Charlotte Lays ci racconta la storia di “Ghiaccio bollente”, il fortunato romance pubblicato da Rizzoli nella Collana YouFeel. Non aspettatevi un discorso serio, vi avverto.

Correva il 1° luglio 2014. Da neanche 24 ore avevo pubblicato “Lasciati Andare (ma metti giù la colt)”, più che un romance un’elucubrazione mentale. Ero ancora nel pieno della fase “nausea propri personaggi” – avete capito bene, io ucciderei tutti i miei protagonisti con lente e dolorose torture, visto l’inferno che mi hanno fatto passare! – e “devo spaLmare” i link ovunque, come Nutella sul pane – la pubblicità è l’anima del commercio, dice… -.

All’improvviso si aprì la chat con Federica D’Ascani:
–    Senti tu… Non è che scrivi un erotico di 200mila battute e provi a mandarlo in YouFeel?
–    200mila? YouFeel? Ma che sei matta? Lo sai che di solito le mie Lei elargiscono i propri favori sessuali dopo le 150mila!
–    Tacci stracci… Accelera le cose allora! Crea una ninfomane! Fai questa cosa, ti dico!
–    Come sei autoritaria! E poi, perché proprio erotico?
–    Perché ce l’hai nel sangue.

Ecco, ora io vorrei spendere due paroline per i pensieri che mi sovvennero in quel momento… Nel senso: dire che hai la letteratura erotica nel sangue potrebbe essere visto anche male, no?
Un po’ come dire a Cicciolina “hai un’arte tutta tua a mangiare il calippo!”.
È un bene o è un male? Mah!
Decisi di soprassedere.

–    Potrei avere un primo abbozzo di personaggi gajardi, ma li ho abbandonati perché non mi veniva fuori il lato suspense.
–    Ecco, perfetto! Quindi hai l’incipit!
–    Ehm… 100mila battute…
–    (Esclamazione colorita)
–    Cavoli, Fede, per me è un incipit! Provo a sviscerarlo in stile Hannibal Lecter, va’!
–    Ci riuscirai. Punto.

“Mah! Se lo dice lei” pensai! Vista la mia perenne autocritica a livelli inenarrabili, mandai questo primo “abbozzo” a Laura Massera, colei che farebbe un falò della letteratura rosa, manco il padre di Aurora che brucia tutti gli arcolai del regno.
Il suo assenso fu assoluto, ma parliamoci chiaro, non è che neanche lei mi diede tutta questa infusione di coraggio. Fatto sta che io mi rispetto, ma non mi prendo mai sul serio e proprio la mia autoironia fu la spinta per vedere quel nuovo progetto come una sfida personale, perché quando si vuole crescere in una cosa, non c’è mossa migliore che porsi dei limiti.

Iniziai con il fare una cosa che non avevo mai fatto: la stesura di una tabella di marcia. Sapevo di avere poco spazio, avrei rischiato di cadere in un cacciucco romance insipido se mi fossi incaponita nel voler mantenere i miei “punti fermi”. Quindi decisi di rinunciare a molte delle cose che adoro in un romanzo: la descrizione degli ambienti e delle professioni; i personaggi secondari ben delineati; il cattivo e la donnucola di turno a fare da bastoni tra le ruote; l’intreccio suspense.
“Charlotte, ingegnati!” mi ingiunsi. Mi concentrarmi sui protagonisti, sul loro passato e sul loro pregresso. Devo confessarvi che quel maledetto conta-battute mi metteva più ansia di un timer collegato a una bomba nucleare, perché diveniva sempre più bastardo e complicato
Vorrei specificare che secondo me tutto è nato per quel figlio di p… di Caronte! Quell’anticiclone africano ha infuocato la nostra penisola per luglio e agosto 2015 e, come indice di invecchiamento precoce, ho avuto per tutto il tempo una voglia irrefrenabile di andare in ferie in un igloo in Groenlandia!
Ecco quindi che nella mia mente offuscata prese vita lo scontro tra gli elementi:
– LEI, Ivy Cooper, tanto dolce quanto determinata: un iceberg, che lascia intravedere solo la punta delle emozioni e dei sentimenti.
– LUI, Sean Clark, fuoco puro che mi ha fatto dannare! Voleva parlare come uno scaricatore di porto in ogni modo e poi era un fedifrago! «Perché, perché vuoi farle questo, bastardo!» lo maledicevo, ma intanto lui faceva come voleva e io sudavo come Peppa Pig allo spiedo!
Tant’è che poi il dannato infuocato si è redento (anche perché sennò mi toccava evirarlo e un eunuco pare non sia il massimo in un erotico, dice eh… 😀 ) ed è nato “Ghiaccio bollente”.
No, non è che il titolo era Ghiaccio Bollente, sapete che faccio pietà nei dadi ristretti…
Io avevo scelto Ghiaccio e Fuoco: lei Ghiaccio; Lui Fuoco! TAAAAC, elementare Watson!
Ma ovviamente… anche no! Ma te pare!
Quindi dopo aver isterizzato i neuroni ci ha comunque pensato la mitica Alessandra Bazardi!
Quando, il 18 novembre 2015, mi sono ritrovata in posta elettronica la cover e la sinossi (altra cosa per cui gli editor diverranno i miei santi in paradiso!), iniziai a balbettare come una fucina di AshTag!
È che… insomma, se l’anno scorso, all’alba della mia prima pubblicazione (anch’essa il 19 novembre, peraltro), mi avessero detto: «Ma lo sai che tra un anno sarai edita da Rizzoli?», la mia risposta sarebbe stata: «Ma lo sai che il tuo pusher spaccia roba buona?»
E invece… Ho trapanato i timpani di mio marito dicendogli: «È tutto vero!!!!» e la mia canina mi guardava con il muso storto e credo si stesse auto-convincendo che non doveva chiamare l’associazione animali per farmi internare alla neuro.
A oggi, dopo un po’ di tempo dalla pubblicazione, la sensazione più bella rimane quella di trascorrere del tempo con le lettrici, di aver lasciato un pezzetto di me nei loro cuori.

OoO

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Nessun inverno sarebbe stato più lo stesso dopo aver conosciuto lei.

Sean Clark è il sogno di ogni donna: bello come un dio, geniale dirigente di una delle più importanti aziende di ingegneria biomedica americana, potente e spietato quanto basta. Quando Ivy si presenta nel suo ufficio per un colloquio, tra loro è subito chimica pura. E se da un lato Ivy vede in lui solo i difetti – Sean è rude, prepotente e scontroso –, dall’altro non riesce a reprimere l’attrazione che avverte. Anche Sean prova a resistere a quella ragazza, a dimenticarla, a sostituirla, ma Ivy, inconsapevole della propria bellezza, orgogliosa, ferita da dolori segreti, è seduzione per i suoi occhi, troppo diversa da tutto ciò che ha avuto fino a quel momento. E quando entrambi abbassano le difese e si lasciano andare, scoprono di essere molto più vicini di quanto immaginassero. Perché la sofferenza che avvolge i loro cuori non riesce a spegnere la passione che brucia i loro corpi.
Un romanzo intenso e sensuale, una storia d’amore ardente come il fuoco e indissolubile come il ghiaccio del Polo.