Vienna, 1904 – Dorothea di Saxe-Coburg e Gotha-Kohary ha appreso da adolescente a riservare al pianoforte tutte le passioni del suo cuore. Alla veneranda età di ventitré anni, nonostante il lignaggio reale e la dote principesca, si trova a dover ridimensionare le proprie aspettative matrimoniali.
Gunther di Schleswig-Holstein è un figlio cadetto con un titolo senza valore, che vanta un singolare talento per il violino e uno spiccato fiuto per gli affari. Alla soglia dei quarant’anni, ciò che gli manca è una moglie di ottima razza, con un patrimonio considerevole.
Determinati ad affrontare il matrimonio con il proverbiale distacco che li accomuna, scopriranno che la musica è un linguaggio che non ammette simulazioni, perché anche gli accordi studiati nei minimi dettagli riservano talvolta bizzarri e impetuosi imprevisti.

TITOLO: Accordi.
AUTRICI: Amalia Frontali e Rebecca Quasi.
GENERE: Romance storico.
SERIE: Volume secondo della Trilogia Belle Époque.
ILLUSTRAZIONI: Mirti.
EDITORE: Self-Publishing.
PREZZO: euro 2,99 (eBook).
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Le autrici hanno centellinato l’uscita di questo romanzo tenendo sulla corda i lettori fino all’ultimo istante. Sia chiaro che le mie proteste arriveranno a chi di dovere (chi? Non lo so) in men che non si dica.

La storia si intreccia alla Storia, come ormai le autrici ci hanno abituato (ripassate i primi del Novecento). In due parole, ecco cosa accade: Dorothea, 23 anni, una Saxe-Coburg e Gotha-Koháry con sei milioni di dote,  e Gunther, 40 anni, cadetto della nobile famiglia degli Schleswig-Holstein, pochi soldi ma un fiuto diabolico per gli affari, convolano a giuste nozze. Come ha fatto Gunther a impalmare quel fiore nobilissimo e ricchissimo? E perché Dorothea, alla “veneranda” età di 23 anni, è ancora nubile?

Comincia così la vicenda narrata in questo secondo volume della serie iniziata dal romanzo “Centro”. Le autrici sono padronissime della materia storica, tanto da poterla piegare (solo un tantino, eh!) alle esigenze dei due protagonisti. Come sempre, le note tristi e patetiche si uniscono a quelle brillanti e ironiche; i dialoghi sono perfetti come una partitura (i due sono musicisti provetti: pianoforte e violino). Insomma, è valsa la pena aspettare così tanto. Meno male che Frontali & Quasi ci hanno divertito con dei siparietti che sono apparsi su Facebook e che ritroverete in coda al romanzo, corredati da un’immagine inaspettata (vedete sotto).

Cesellati mirabilmente sono anche i personaggi secondari: dal pazzo, odiosissimo Philipp, padre di Dorothea, a Gerhard, fratello di Gunther, posato, solido, inossidabile; alla zia Margarete, che dà lezione per la “prima notte di nozze” con l’aiuto di un paio di carote… eccetera. Mi fermo qui, ma solo perché l’elenco sarebbe lunghissimo. Segno dell’ottimo lavoro compiuto dalle autrici su tutti i personaggi.

A parte qualche lacrima, ho apprezzato la nota amara che Frontali & Quasi hanno regalato alla loro coppia. La vita, pure nei romance, non è sempre rosea. Anche se ciò che accade serve a consolidare ulteriormente questa coppia che non esito a definire una delle mie preferite in assoluto.

Cinque stelline.
Consigliato.
Copia fornita dalle autrici.

Una “chicca” per i lettori.

In fondo alla copia che le autrici mi hanno spedito…
Lascio la parola ad Amanda Blake (*): “c’era poi una sezione davvero esilarante, in cui i protagonisti, sfuggendo alle loro autrici, si scambiavano riflessioni un filo troppo… contemporanee, diciamo. Le autrici hanno raccolto questi divertenti spezzoni in un file, a cui la mia illustrazione ha fatto da copertina.”

(*) Amanda Blake, che gli appassionati conoscono come Miss Black (QUI la sua Pagina-Autore), ci fa scoprire un lato finora sconosciuto della sua personalità. Finora, l’avevamo amata per i romanzi. Ora, la ammiriamo anche come pittrice delicata e romantica. Una bella scoperta.

E qui le “giustificazioni” di Frontali & Quasi:

Durante la stesura di Accordi, il secondo romanzo della trilogia Belle Époque, dopo Centro, è purtroppo avvenuto che i personaggi si siano approfittati della nostra indulgenza.
Senza che ce ne rendessimo conto, si sono imposti su di noi, con tutta una visione particolare dell’opera e una serie ininterrotta di intromissioni, molte delle quali decisamente inopportune, quasi tutte poco serie.
Non paghi, hanno preteso che tali ingerenze fossero pubblicate sui social sotto forma di estratti, al subdolo fine di ingannare i lettori sul livello e sulla qualità del romanzo.
Le autrici si dissociano da tali sfoggi di anacronismo, anticonformismo e ribellione, ma non possono esimersi dal darne testimonianza.
Come dire che scrivere insieme è un’esperienza in cui è vietato, vietatissimo, prendersi troppo sul serio. Noi non lo facciamo mai.
A&R