Questa volta, il Gruppo si è scatenato (se volete far parte del mucchio selvaggio, andate QUI e iscrivetevi). Ecco la prima puntata.

Dà fuoco alle polveri Sara Benatti, traduttrice esimia di tanti libri che amo e autrice di un delizioso “Ti racconto un viaggio” (scritto a quattro mani con Roberta Corsi, narrativa per bambini e ragazzi).
Perché fantasy e romance si considerano di serie B a vicenda?
“Ci sono dieci biscotti, un ricco, un povero e un immigrato. Il ricco prende nove biscotti. Poi dice al povero: ehi, guarda, l’immigrato sta cercando di fregarsi il tuo biscotto!”
Può sembrare che non c’entri, ma c’entra eccome.
Come i biscotti, il rispetto altrui non è necessariamente indispensabile alla sopravvivenza, però la migliora.
E i generi letterari, all’interno della narrativa di genere, sono da sempre immersi in una guerra tra poveri in cui gli snobbati tentano di rassicurarsi sul proprio valore snobbando qualcun altro.
E così, andando per grandi numeri, chi legge mainstream snobba i generi in generale considerandoli roba preconfezionata priva di fantasia e ispirazione e dignità di letteratura.
Se va bene, tollera mistery/thriller/eccetera perché sono legati alla realtà. Se va molto molto bene tollera la fantascienza perché comunque la scienza è roba da adulti.
Ma i pregiudizi sui generi narrativi, quelli sulla maturità versus allegria, quelli sessisti, scattano tutti.
E quindi se la fantascienza è tollerabile il fantasy è per ragazzini, come l’avventura. Ragazzini che non hanno ancora capito che i draghi non esistono. E il romance è per casalinghe frustrate che non hanno ancora capito che gli sceicchi non esistono.
E i vari gruppi si snobbano tra di loro usando gli stessi schemi mentali di chi è convinto di essere superiore perché li snobba tutti.
(Sara Benatti)

Colette Kebell: Romance, fantasy. Possono non piacere. Nessun problema.
Non rimango convinta che quella sia la motivazione quando si sente il bisogno di doverlo dire agli altri. Insomma, un po’ come quelli che dicono “Io guardo solo il telegiornale e i documentari in TV”.
Lo sappiamo bene che stanno mentendo, che lo dicono per darsi un tono, per sentirsi migliori.
Ma lo saranno poi?
Amalia Frontali interviene cn un commento a Colette: Purtroppo nel caso dei romanzi il problema è che quelli che dicono di non leggerli non mentono, non lo fanno per davvero. E anche se dici loro che quel romance è favoloso, alta letteratura, ben scritto, profondo, comunque non lo leggono “per principio”. Manco Jane Austen leggono più, visto che è stata marchiata romance dalla cultura pop!
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Mary Durante: Romance vs Fantasy? Entrambi i generi sono considerati di serie B non solo dai reciproci lettori, ma in generale un po’ da tutti, almeno qui in Italia.
Secondo me, il romance è considerato di serie B per il sessismo che permea la nostra società. A scrivere e a leggere romance sono soprattutto donne, si tratta di libri incentrati sui sentimenti, una sfera considerata tipica del genere femminile, e per questo il passo per considerarli un tipo inferiore di narrativa è molto breve. Non parliamo poi dei romance con contenuti sessuali espliciti, che vengono ancora più stigmatizzati.
D’accordo, è vero che ci sono molti brutti romance in circolazione, spesso con contenuti discutibili (abuso romanticizzato su tutti, my five cents), ma questo vale per ogni genere. Ci sono thriller che non stanno in piedi, libri di narrativa contemporanea falsamente impegnati e privi di contenuto reale, biografie di persone che non si capisce per quale motivo abbiano sentito il bisogno di raccontare la loro vita. Non essendo però generi di letteratura a maggioranza femminile, non soffrono le critiche nate dal sessismo; in più il romance è un genere molto letto e che ha guadagnato parecchio spazio, soprattutto nel mercato digitale, quindi ha maggiore visibilità. Questo crea un circolo vizioso: da un lato, l’accessibilità alla pubblicazione garantita da Amazon consente a tutti di pubblicare la propria opera, compreso chi non avrebbe le capacità per scrivere un libro, e per la legge dei grandi numeri è normale che, più un genere è ampio, più libri qualitativamente scarsi ci saranno. Dall’altro, chi non legge e non scrive romance, ma rosica per la mancanza di visibilità delle proprie opere, si sente ancora più incentivato a denigrare l’intero genere, perché comunque il romance bene o male vende.
Il fantasy è considerato di serie B perché in Italia c’è ancora la convinzione che sia per bambini. Viene fatta l’equazione ‘contenuti fantastici e non realistici = libri immaturi’. Basta fermarsi nelle librerie per vedere che nel reparto adolescenti si trovano i titoli di Pullman.
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Elena Taroni Dardi: Un’amica mi faceva notare che chi ama il romance spesso vuole storie “semplici”, divertenti o commoventi, ma basiche: 0% pensieri e 100% divertimento, ed è per questo che sottogeneri troppo “complicati” restano di nicchia. In quest’ottica, il fantasy (con tutto ciò che comporta entrare in un nuovo mondo) ma anche il suspense (con il suo carico di intrighi) per non parlare di MM (spesso emotivamente pesante) rientrano nella casistica.
Forse sono un po’ fuori dal coro, ma non credo che i fantasy siano considerati di serie B dalle lettrici romance che già sono di serie B😅, ma penso che essendo una nicchia nella nicchia ci sono sempre “le mode”: c’è stato il tempo del fantasy, c’è stato l’erotico, c’è il Young adult, il contemporaneo, lo storico, il Dark… Si spera che arriverà anche il suspense!  😝 Insomma, la sfida è sempre quella di proporre il titolo o la serie che sbancherà al botteghino, nel frattempo continuiamo a scrivere e a leggere!
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Daniela Ruggiu: Nel mio caso, ho iniziato prima con i fantasy e gli urban, poi mi sono affacciata agli storici e, devo dire la verità, l’idea di leggere romance contemporanei mi disturbava un po’. Posso dire che, mentre nelle prime due categorie la fantasia la fa da padrona e e negli storici venivo trasportata in un’altra epoca ben lontana dal mio quotidiano, forse proprio questi motivi non mi facevano avvicinare ai contemporanei. Ai primi approcci ho trovato pure conferma che fossero un genere non adatto ai miei gusti e… sì ero convinta che i romance contemporanei fossero di serie b. Qualche anno fa, con la scoperta di kindle, ho trovato un testo che mi ha incuriosito e dopo la lettura ho rivalutato il genere.
Ancora oggi mi chiedo, però: la vera bravura di un autore sta nello scrivere fantasy dove non esistono regole (parere mio, eh!), o scrivere contemporanei dove la realtà conosciuta del quotidiano ti impone determinati paletti?
Ps. Spero di essermi spiegata, ma devo prendere ancora il caffè, e il mio cervello è ancora su “caricamento dati”.
Daniela Ruggiu: lettrice.

Luciana Ortu: Io distinguerei (come ha già scritto qualcuno) tra libri belli (leggasi: scritti bene e con una storia e personaggi interessanti) e libri brutti. Poi, giudicare qualcuno in base al genere che legge mi appare altrettanto sbagliato che giudicare qualcuno per quel che indossa o quel che mangia. Io non amo il fantasy, poco anche il romance stretto, l’horror, la fantascienza e l’hot. Ma per il resto leggo spaziando abbondantemente e con grande soddisfazione. Certo, più è ampia l’offerta maggiore è la probabilità di incappare in un prodotto (lo so, parlo di libri, ma sono prodotti anch’essi) poco curato o di scarsa qualità. Come quando andiamo a mangiare fuori e possiamo trovare locali dove si mangia benissimo e altri dove rimpiangiamo di esser entrati. Poi, mantengo l’amicizia anche di chi adora hamburgher e patatine o chi mangia solo germogli e frutta. Non tutti i gusti sono alla menta, e va benissimo così.
Luciana OrtuQUI per dare un’occhiata alla sua Pagina-Autore su Amazon.

Ugo Moriano: Non è perché un genere lo si considera di serie “A” (che brutta definizione per un libro!) l’altro debba essere di serie B. Per me esistono solo romanzi belli o romanzi brutti e questo lo scrivo ben sapendo che molto spesso questo giudizio è solo soggettivo.
Purtroppo, all’interno di filoni letterari che annoverano delle vere perle, si intruppano una moltitudine di lavori poco accurati nati da idee non proprio brillanti (eufemismo…).
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Valentina Piazza: Credo che non ci siano romanzi di serie A o di serie B, solo storie scritte bene o male. Forse io non faccio testo: mia madre dice sempre che leggerei anche l’elenco degli ingredienti dello shampoo, se non avessi altro (ha ragione, accidenti!). Aggiungo che mi piacciono da morire i romanzi che mescolano diversi elementi: rosa con fantasy, giallo con paranormal, thriller-rosa-fantasy, e chi più ne ha più ne metta. In chiusura sparo un luogo comune: chi disprezza, compra (e ho scoperto che è vero!). E, come se tutto questo non bastasse, ritengo terribilmente snob chiunque disprezzi un genere solo perché ritiene altri più “eruditi”. ABBASSO GLI  SNOB!
Valentina Piazza: QUI per dare un’occhiata alla sua Pagina-Autore su Amazon.

Macrina Mirti: In tutta onestà, non penso mai che un romanzo sia di serie A o di serie B a seconda del genere al quale appartiene. Penso che esistano romanzi belli e romanzi brutti, indipendentemente dal genere. Sono una lettrice onnivora, leggo di tutto (esclusa la fantascienza che un po’ mi turba) e come pennaiola ho sperimentato diversi generi. Il fantasy non ancora, anche se tante volte penso che tra medioevo e costruzione di un mondo virtuale, tipo Trono di Spade o Signore degli anelli, il salto non sia poi tanto terribile. In fin dei conti, Tolkien era un professore di letteratura medioevale e partendo dai miti e dalle leggende della propria terra ha costruito un mondo meraviglioso.
Ecco: però, a pensarci, non so se sarei in grado di costruire un mondo ex novo. Suppongo che i risultati sarebbero tremendi!
Macrina Mirti: QUI per dare un’occhiata alla sua Pagina-Autore su Amazon.

Autori e lettori che compaiono nei poster (per gli autori cliccando sul nome trovate la Pagina-Autore su Amazon):

Agnes Moon
Antonella Albano
Daniela Barisone
Fiorenza Borgia
Flavia Guzzo
Marianna Ferrara
Lily Carpenetti
Martina Tognon
Rebecca Quasi