Il primo sequel della letteratura moderna risale al 1913, quando Sybil Brinton immaginò il prosieguo dei sei romanzi austeniani – Emma, L’abbazia di Northanger, Orgoglio e pregiudizio, Mansfield Park, Ragione e sentimento, Persuasione – intessuto in un’unica trama. Personaggi creati ex novo si incontrano con i già noti e amati eroi stabilendo nuove relazioni amicali e amorose, in un delizioso esperimento letterario, un’opera ambiziosa e imprescindibile per tutti quelli che, come ha scritto l’autrice, «devono a Jane Austen alcune delle ore più felici della loro vita».
TITOLO: Vecchi amici e nuovi amori.
TITOLO ORIGINALE: Old Friends and New Fancies: An Imaginary Sequel To The Novels Of Jane Austen.
AUTRICE: Sybil G. Brinton.
TRADUZIONE: Camilla Caporicci.
GENERE: Romance storico.
EDITORE: Elliot (Collana Raggi). L’edizione del 2013 che ho io è targata Jo March Editrice, ma cambia solo la copertina.
PREZZO: euro 15,72 (cartaceo).
“Vi possono essere dubbi sul seguito? Quando due giovani si mettono in testa di sposarsi, sono abbastanza certi, perseverando, di averla vinta, per poveri e imprudenti che siano, anche se non sia del tutto sicuro che l’uno sia assolutamente necessario alla felicità dell’altro.” (Da Persuasione).
I libri che amiamo finiscono troppo presto. Lo pensiamo noi e deve averlo pensato anche Sybil G. Brinton, quando decise di scrivere “Vecchi amici e nuovi amori”, il primo sequel austeniano, che fu pubblicato nel 1913 dall’editore londinese Holden & Hardingham.
Il romanzo è un delizioso gioco letterario che riporta alla ribalta i protagonisti inventati da “zia Jane”. James Morland (L’Abbazia di Northanger) diventa rettore della parrocchia del paese dove abitano i Bingley (Orgoglio e Pregiudizio). Edward Ferrars e la moglie Elinor (Ragione e Sentimento) si sistemano a Pemberley con lo stesso incarico. William Price (Mansfield Park) incontra i Knightley (Emma) a Londra e poi prosegue per Winchester, a trovare gli amici Wentworth (Persuasione).
Con questo intreccio di destini, l’autrice riesce anche a portare a compimento non pochi matrimoni lasciati in sospeso nei romanzi austeniani.
Che dire? Mi sono divertita. Si tratta di un libro da leggere, da sfogliare, da annusare come un cane da tartufi fa con quel tesoro culinario, alla ricerca di quelle annotazioni preziosissime di cui il libro è ricco.
Molto bella l’introduzione di Giuseppe Ierolli intitolata “Vecchi scenari e nuovi intrecci” che presenta numerose annotazioni in merito all’opus austeniano, una vera chicca per gli amanti di questa autrice.
Sybil G. Brinton si scusa con umiltà, presentando il libro ai futuri lettori: Le difficoltà, così come la presunzione, di una tale impresa, sono egualmente evidenti; ma il fascino del soggetto deve valermi da scusa verso coloro che, come me, “devono a Jane Austen alcune tra le ore più liete delle proprie vite”.
Come inizia il libro? In perfetto stile Jane Austen: C’è una caratteristica propria di quasi ogni coppia felicemente sposata -ovvero il desiderio di vedere matrimoni altrettanto felici tra i propri giovani amici; e in alcuni casi, laddove questo desiderio è forte e le circostanze appaiono favorevoli alla buona riuscita dei loro sforzi, accade che essi si imbarchino nella pericolosa ma piacevolissima impresa di aiutare quelle persone ancora incerte, a prendere una decisione riguardo e questo passo così importante della vita, e fatto ciò, si prodighino s rimuovere ogni ostacolo affinché questa decisione possa celermente tradursi in azione.
Buona lettura!
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