LIBRI
L’UOMO SENZA VOLTO – THE BOURNE IDENTITY, DI ROBERT LUDLUM (RIZZOLI).
Un thriller di straordinaria tenuta narrativa. Chi è l’uomo senza nome, senza memoria, con il volto dai lineamenti ricostruiti, che alcuni pescatori di Marsiglia hanno salvato dopo un naufragio? A che cosa si riferiscono le visioni confuse e le immagini di violenza e di pericolo che di tanto in tanto gli affiorano nelle memoria? Perché qualcuno ha tentato, e sta ancora tentando, di eliminarlo con ogni mezzo? La storia di un incubo, di un’angoscia: quella di essere un ingranaggio di una macchina che non si sa a che cosa serva e dove porti.
Di sicuro il mio Ludlum preferito, ispiratore di XIII di van Hamme. La versione cinematografica (The Bourne Identity) è un’altra cosa e, a mio avviso, piuttosto pasticciata con un attore non in parte. Preferisco la versione tv con Richard Chamberlain e Jaclin Smith. Resta un libro unico, i seguiti scritti dallo stesso Ludlum non erano all’altezza. Questo va letto e riletto.
CINEMA
FUGA PER LA VITTORIA, DI JOHN HUSTON.
Il film, liberamente ispirato alla partita della morte tenutasi a Kiev il 9 agosto 1942 tra una mista di calciatori di Dynamo e Lokomotiv e una squadra composta da ufficiali dell’aviazione tedesca Luftwaffe, mantiene ancora oggi una notevole popolarità, soprattutto per la presenza di grandi calciatori dell’epoca a fianco degli attori principali, tra cui il celeberrimo Pelé (Wikipedia, QUI la trama e il cast del film).
Anche questo non lo rivedevo da trent’anni. Forse una delle cose migliori del secondo periodo di Huston. Lo sport come riscatto, come affermazione di libertà e umanità. Ben diretto, ben coreografato (da Pelé), ottimi tutti gli interpreti da Caine, a Sly e Von Sydow.
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