Viviana Giorgi consiglia STORIE CINICHE di Somerset Maugham.

“La virtù, nelle Storie ciniche come in tutta l’opera di Maugham, annega nel cinismo; impedisce ogni commozione (ai protagonisti delle vicende, a chi legge); va a sbattere con quella che non è più una regola di lavoro, bensì sembra essere la regola aurea della vita: vale a dire saper essere sufficientemente cinici da poter fare solo ed esclusivamente ciò che vogliamo. Vediamo, così, donnette diaboliche, finte malate di cuore che, con la scusa della propria fragilità, tarpano la libertà altrui; donne lussuriose e bellissime che passano da un amante all’altro; donnone orripilanti di mezza età che si acchiappano ragazzi di ventisette anni più giovani e poi li mollano, innamorati (da non crederci: innamorati), per flebili ammiragli … tre sublimi ciccione a Cap d’Antibes, torturate dalle diete e da una feroce amica che (giustamente) divora davanti a loro chili di panna e ogni ben di Dio. Insomma: ce n’è per chiunque. Come sono divertenti i racconti di Somerset Maugham! Come si leggono volentieri – e non solo i racconti, anche i romanzi, beninteso! Si girano le pagine, una dopo l’altra, velocemente, senza mai provare un minimo di fatica. E si ammira l’intelligenza, la sottigliezza, la precisione. Sì, è proprio bravissimo Somerset Maugham”. (Giorgio Montefoschi)

Racconti di cinica bellezza, scritti con una semplicità di linguaggio e di forma che si trasformano, riga dopo riga, in preziose lezioni per chi, come me, scrive. A volte divertenti, spesso tragici, ma sempre sarcastici. Quando li leggi ti sembra di essere lì con Maugham a parlare con i suoi amici, vecchi e nuovi, mentre sorseggi un whisky, un bicchiere di vino, un tè. Tutto molto english, tutto molto distaccato, tutto molto cinico. Gli ipocriti, con Maugham, non la passano liscia.
Da leggere.

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Anna Lety consiglia LA CHIOMA DI BERENICE di Amalia Frontali.

Il Cairo, 1817
Forte della migliore educazione britannica, a diciott’anni Sarah Bane si sentirebbe pronta per soddisfare la legittima aspirazione di ogni brava ragazza: convolare a nozze con un gentiluomo di forma e di sostanza, passabilmente innamorato e rigorosamente inglese.
Si trova invece imbarcata per l’Egitto, dove lo zio diplomatico le ha combinato un matrimonio di convenienza con un avventuriero italiano, carente di ascendenza, fortune e delle più elementari nozioni di buona creanza. Per quanto male assortita sia l’unione, ribellarsi per Miss Bane è inconcepibile.
Così, con le peggiori premesse, per la fresca sposa del carismatico Giovanni Belzoni, circense di successo, esploratore dilettante, ingegnere amatoriale e aspirante archeologo, inizia una straordinaria e rocambolesca luna di miele lungo il Nilo…

L’ho finito ieri notte. Divorato.
Ho sempre amato l’antico Egitto, ho anche avuto la fortuna di visitarlo,
tanti anni fa, coronando un sogno.
Di Belzoni però sapevo ben poco, e nulla di sua moglie.

Amalia restituisce una storia romanzata viva, credibile, accuratissima. Mi ha regalato un viaggio in Egitto nell’epoca che ho sempre sognato, quando ancora la sabbia ricopriva tutto, quando i geroglifici erano ancora incomprensibili, quando c’era sogno e avventura.
Semplicemente meraviglioso.

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Viviana Giorgi consiglia la serie gialla scritta da Federico Maria Rivalta.

UN RISTRETTO IN TAZZA GRANDE: La prima avventura del cronista più distratto e imprevedibile d’Italia.
Riccardo Ranieri, giornalista del Mattino di Padova e assiduo frequentatore dei campi da golf, si trova suo malgrado coinvolto in un omicidio che sconvolge la rilassata routine del Golf Club Frassanelle. Inizia così una vera e propria caccia all’uomo in cui preda e predatore si confondono. Nonostante la protezione di un irruente poliziotto e le premurose attenzioni dell’affascinante e implacabile procuratrice Giulia Dal Nero, anche Ranieri si ritrova nel mirino dell’assassino. Meno male che a proteggerlo ci sono l’imprevedibilità delle sue mosse e la cronica incapacità a gestire le situazioni.

Ha come interprete il più imbranato dei giornalisti, Riccardo Ranieri. Già undici i titoli. Io l’ho appena scoperto e in pochi giorni ho letto i primi due. Ironico, brillante, tenero e impacciato, Riccardo mi ha conquistata. Da leggere, assolutamente.

La Pagina-Autore di Federico Maria Rivalta.

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Macrina Mirti consiglia SPILLOVER di David Quammen.

«Non vengono da un altro pianeta e non nascono dal nulla. I responsabili della prossima pandemia sono già tra noi, sono virus che oggi colpiscono gli animali ma che potrebbero da un momento all’altro fare un salto di specie – uno “spillover” in gergo tecnico – e colpire anche gli esseri umani … Il libro è unico nel suo genere: un po’ saggio sulla storia della medicina e un po’ “reportage”, è stato scritto in sei anni di lavoro durante i quali Quammen ha seguito gli scienziati al lavoro nelle foreste congolesi, nelle fattorie australiane e nei mercati delle affollate città cinesi. L’autore ha intervistato testimoni, medici e sopravvissuti, ha investigato e raccontato con stile quasi da poliziesco la corsa alla comprensione dei meccanismi delle malattie. E tra le pagine più avventurose, che tengono il lettore con il fiato sospeso come quelle di un romanzo “noir”, è riuscito a cogliere la preoccupante peculiarità di queste malattie».
«LE SCIENZE»

Seguendo uno dei consigli dello scorso sabato, mi sono lasciata tentare e l’ho comprato. Nonostante fosse a prezzo pieno, non me ne sono pentita. La lettura è stata illuminante. Il testo tratta di zoonosi e, a quanto ho capito, lo SPILLOVER è il momento in cui il virus passa dall’animale all’uomo attraverso un ospite serbatoio. L’autore inizia descrivendo un coronavirus australiano, Hertha, che ha infettato gli umani attraverso i cavalli, per passare poi al famigerato Ebola e via così. L’illuminazione arriva con la SARS del 2003. Dice Quammen che fu solo per una serie di fortunate coincidenze se quel morbo terribile non si trasformò in pandemia, ma fece relativamente poche vittime. Da quel momento in poi, però, l’autore è convinto che ci sarà un Big One, una pandemia a livello mondiale che provocherà milioni di morti.

Ci siamo. È il nostro Covid 19 e leggere il libro – pubblicato sei anni fa – ci aiuta a capire le nostre mancanze di piccoli esseri insignificanti che ogni tanto si credono Dio, e pertanto si sentono in dovere di violentare la natura e gli altri esseri viventi che la abitano. Normale che la natura ogni tanto si rivolti e ci chieda il prezzo della nostra superbia.
Se fossi credente, direi che è Dio che ci punisce, un po’ come accadde durante la grande pestilenza del XIV secolo. Inutile dire che anche lì le responsabilità umane furono enormi nella diffusione del contagio.
Comunque, vi consiglio la lettura del libro. Aiuta a capire che tutto ha un prezzo e che è meglio che la specie umana si dia una regolata. Non è detto che la Terra ci sopporti ancora per molto.

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La Pagina-Autrice di Viviana Giorgi

La Pagina-Autrice di Anna Lety

La Pagina-Autrice di Macrina Mirti