C’è uno slogan che al Rifugio Miletta amano molto perché rappresenta il cuore di quello che fanno: ama, cura, libera oltre i confini di specie.

Ama: l’imperativo morale alla base di tutto. Senza amore, Rifugio Miletta non sarebbe nato e non esisterebbe.
Cura: agisci con dedizione e attenzione nei confronti di chiunque ne abbia bisogno, oltre i confini di specie.
libera: perché non c’è nessuna conclusione più giusta, nessuna ricompensa più potente di mettere fine a qualunque forma di schiavitù o di far ritornare in Natura, nel mondo che gli appartiene, chi siamo riuscite a salvare. Vuol dire che ce l’abbiamo fatta, insieme.

Non sempre è possibile, però. E non sempre è questione di corpi più o meno in grado di vivere in autonomia, come dimostrano le decine di selvatici che rimarranno qui per sempre. Tra loro ti presentiamo Baccoil maestoso daino che controlla tutto quello che succede a Rifugio Miletta.

Già mentre lo soccorrevamo, incastrato in una recinzione di un centro di accoglienza per immigrati vicino a Orta San Giulio, ci siamo accorte che era abituato alla presenza delle persone e che gli umani non lo preoccupavano neanche un po’… e la conferma è arrivata quando si è svegliato dalla sedazione: anziché scapparsene via, come tutti gli altri animali che soccorriamo, si è girato e ci ha annusate.
Questo ci ha fatto capire che qualcuno lo aveva reso confidente con l’essere umano: era stato nutrito, oppure addirittura cresciuto da qualcuno e poi “liberato” (no… usiamo le parole giuste: nel suo caso, il termine più appropriato è abbandonato) nei boschi.
Abbiamo valutato che, se lo avessimo lasciato di nuovo lìsi sarebbe sicuramente rimesso nei guai avvicinandosi alle persone: una situazione che può sembrare poetica e romantica solo nelle favole o nei vecchi film della Disney, ma che è pericolosissima nel mondo reale; la cronaca lo dimostra ogni giorno.
Se Bacco fosse stato rilasciato, si sarebbe potuto avvicinare nuovamente ai centri abitati, rischiando di essere investito o di causare panico nei cittadini. E la risposta umana, in questi casi, non è mai a fin di bene per gli animali. Lo sai, vero, cosa succede, a quegli animali selvatici che si avvicinano alle persone? MuoionoOrsi, volpi, cervi… cartoline sui Social prima, necrologi poi.

In un mondo ideale, Bacco non sarebbe stato snaturato da qualche umano. In un mondo ideale, la fiducia di una creatura libera non dovrebbe essere mai una condanna a morte. Nel nostro, però, non potevamo permettere che la confidenza di Bacco mettesse a repentaglio la sua esistenza.

E allora questo daino magnifico è rimasto qui, in un recinto esterno di Rifugio Miletta, dove passerà tutta la vita. Da solo, perché è così che vivono i daini maschi adulti, tranne che durante il periodo degli accoppiamenti (non è difficile capire quando arriva: Bacco, in quel periodo, tira testate a chiunque: capre, pecore, cavalli, mucche, volontarie, volontari… anche per questa ragione ha un recinto tutto suo).

Ama, cura, libera… quando puoi. Ama, cura, fai del tuo meglio… sempre. Ci proviamo ogni giorno, con Bacco e con centinaia di altri animali.

OoO

Rifugio Miletta è nato nel 2013 per iniziativa di Alessandra Motta: con l’aiuto di amici e familiari ha dato vita a un progetto di libertà, speranza e resistenza per tutti gli animali non umani che hanno bisogno di aiuto, chiunque essi siano. “Oltre i confini di specie” non è solo il motto del Rifugio, ma la stella polare che ne guida tutte le azioni.
Miletta è un rifugio per centinaia di animali considerati “da reddito” e che nella sede ad Agrate Conturbia, in Piemonte, sono finalmente riconosciuti come persone, ossia individui unici e insostituibili, soggetti portatori di diritti: alla vita, alla libertà e alla non sofferenza.
Dal 2016 il Rifugio è anche centro di recupero per animali selvatici, l’unico della provincia di Novara: soccorre animali selvatici in difficoltà (investiti, malati, troppo deboli per sopravvivere), curandoli, riabilitandoli e reintroducendoli in Natura quando possibile; e, quando non lo è, dando loro un rifugio sicuro per tutta la vita.
E poi il Rifugio parla, e tanto, per far arrivare forte e chiara la voce di tutti gli animali a chi non riesce a sentirla: lo fa per diffondere consapevolezza, conoscenza e rispetto e per garantire diritti e giustizia a chiunque, anche attraverso azioni legali in difesa di chi è indifeso.
Le porte di Rifugio Miletta sono sempre state e sempre saranno aperte per chi ha bisogno perché abbandonato, malato o maltrattato, che sia per pochi giorni o per tutta la vita… Lo trovate QUI.

Copertina: elaborazione Canva di immagine appartenente al Rifugio Miletta.