“Perché a volte per trovare il principe azzur…”
No, scordati che ti passo questa cavolata del principe. Ritenta.
“Ok. Allora… Bea è una normalissima impiega…”
No, non ci siamo. Normale ci chiami il tuo riflesso allo specchio! Riprova.
“Bea ha una normalissima vita e un normalissimo fidanzato che la am…”
FERMATI! Ho Daltanius sulla uno che sta chiedendo vendetta! Un normalissimo ragazzo che la ama? Ma quando mai?
No, ok, ci penso io. Sono la sua migliore amica, quindi sono qualificata!
La vita piatta di Bea, resa tale per colpa di quell’invertebrato del suo ragazzo che si crede bello ma che non balla neanche se Haran Banjo in persona glielo spiegasse, subisce un’impennata clamorosa quando nella sua vita irrompe la voce romagnola di un figo da paura, aka Tuxedo Kamen. Tutta la storia ruoterà intorno a un unico e semplice quesito: riuscirà la nostra eroina a manovrare lo scettro? E soprattutto: che c’entrano i Megazord dei Power Rangers?
Dopo la sua prima edizione nella collana You Feel della Rizzoli, torna “Volevo essere Sailor Moon”, ma con un passo del tutto diverso, tanti contenuti inediti e… personaggi all’ennesima potenza.
Perché alle eroine dei libri servirà anche il principe azzurro, ma le guerriere sailor insegnano che possiamo arrivare a salvare il mondo, pretendendo l’amore che meritiamo senza chiederlo.
TITOLO: Volevo essere Sailor Moon.
AUTRICE: Federica D’Ascani.
GENERE: romance contemporaneo.
EDITORE: Self-Publishing.
PREZZO: euro 2,99 (eBook); euro 9,99 (cartaceo).
LINK per l’acquisto.
Ma chi cavolo è Sailor Moon? E quell’altro coso… Tuxedo Kamen? Vi rendete conto, sì o no, che ho 72 anni e che tutta la valanga di cartoons &Co. degli anni Ottanta – Novanta – Duemila li ho saltati a piè pari? Be’, affermazione stravagante per una che si trova in clinica a imparare di nuovo a camminare dopo un innesto di protesi totale al ginocchio destro… Figuriamoci, di salti si parlerà con l’anno nuovo!
Santa Wikipedia e altre divinità elettroniche sono venute in mio soccorso e se posso serenamente affermare (scusi D’Ascani) che di Sailor Moon continuo a sbattermene, su Tuxedo Kamen un pensierino lo farei…
Basta così.
Detto fra noi, una storia divertente, dissacrante, ironica, con una goccia o due di angst, mi ha fatto compagnia in un paio di nottate in cui chiedevo a morfina e toradol di fare il loro sporco lavoro. “Volevo essere Sailor Moon” è una deliziosa macedonia di personaggi, vicende e luoghi. La sora D’Ascani ha costruito un racconto appassionante, che ti prende alla prima pagina e ti fa rimpiangere di essere arrivata all’ultima.
Simone lo ruberei subito, senza alcun rimorso, ma Bea… Bea è un petardo scoppiettante, che naviga a vista fra realtà e fantasia, illuminando di scintille colorate ogni riga.
Mi ha fatto bene leggere questa storia. La poliedrica Federica D’Ascani ha fatto centro un’altra volta.
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