Non ho mai amato Superman. Sia come fumetto che al cinema l’ho quasi sempre ignorato. Non mi emozionava. Ho preso in considerazione questa serie solo perché fa parte dell’Arrowverse, l’universo dei supereroi appartenenti alla DC Comics, che sto seguendo da un paio d’anni su Canale 20. L’ho affrontato pensando: vabbe’, guardo l’episodio pilota e poi decido. Magari cerco qualcos’altro nei prossimi giorni.
Le ultime parole famose.
Mi sono trovata di fronte la genialità degli sceneggiatori americani, che riguardo ai supereroi riescono sempre a trovare idee interessanti e avvincenti. Qui, l’idea è: Superman con famiglia.
Non per niente, la serie si intitola Superman & Lois.
Infatti, nei primi dieci minuti la voce narrante di Clark ci racconta la sua vita, dal momento in cui è arrivato sulla Terra ed è stato adottato dai Kent fino a quando, trasferitosi a Metropolis per trovare la propria strada di protettore dell’Umanità, ha incontrato Lois, collega giornalista, e l’ha sposata. Hanno avuto due figli, gemelli. Jonathan, espansivo e pieno di amici, e Jordan, introverso e problematico, afflitto fin da piccolo da attacchi di panico.
Il presente della vicenda inizia quando Clark e Lois sono sposati da quindici anni, i due figli sono adolescenti e la vita della famiglia viene sconvolta. Sia Lois che Clark perdono il lavoro, a causa del cattivo di turno (personaggio intrigante e pieno di sorprese), e decidono di tornare a Smallville, cittadina rurale dove si trova la fattoria di famiglia dei Kent, che Clark ha ereditato. Questo non sarà affatto il preludio a una vita bucolica e tranquilla, ma darà l’avvio a una serie di vicende drammatiche che sfoceranno in una nuova occasione di salvare il mondo.
Ve lo dico: ho adorato questa serie.
Il continuo confronto tra i due protagonisti e i figli (con corollario di compagni di scuola e fidanzate) ai quali poi si aggiungono parenti (alcuni meglio perderli che trovarli), amici (compresa Lana Lang, ex di Clark, ora poco felicemente accasata con prole), concittadini, giornalisti, militari (il generale al comando delle truppe che interagiscono con Superman è… suo suocero) è una fonte di pathos inesauribile. Mentre Superman combatte i criminali e tenta di fare il padre con i figli (ormai messi al corrente del suo segreto) che gli rimproverano le frequenti passate assenze “per lavoro”, Lois continua, da free lance, a fare la giornalista investigativa e governa la famiglia tentando di dare loro una vita normale, cosa che non sarà possibile perché, in un modo o nell’altro, tutti si troveranno a dover contribuire alla lotta per la salvezza dell’Umanità.
Avvincente e intrigante. Peccato siano solo due stagioni (autoconclusive). La terza non è ancora arrivata in Italia.
I romanzi fantasy (e non solo) di Fernanda Romani li trovate QUI
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