2014.
La mia valutazione: tre stelline e mezzo.
le piace, una famiglia che le vuole bene e un problema: è innamorata del suo
capo dal primo momento in cui l’ha visto e che ha respirato il suo
profumo.
allontanarsi da lui, Andrea. Ha già la lettera di licenziamento in mano pronta
a essere consegnata quando l’uomo la sorprende invitandola a cena. Nadia
accetta e finiscono con il passare la notte insieme. Quando al mattino si
risvegliano nello stesso letto, Andrea la illude facendole credere di essere
interessato ad avere una relazione con lei e le fa delle promesse che sa di non
poter mantenere. Le dà un appuntamento a cui non si presenta e a questo punto
Nadia, infuriata e sconvolta, dà davvero le dimissioni e lascia Torino per
fuggire a Parigi dagli zii, dove è decisa a ricominciare una nuova vita lontana
dal passato che l’ha ferita e, soprattutto, lontana da Andrea.
incontreranno proprio a Parigi.
sbagliato ad abbandonarla in quel modo e farà di tutto per riconquistarne la
fiducia ma soprattutto il cuore, anche se non sarà un’impresa facile: Nadia è
paranoica, a volte folle, cinica, sarcastica e con un cervello che proprio non
vuole saperne di spegnersi un secondo. Tuttavia, Nadia ha ancora il cuore a
pezzi e superare la diffidenza nei confronti di Andrea sarà tutt’altro che
facile!
miei sentimenti. Andrea l’ho odiato almeno sino a pagina 115, quando decide di
rinsavire e di mollare la fidanzata oca e ventenne (lui viaggia dalla parte
sbagliata dei 35).
tutto-quello-che-avreste-voluto-in-un-uomo? La lista è completa, non manca
niente.
usare le donne per una soddisfazione momentanea, per non aver saputo/voluto
dare l’importanza dovuta al fare l’amore (non sesso, non una scopata) con una
donna visibilmente (mandava il cartello “TI AMO”) innamorata. Spregevole. Poi,
si pente. Poi, cerca di rimediare. E le porte che la nostra Nadia, giustamente
inferocita, gli sbatte sul naso sono un balsamo per l’anima nostra. Esulcerata.
amiamo anche per questo (soprattutto per questo, la vita è diversa e lo
impariamo subito) i romance. Però, la vittoria di Andrea è quanto mai sudata. E
non ci sforziamo più di tanto di parteggiare per lui. IO avrei dato una chance
a Pierre.
tratteggia con penna leggera e molta solidarietà femminile la vicenda di Nadia,
disperata per amore ed esule a Parigi, dove lavora come commessa dopo essere
stata per cinque anni l’assistente personale della carogna di cui sopra.
più accurato. Alcune pecche di non poco conto sono saltate subito agli occhi.
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