Santa Wikipedia ci viene in soccorso (sì, Babette paga una piccola somma mensile per sostenerla): “Doctor Sleep” è un film del 2019 montato, scritto e diretto da Mike Flanagan. Il film è un adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Stephen King. Ewan McGregor interpreta Dan Torrance, un uomo con poteri psichici che lotta con l’alcolismo. Il romanzo di King “Doctor Sleep” è un sequel del suo romanzo horror del 1977 “Shining”, in cui il personaggio Danny Torrance appare per la prima volta da bambino. “Shining” è stato adattato nell’omonimo film del 1980 diretto da Stanley Kubrick. “Doctor Sleep” è un adattamento diretto del romanzo di King.

Genere: Horror.
Regia: Mike Flanagan
Sceneggiatura: Mike Flanagan.
Produttore: Jon Berg, Trevor Macy.
Produttore esecutivo: Akiva Goldsman, Roy Lee, Scott Lumpkin, Kevin McCormack.
Casa di produzione: Intrepid Pictures, Vertigo Entertainment.
Distribuzione in italiano: Warner Bros. Pictures.
Fotografia: Michael Fimognari.
Montaggio: Mike Flanagan.
Musiche: The Newton Brothers.
Scenografia: Maher Ahmad, Elizabeth Boller.
Interpreti e personaggi
Ewan McGregor: Dan Torrance
Rebecca Ferguson: Rose Cilindro
Kyliegh Curran: Abra Stone
Carl Lumbly: Dick Hallorann
Cliff Curtis: Billy Freeman
Zahn McClarnon: Crow Daddy
Bruce Greenwood: Dottor John Dalton
Jacob Tremblay: Bradley Trevor
Emily Alyn Lind: Snakebite Andi
Carel Struycken: Grandpa Flick
Jocelin Donahue: Lucy
Alex Essoe: Wendy Torrance
Henry Thomas: Jack Torrance/Lloyd il barista

Finalmente un bel film tratto da Stephen King. Premetto che non ho letto il libro, ma giudico il film per quello che è. Ne sono uscito entusiasmato. Flanagan vince una sfida difficilissima perché confrontarsi con Shining, riproponendone addirittura alcune sequenze “rifatte”, era una battaglia quasi insostenibile. Ci riesce grazie a una sceneggiatura che riesce a comprimere una vicenda che certamente è lunga, ma procede con i ritmi e i tempi giusti. Si comincia subito bene negli anni ’80 con storie parallele che danno il giusto brivido (la scena della bambina in riva al lato è magistrale) e si arriva al punto in cui le strade si incontrano senza provare quel senso di noia che spesso al cinema si accompagna alle premesse. Mi è piaciuto perché è chiaramente una storia di fantasmi (non solo!) ma non ha gli eccessi dell’horror di questi tempi con i jump scare telefonati, non ha troppi effetti speciali, ma anzi li usa in modo razionale e giustificato. Mi pare che sia coerente con la magia di King che è poi quella di parlare di umanissime paure (la morte, la vecchiaia, l’alcol, l’incomprensione familiare) in un contesto contemporaneo ma facendo tesoro di tutta la tradizione gotica che un narratore(e uno spettatore) deve conoscere. McGregor trova un ruolo adatto alle sue corde e sì, naturalmente non c’è nulla di veramente nuovo, magioni abbandonate, scatole mentali, vampiri psichici, bambini scomparsi, ma tutto è raccontato con ritmo e aderenza e pure le scene di sparatoria hanno il loro perché (e mi ricordano Vampires di Carpenter). Poi diciamolo, gran parte della riuscita del film è Rebecca Ferguson che tratteggia un personaggio affasciante e spaventoso.

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L’ULTIMA IMPERATRICE

Stefano Di Marino è uno dei più prolifici e amati narratori italiani. Viaggiatore, fotografo, cultore di arti marziali, da anni si dedica alla narrativa popolare scrivendo romanzi e racconti di spy-story, gialli, avventurosi e horror. Ha scritto saggi sul cinema popolare e curato numerose collane di dvd e vhs dedicate alla fiction di intrattenimento. Per Delos Digital cura e scrive le collane Dream Force e Spy Game. È autore della serie Wild West e di una fortunatissima Guida al cinema western.