Lorenza Garbi non è pronta per incontrare Davide Riva. Non ha la necessaria esperienza per comprendere un uomo complesso come lui. Non sa trovare il modo giusto per averne l’alleanza che tanto le serve per un progetto di lavoro. Non sa neanche spiegarsi perché la tratti con freddezza. Lorenza non è la donna giusta per avvicinarsi a lui. Sa irritarlo, portarlo al limite, e con un semplice sguardo riesce a insultarlo. Davide Riva è un ex giocatore di basket, ex campione della nazionale italiana, ex uomo dal futuro brillante. L’incidente sportivo di cui è stato vittima gli ha tolto tutto, riuscendo a piegarlo. Il Davide Riva che Lorenza incontra è ormai un uomo sul punto di spezzarsi. Eppure sa blandirla, disorientarla, sconvolgerla ed è l’unico che può aiutarla.
Posso combattersi, ignorarsi, fuggire e lasciarsi indietro, ma potranno mai amarsi completamente due persone tanto diverse tra loro?
La mia valutazione: 5 stelle
Un anno fa circa pernottai per lavoro in un bell’hotel alla periferia di Grosseto; era primavera inoltrata, ma fortunatamente troppo presto per il baillame dei villeggianti marini. La mattina, nella sala fino ad allora semideserta della prima colazione, fece irruzione una squadra di atleti in carrozzella, con un paio di coach normodotati e sovrappeso a seguito. Erano tutti bellissimi. Erano degli esseri mitologici, dai muscoli scolpiti, i volti perfetti, e si muovevano sulle ruote di titanio con una scioltezza naturale e inaspettata. Centauri, sirene, talamoni, apolli cyborg talmente ben integrati con il loro supporto mobile da apparire anzi iperdotati rispetto alla cosiddetta normalità. Erano allegri, ridanciani, sorridenti, saccheggiarono il buffet come cavallette, e nel frattempo si scambiavano battute di ogni tipo. Tutti avevano la fede al dito. Come sarà, mi chiedevo, vivere con uno di loro? Come sarà amarli, fare sesso, fidarsi delle loro risorse senza umiliarli con la solita femminile iperprotettività? E come si può sentire una donna appagata e sicura accanto a loro? Sarà stato più difficile per queste coppie trovare un equilibrio emotivo tra tutti i sentimenti in gioco, o magari hanno saputo puntare all’essenziale molto più di ciascuno di noi?
Emiliana De Vico ha risposto a tutte le mie domande qualche mese dopo, con questo romanzo insolito, coraggioso e meravigliosamente scritto. Ne postò, con titubanza, un ampio incipit nel gruppo collegato a questo blog, e in molti la incoraggiammo a dare una chance a un’opera dai contenuti decisamente poco commerciali ma pieni di fascino e di umanità. Ora che il suo “Non lasciarmi mai indietro” ha finalmente visto la luce, sono piena di commozione e di orgoglio perché mi sento in qualche modo partecipe e testimone di un vero e proprio inno alla vita e alla felicità.
I protagonisti del romanzo sono stati segnati dalle avversità in modo differente, l’uno in modo esteriore e visibile, l’altra in modo più sottile e intimo. Il loro gioco di rincorse e fughe ci accompagna in modo elegante e sensibilissimo durante tutta la narrazione, tenendoci col fiato sospeso: riusciranno ad abbandonarsi ai sentimenti che provano? Perché sono così testardi nell’aggrapparsi alle loro paure più profonde?
I loro lavorii interiori sono resi dall’autrice con la consueta profondità, ma non s’immagini uno stile pesante e troppo introspettivo. I capitoli scorrono velocemente tra vicende e sottotrame, personaggi secondari vivi e dialoghi freschi e realistici. La vita palpita da ogni riga, una vita a volte scomoda e irta di difficoltà, ma in fondo quale esistenza non lo è?
Consiglio vivamente questa lettura a chi ama emozionarsi, perché il vero romanticismo si trova nelle pieghe sconosciute della realtà che ci passa accanto, e non solamente nei sogni.
Lidia, è una recensione bellissima. Non per le cinque stelle ma per il pezzetto di un tuo vissuto che mi hai regalato. Non posso che sentirmi commossa. Grazie a te e a Babette, che difende la voglia di sperimentare di esordienti troppo cocciuti come me. Grazie ancora.
Bella recensione che invoglia a leggere quello che sarà di sicuro un bel romanzo. Metto in lista, grazie e complimenti a Emiliana.