«Dovrebbero inventare un altro termine. No, anzi, sa che c’è? Non dovrebbero inventare proprio niente. “Persona” va più che bene, vale per tutti e copre tutte le possibilità».

È il 1894 quando Dharya Kayal, 44 anni, ex soldato a cavallo nell’esercito di Sua Maestà, indiano naturalizzato inglese, omosessuale quando ancora il termine comunemente accettato era “invertito”, BFF di Lord Northdall, uomo dalle molte virtù, dal fascino invidiabile e dagli infiniti turbanti, parte per New York alla ricerca di una persona. Un singolo individuo in una città di tre milioni di abitanti – tutti pazzi, a giudizio di Kayal.
La sua ricerca procede in un crescendo di confusione ed erotismo.
Tra ereditiere dissolute decise a fare di lui il proprio trofeo, poliziotti violenti (& attraenti), un intero quartiere del vizio in cui scavare, prostitute, mogli abbandonate, aristocratici progressisti, signore caritatevoli fieramente omofobe, combattimenti di topi, travestiti, gang di irlandesi e un’intera società non proprio entusiasta delle persone di pelle scura, Kayal può contare solo su un aiuto: un valletto che non si è mai allontanato dal Norfolk.
E, insomma, un budget illimitato.
Dovrà bastare.

Unfit è una serie sulle disavventure di alcune persone rispettabili, che alla vita non chiederebbero altro che pace, tranquillità e le sacrosante gioie del patriarcato, vessate dall’esistenza stessa di individui uguali a loro sotto tutti gli aspetti e che non gli hanno mai fatto nulla di male, ambientata in un tempo migliore in cui gli uomini erano veri uomini e gli altri finivano ai lavori forzati.

Titolo: Kayal, un indiano a New York.
Autrice: Miss Black.
Genere: Romance storico; romance male to male.
Serie: Unfit, volume quarto.
Pagine: 343.
Editore: Self-Publishing.
Prezzo: euro 2,99 (eBook); euro 13,00 (copertina flessibile).
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Aspettavo al varco Miss Black. Mi chiedevo se avrebbe dedicato un volume a Dharya Kayal, ex soldato indiano, amico fraterno e maggiordomo di Lord Julian Acton, settimo marchese di Northdall… nonché spirito benigno aleggiante nel primo volume della serie (nella sinossi, lo ricordo bene, Miss Black lo definì “un imperscrutabile domestico indiano”).

Preghiere esaudite. Ecco qui il quarto volume della serie (consolatevi: non sarà l’ultimo!) e una storia che mi ha tenuto legata -legata? No, niente bdsm- dalla prima all’ultima pagina.

Troviamo il nostro enigmatico maggiordomo a bordo del Lucania, maestoso transatlantico diretto a New York. Dharya Kayal ha avuto l’incarico di trovare e (possibilmente) riportare in Inghilterra il figlio maggiore di Lord Acton, fuggito in seguito a un doloroso avvenimento, abbandonando moglie, casa, amici e parenti. Così, il nostro, con il nuovo titolo di “segretario personale” di un marchese, con passaporto britannico e nazionalità inglese, abiti fatti su misura e lettere di credito sufficienti a corrompere chiunque ci fosse da corrompere, accompagnato dal valletto Bill, si accinge a sbarcare in terra americana.

Le avventure non mancano, i colpi di scena nemmeno. Rivediamo un vecchio (si fa per dire) amico e ne troviamo di nuovi e mooolto particolari. La ricerca di Dharya lo porta dai teatri di Broadway ai bordelli di lusso, dalle dimore accoglienti e sfarzose della 5th Avenue ai quartieri degradati di Five Points, Lower East Side e Tenderloin. Finché, a un certo punto, la ricerca si sposterà in un altro Stato.

L’avventura si mescola al romance in un amalgama molto piacevole. Miss Black sa orchestrare l’una e l’altro con penna (d’oca, s’intende) ben temperata. Lieto fine assicurato, con una sorpresa che vi divertirà.
Qualche refuso di poco conto.

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