La serie viene ripresentata con qualche aggiornamento.
Di Dario Galimberti sono questi, per ora, i tre volumi che hanno come protagonista il delegato di polizia Ezechiele Beretta. La giusta successione in base alle date in cui si sviluppano le storia è diversa da quella pubblicata ed è la seguente:
Un’ombra sul lago
La ruggine del tempo
L’angelo del lago
Le storie si svolgono nella città di Lugano e nei suoi dintorni. Il lago ha la sua importanza, così come un quartiere particolare della città: il Sassello, zona abbastanza antica e in degrado pronunciato dove vivono persone che stentano a sbarcare il lunario, dove le osterie vendono vino non proprio genuino, dove qualche “donnina” svolge la sua attività senza troppi problemi, e dove la gente è ancora abituata ad aiutare chi non ce la fa.
Il primo racconto parte da un tentativo di sequestro ai danni di un bambino che riesce a fuggire mordendo il suo rapitore. Quando sembra che il fatto sia un’invenzione del piccolo, anche perché la versione di un’auto quadrata con tre ruote disorienta Ezechiele Beretta, la scomparsa della sorellina Ombretta e il ferimento della donna presso cui i bambini si recavano a prendere le uova ogni mattina, fa capire all’investigatore che la faccenda è seria. Soprattutto, quando entrano in campo strani personaggi che parlano tedesco.
Siamo agli inizi degli anni Trenta del Novecento e il Nazismo si sta facendo conoscere.
Beretta con aiuti non proprio legali investiga sino a risolvere il caso.
Nel secondo racconto, Liside, una anziana parente, chiede al delegato di indagare su una morte avvenuta cinquant’anni prima e gli dà una prova secondo lei inconfutabile del delitto, che era sembrato invece una banale caduta da cavallo.
Beretta, pur con quasi niente in mano, avvia le sue indagini senza troppa convinzione, ma le carte si mescoleranno e una morte recente lo spingerà a intensificare le ricerche prima che “la polvere del tempo” copra ogni cosa.
Il terzo romanzo parla invece di una ragazza trovata morta in una piazza del Sassello. Le indagini, portate avanti nonostante tutti pensino all’ uccisione di una prostituta che lavorava in zona, fanno scoprire una realtà molto diversa e tutto sale di tono quando si scopre che la giovane faceva parte della Lugano bene.
Ritorna in questo episodio la figura del viscido avvocato che già mi aveva disgustato. Finale a sorpresa e drammatico!
Quello che i tre romanzi hanno in comune è l’umanità dei personaggi, l’amore per il lago, e la sensibilità del protagonista.
Più che consigliati!
Dario Galimberti è architetto e vive a Lugano. È stato responsabile del corso di laurea in Architettura della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana (SUPSI) e professore in progettazione architettonica.
Nel 1991 ha ricevuto per la sua attività di architetto il prestigioso Premio internazionale di architettura Andrea Palladio e nel 2010, per quella accademica, il premio Credit Suisse Award For Best Teaching.
Ha pubblicato scritti specialistici su riviste di settore e alcuni testi professionali tra i quali: La Santa casa Lauretana a Sonvico (2003) e Gli strumenti da disegno prima del computer (2009).
Nel 2014 esce il suo romanzo d’esordio: Il bosco del Grande Olmo e l’anno dopo Lo chiameremo Argo, entrambi con Robin Edizioni.
Con Libromania/Dea Planeta Libri ha pubblicato Il calice proibito (2015), il racconto Augusta Raurica (2016), L’angelo del lago (2017) e Un’ombra sul lago (Vincitore del premio “Fai viaggiare la tua storia” nel 2019, del premio “Laghi” nel 2020, e il secondo premio “Giallo Ceresio” nel 2020). Nel 2021, sempre con Libromania/Dea Planeta Libri, ha pubblicato La ruggine del tempo, finalista nella sezione Giallo Storico al concorso letterario Garfagnana in giallo dello stesso anno.
Nel 2021 ha pubblicato il racconto Un testimone inappuntabile sull’antologia Delitti di lago 5, nel 2022 il racconto L’ultimo viaggio su Delitti di lago 6, e nel 2023 il racconto Acque morte su Delitti di lago, a cura di Ambretta Sampietro e editi da Morellini.
Sulla rivista Opera Nuova (2019/2) dedicata ai cambiamenti climatici, ha pubblicato il racconto La città nel deserto (2019), e su Opera Nuova (2020/2) dedicata all’Antropocene, l’epoca dell’uomo, La storia di come hanno salvato il mondo (2020).
Nel 2022 il racconto Francesco, che narra del periodo giovanile di Francesco Borromini, è stato pubblicato sull’Antologia per le scuole superiori Racconti d’Italia, tante storie e tante curiosità edito col patrocino del Consolato Generale d’Italia a Ginevra.
Il sito dell’autore: QUI.
Se volete fare amicizia con Piera Nascimbene, la trovate su Facebook: QUI.
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