatura, il secondo pure. Quindi ho pensato che non fossero per me.

Progetti per il futuro?
Continuare a scrivere. Le idee non mi mancano, la volontà neppure, ma ho già il cuore in pace sulla possibilità di emergere e quindi penso che  lo farò per i pochi fedelissimi che mi seguono con affetto e interesse. Li coccolo attraverso una mia pagina, “Il racconto è servito”, dove regalo racconti, ricette, consigli e pensieri. Altri progetti: imparare a dipingere ad acquerello e a costruire una serie di segnalibro personalizzati, con paesaggi, fiori o soggetti a tema fantasy.

I libri di Letizia Finato li trovate nella sua Pagina: fate click QUI.