La storia serale di Francesco che le dà la “pastigliètta” per il cuore è diventato un imperdibile rituale della buonanotte per tantissime persone.
Come resistere, d’altra parte, alla Signora Sandrina?

Padrona incontrastata della cucina di Casa Miletta, età indefinita ma tendente al secolare, denti non pervenuti, dimensioni tascabili e personalità strabordante, così iconica da finire su una tazza… La guardi una volta e te ne innamori per sempre.

Tu, almeno… perché lei passerà dall’esserti apertamente ostile a tollerare la tua presenza. A meno di essere Francesco con la prelibata pastigliètta, Alessandra, Michela o Diletta con la pappa o Mariaflora che la tiene sulle ginocchia facendole vedere il suo mondo dall’alto, certo, oppure qualcun altro (ma chi, te lo scriviamo dopo).

… La mettiamo sul ridere, ma la sua storia non è stata una comica. La Signora Sandrina viveva, insieme a tanti altri cani, con un’umana molto anziana. Quando si è ammalata, la famiglia ci ha chiesto una mano per cercare loro una casa. Le abbiamo trovate… e Rifugio Miletta è diventata quella per sempre della Signora Sandrina: vetusta, un po’ bisbetica, con una lista di magagne da far barcollare anche i veterinari più scafati (come i nostri)… Ma anche tanto altro, tanto di più.

Perché la Signora Sandrina è diventata la mamma adottiva di tanti cuccioli che la mamma vera non ce l’avevano più. La loro specie, un dettaglio indifferente: il loro bisogno di amore, quello sì che le importava. Agnellini come Cenere. Maialetti come Boris. Cinghialini come Bruce. Sereni solo insieme, accoccolati fianco a fianco sul cuscino, i respiri e i battiti del cuore (e anche il russare!) così vicini e mescolati che non si capiva neanche più dove finiva uno e iniziava l’altro. Non che importasse fare distinzioni, d’altronde: l’essenziale era altro ed era proprio davanti ai nostri occhi.

La Sig.ra Sandrina con Boris, Cenere e Bruce

Se leggesse queste righe, forse la Signora Sandrina borbotterebbe un po’: sciocche smancerie umane! Ma poi passerebbe oltre, a fare qualcosa di più concreto – rasserenare chi ha perso tutto, ad esempio. Far capire che c’è ancora tanto di bello; amore da ricevere, amore da dare. Che un cuore è un cuore, a prescindere da chi appartenga. Che si può essere un balsamo in un mondo di veleno. Che una vecchia, piccola cagnolina malandata può diventare una luce brillante capace di guidare fuori dal buio un cucciolo sperduto.

Signora Sandrina non si chiede chi è chi ha bisogno per decidere se aiutarlo. Lo aiuta perché ha bisogno, e basta.

Rifugio Miletta è nato nel 2013 per iniziativa di Alessandra Motta: con l’aiuto di amici e familiari ha dato vita a un progetto di libertà, speranza e resistenza per tutti gli animali non umani che hanno bisogno di aiuto, chiunque essi siano. “Oltre i confini di specie” non è solo il motto del Rifugio, ma la stella polare che ne guida tutte le azioni.
Miletta è un rifugio per centinaia di animali considerati “da reddito” e che nella sede ad Agrate Conturbia, in Piemonte, sono finalmente riconosciuti come persone, ossia individui unici e insostituibili, soggetti portatori di diritti: alla vita, alla libertà e alla non sofferenza.
Dal 2016 il Rifugio è anche centro di recupero per animali selvatici, l’unico della provincia di Novara: soccorre animali selvatici in difficoltà (investiti, malati, troppo deboli per sopravvivere), curandoli, riabilitandoli e reintroducendoli in Natura quando possibile; e, quando non lo è, dando loro un rifugio sicuro per tutta la vita.
E poi il Rifugio parla, e tanto, per far arrivare forte e chiara la voce di tutti gli animali a chi non riesce a sentirla: lo fa per diffondere consapevolezza, conoscenza e rispetto e per garantire diritti e giustizia a chiunque, anche attraverso azioni legali in difesa di chi è indifeso.
Le porte di Rifugio Miletta sono sempre state e sempre saranno aperte per chi ha bisogno perché abbandonato, malato o maltrattato, che sia per pochi giorni o per tutta la vita… Lo trovate QUI.

Copertina: elaborazione Canva di immagine appartenente al Rifugio Miletta.