IRRESISTIBILE SCONOSCIUTO. “Lady Hawksworth, vostro marito non è morto” queste le parole che sconvolgono Lara. Infatti, dopo essere stato dato per disperso in mare liberandola da un matrimonio senza amore, Hunter conte di Hawksworth sta facendo ritorno per reclamare il proprio titolo e la propria moglie. Però Lara stenterà a riconoscere quell’uomo potente e virile, in grado tuttavia di rivelarle segreti che solo un consorte può conoscere e così ansioso di rinnovarle il proprio amore. Certo, la somiglianza è innegabile, ma mai Hunter si era dimostrato tanto attento e passionale. Eppure, ben presto l’unico desiderio di Lara sarà che quello straniero sia davvero suo marito.
Titolo: Irresistibile sconosciuto.
Autrice: Lisa Kleypas.
Genere: Romance storico.
Editore: Mondadori.
Prezzo: euro 3,99 (eBook).
La recensione di Babette Brown.
Mia cara Lady Hawksworth,
mi dispiace dirlo, ma credo che lei sia una sciocca di prima categoria. O una furbastra altrettanto micidiale.
Per carità, lungi da me l’idea di remare contro, ma non penserà di darci a bere la storiella del marito redivivo, vero?
Certo, di fronte a quel pregevole esemplare di maschio, anch’io avrei detto “Mio marito è tornato!”, però la storiella è veramente esile. E ci vuole tutta la spregiudicata abilità di Lisa Kleypas per rendere appena appena credibile la vicenda.
Comunque sia, mi arrendo alla mancanza di evidenza ed alla sovrabbondanza di doti (anche fisiche) del redivivo Lord Hunter Hawksworth e passo a sottolineare la consueta, gradevole, capacità di Kleypas nel rendere al meglio i suoi personaggi. Troviamo anche tre cattivi da manuale, che ci fanno penare e che vediamo sconfitti con grande giubilo. Siamo creature crudeli, a volte. Io, per lo meno lo sono. E mi piace vedere tornarsene a casa, con le pive nel sacco, sir Arthur e consorte; o assistere alla fine del picchiatore-di-mogli lord Lonsdale.
Tutto è bene quel che finisce bene, anche se rimane il dubbio che Kleypas, per una volta, abbia raschiato con le unghie e con i denti il fondo del barile della sua inventiva.
UN REGALO D’AMORE. Nella Boston di fine Ottocento, Jason e Laura sono una coppia di sposini che dopo due mesi di matrimonio ancora non si conoscono veramente. Jason è innamorato di Laura da sempre, ma temendo che lei lo disprezzi per le sue umili origini irlandesi, non le ha mai dichiarato apertamente i suoi sentimenti. E ciò di certo non aiuta Laura, timida e innocente come una ragazzina, senza nessuna esperienza nell’arte della seduzione. Ma i due sapranno imparare molto l’uno dell’altra, affidandosi alla tenerezza e alla passione della loro intimità. Tra feste, gite in slitta, confidenze rubate e confronti sinceri, il legame tra Laura e Jason crescerà e si dimostrerà forte, saldo e… bollente.
Titolo: Un regalo d’amore.
Autrice; Lisa Kleypas.
Genere: Romance storico.
Editore: Leggereditore.
Prezzo: euro 4,99 (eBook).
La recensione di Babette Brown.Arriva con ritardo astronomico in Italia il racconto che Lisa Kleypas pubblicò nel lontano 1991, a soli 27 anni. Quinta opera di quella fortunata carriera che l’ha fatta conoscere a milioni di lettrici in tutto il mondo.
L’arte di Kleypas c’è già tutta, per quanto in embrione: analisi dei personaggi, ambientazione storica accurata, azione che si svolge fluida e senza pause.
Certo, manca la piena e dorata maturità della scrittrice amatissima ed il romance è molto breve (128 pagine…). Però… la vicenda ci cattura da subito e ci costringe a seguire
con partecipazione la storia di Jason e Laura.
Jason è il classico eroe, bello e tormentato; è un self-made-man che ha saputo riscattare un’origine umilissima, raggiungendo il successo economico, se non quello sociale. Laura è
adorabile nella sua innocenza, eppure l’amore che prova per il marito è nato quando era poco più che una ragazzina ed è cresciuto nel tempo. Sono due caratteri orgogliosi e molte sono le occasioni di scontro. Nessuna intimità fra loro per due lunghi mesi, fino ad una scena d’amore molto calda e sensuale. Jason e Laura si scoprono poco a poco, con difficoltà e insieme con tenacia; creano e consolidano il loro legame e lo fanno prosperare.
Poco più che comparse (la brevità del romance ha impedito a Kleypas di approfondirne i caratteri) gli altri personaggi: da una parte la famiglia “irlandese” di Jason, dall’altra gli
“aristocratici” bostoniani che costituiscono la famiglia di Laura e l’ambiente nel quale lei è cresciuta.
LA RAGAZZA DAGLI OCCHI SCURI. Avery Crosslin è una giovane stilista di talento, appagata e felice, con una brillante carriera davanti a sé. Fino al giorno in cui la società per cui lavora fallisce e il fidanzato decide di mollarla. Come se non bastasse, l’acuirsi della malattia del padre la costringe al suo capezzale giorno e notte. Disoccupata, single e con un dolore che le attanaglia il cuore, in ospedale incontra un uomo affascinante che si offre di aiutarla. L’attrazione tra i due è irresistibile, eppure, quando lui le confessa il suo interesse, Avery lo liquida fingendosi già impegnata. Alla morte del padre, riceve una lettera: è da parte di Joe, l’affascinante sconosciuto che Avery non riesce a dimenticare, ma che ha scoperto essere in qualche modo responsabile della tragedia che sta vivendo.
Lisa Kleypas regala alle lettrici italiane, in anteprima mondiale, una storia romantica e commovente, che parla ai cuori di chi ha paura di correre fino in fondo i rischi dell’amore.
Titolo: La ragazza dagli occhi scuri.
Autrice: Lisa Kleypas.
Genere: Romance contemporaneo.
Editore: Leggereditore.
Prezzo: euro 4,99 (eBook).
La recensione di Teresa Siciliano. Un mistero editoriale. La cosa che più colpisce, ovviamente, è la sinossi sbagliata, che riassume una vicenda del tutto diversa, che con quella del romanzo ha in comune solo i nomi dei protagonisti. Incredibile che la casa editrice non l’abbia cambiata almeno per l’ebook e gli store. Non parliamo poi del fatto che la Kleypas, interrogata su Facebook, ha negato di aver concesso i diritti di un titolo non ancora pubblicato negli Stati Uniti. Ma, dal momento che il libro continua ad essere distribuito, immagino che il pasticcio abbia avuto origine nell’entourage della scrittrice.
Venendo comunque al merito, non posso affermare che la vicenda mi sia dispiaciuta. Essa rispecchia un tipo di trama frequente negli Stati Uniti (pensate a Il diavolo veste Prada): quindi una forte contrapposizione di amore e famiglia rispetto ad una vita sempre impegnata e sempre di corsa. Detto questo, è subito chiaro quale sarà il lieto fine, così come è doveroso che al bivio se scegliere l’onestà o l’imbroglio Avery non possa che decidere come moralità comanda.
Il problema è che tutta questa parte finale è eccessivamente melodrammatica e anche piuttosto inverosimile.
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