«Dimmi che non mi ami, e ti lascerò in pace» sbottò Guy.
Il palmo di William, appoggiato alla porta, si contrasse in un pugno.
Titolo: Liberato.
Titolo originale: Deliverance.
Autore: Aleksandr Voinov.
Traduzione: Martina Nealli.
Genere: romance storico a tematica gay.
Editore: 44 raccoons ltd, 10 ottobre 2015.
Prezzo: euro 1,49 (ebook).
Cavaliere imbattuto nei tornei e un tempo noto come “Leone di Kent”, William Raven si è unito alle file dei Templari in Terra Santa per sfuggire al passato e ai complotti dei suoi nemici. Chiamato a proteggere i pellegrini sulla via di Gerusalemme, qui si imbatte in Guy de Metz, suo amante del passato. Ma Guy non è più il damerino di allora.
Guy de Metz è riuscito a domare il famoso Leone, ma non a impedirne la fuga. Allontanato dalle voci e dagli intrighi, William finì per abbandonarlo senza l’ombra di un rimorso. Ora, dopo anni, l’uomo dichiara di aver dedicato la sua vita a Dio e Dio soltanto, ma Guy crede che nel cuore di William vi siano ancora la stessa fierezza e lo stesso orgoglio che conosceva lui, ed è deciso a dimostrarlo.
Liberato è un racconto storico a tema gay dell’autore vincitore dell’EPIC Award e finalista al Lambda Award Aleksandr Voinov.
Non avevo mai letto prima un romance M/M storico e questo brevissimo racconto è stato una piacevole scoperta.
Ci mostra soltanto uno sprazzo nella vita dei due protagonisti, ma nel ristretto spazio di pochi giorni racconta una società, un momento storico e anni intensi, d’amore e di sofferenza, di William e Guy.
È ammirevole l’abilità con cui l’autore riesce a tratteggiare, con uno stile scarno e privo di ogni orpello, la vita dei Templari, le usanze che riguardano i tornei, le idee ingabbiate dalla religione.
William e Guy sono due uomini del loro tempo, rudi, abituati allo scontro, forgiati da anni di vittorie nei tornei, quando il primo era un guerriero invincibile e l’altro solo il suo aiutante.
Ma la loro forza non aveva alcun potere sulla grettezza e la mentalità oscurantista tipica del medioevo.
Alexandr Voinov riesce a farci entrare nel clima oppressivo che circondava i due uomini. In questo modo veniamo a conoscenza della decisione di William, il cui coraggio non ha limiti in combattimento, ma che di fronte al pericolo del pubblico biasimo è venuto meno.
Quando ritrova Guy, l’amante che aveva abbandonato, viene travolto da una sofferenza che credeva ormai superata. Non ha mai dimenticato l’amore che lo legava a quell’uomo, ma si è fatto travolgere dal pettegolezzo e dalle ipocrisie della religione, invocando un perdono per una colpa che esiste soltanto nella mentalità bigotta di chi non sa vedere oltre le barriere artificiose create dagli esseri umani.
La persona che William ritrova non è più l’amante spensierato di un tempo. È un uomo dominato dalla rabbia e dall’odio, che ha intenzione di non perdonare nulla a chi ha tradito le promesse reciproche.
Ho apprezzato molto la penna di questo autore che, con parole asciutte, ha saputo esprimere un amore profondo, intriso di una passione che travalica ogni meschinità, illuminando la storia con il più grande dei sentimenti.
Ottima la scelta del finale aperto, non poteva essere diverso. L’ambientazione storica accurata non permetteva un lieto fine classico, che sarebbe risultato troppo fuori contesto. Tutti avremmo voluto la certezza che questa magnifica coppia fosse libera di vivere la propria relazione, ma la nostra parte razionale ci fa capire quanto sia utopistico questo desiderio. Il finale aperto ci permette di sperare, di sognare un mondo migliore che di certo in quell’epoca era molto lontano, ma che anche nella nostra si fa ancora aspettare.
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