Allo SteamFest di Roma non potevano mancare gli agguerriti ragazzi della Nero Press. Sono riuscita a parlare con uno di loro, Daniele Picciuti, strattonandolo via da un gruppo intento a fotografarsi a vicenda (“Come siamo belli!”). Ecco come è nata e si è sviluppata questa Casa Editrice, piccola, ma piena di grinta. E con un’attenzione particolare al rapporto con gli autori.

Perché c’è un’associazione culturale alla base della vostra attività?

L’associazione culturale nasce per colmare un’esigenza ben precisa: dare una identità a quello che un tempo era un semplice blog di informazione. Poi è nato il marchio editoriale Nero Press, che rappresenta in qualche modo la più alta manifestazione dell’associazione. Continuiamo a crescere sperando che con noi cresca anche la cultura italiana “di genere”.

Dall’associazione culturale alla casa editrice. C’è differenza tra casa editrice e marchio editoriale di un’associazione culturale?

Beh, a parole non molto ma, di fatto, una casa editrice dovrebbe avere un potere economico sufficiente a reggere l’impatto con il mercato attuale. Una distribuzione nazionale, la capacità di far fronte a stampe di tot mila copie e così via. Noi riusciamo a sopravvivere a piccoli passi: piccola distribuzione – ma nazionale, sì – e poche centinaia di copie stampate per volta. Quando  una libreria non paga o la distribuzione tarda a saldare ci si trova presto in difficoltà, con un piano editoriale che stenta a stare al passo con la programmazione. Per fortuna, attualmente sembra che le cose vadano meglio. Soprattutto grazie all’avvento del digitale.

Soci fondatori? Solo affari, o anche amici?

Abbiamo cominciato in tre: io, Laura Platamone e Marco Battaglia. Io e Laura siamo anche compagni nella vita. Marco, che ha dato molto all’inizio, poi si è dovuto staccare per impegni lavorativi e personali sempre più difficili da gestire insieme all’associazione. Per fortuna è rimasto legato a noi, senza il suo apporto molti dei nostri libri non potrebbero essere tradotti e non vedrebbero la luce. Ora in direttivo con me e Laura ci sono Alberto Cattaneo (amico di vecchia data e nostro ufficio stampa), Luigi Bonaro (che si occupa della collana Infinito, dedicata ai Classici) e Biancamaria Massaro (dirige la collana di Saggistica). Siamo tutti piuttosto affiatati e abitiamo tutti a Roma, il che ci permette di incontrarci periodicamente in riunioni per metà seriose e per metà mangerecce.

I membri sono solo i cinque che hai citato prima, oppure vi avvalete di collaboratori? E se sì, come sono divisi i compiti?

Ci sono anche altri associati che ci danno una mano. Più nel dettaglio, Laura Platamone, avendo una formazione in Editoria, segue gli editing importanti (nomi come Danilo Arona e Claudio Vergnani vogliono solo lei!) e si occupa dell’impaginazione dei libri stampati oltre che della grafica e della formazione degli ebook; Luigi Bonaro cura la collana dei classici, dalla selezione al riadattamento linguistico (e contatto con i traduttori ove presenti), mentre Biancamaria Massaro – che ha alle spalle numerosi articoli di criminologia su testi e riviste di settore – dirige la collana di Saggistica; Alberto Cattaneo cura la parte di ufficio stampa e di comunicazione sui social network; Marco Battaglia è il nostro traduttore ufficiale, Ilaria Tuti è cover designer di alcune copertine. Io mi sobbarco l’editing della maggior parte dei testi, ma attualmente mi danno una mano tre bravissime editor: Caterina Bovoli, Federica Maccioni e Simona Focetola; inoltre curo le pubblicazioni digitali, dalla formazione degli ebook alla grafica di alcune cover. Dimenticavo: curo e coordino anche la parte web!

Vasta offerta: dai libri per ragazzi, ai fumetti, all’horror. Solo ebook, o anche cartaceo? E quale delle due forme privilegiate, se pubblicate entrambe?

La varietà esiste per arrivare a coprire più target di lettura. In verità, nel fumetto esordiremo quest’autunno, anche se la collana era prevista in catalogo fin dall’inizio. Pubblichiamo in entrambe le forme, anche se nel cartaceo siamo particolarmente selettivi. Rappresentando, la stampa, un costo non indifferente stiamo molto attenti a cosa pubblicare. Con gli ebook invece siamo più “scafati”, li stiamo spingendo parecchio e, ci tengo a dirlo, i nostri prezzi sono tra i più bassi sul mercato. Essere concorrenziali è importante, ma non solo: crediamo che sia più onesto.

Ho notato, infatti, che i vostri racconti/romanzi hanno un costo calmierato. Una politica precisa, dunque.

Come dicevo prima, quando sei un piccolo editore devi trovare il modo di farti apprezzare per creare fiducia nel lettore: una buona qualità e prezzi accessibili sono i nostri biglietti da visita.

Ho apprezzato il sito: chiaro, esaustivo. Un appunto: niente newsletter per gli affezionati? Le newsletters sono utilissime per i blogger, ad esempio. O per i lettori fortissimi, quelli da un libro alla settimana.

Ammetto che il sito non è ancora perfetto, è attivo solo da un anno; prima tutto faceva riferimento a nerocafe.net, il sito di informazione che ha dato origine a tutto. Su Nero Cafè la newsletter c’è, presto anche Nero Press ne sarà provvista. In ogni caso abbiamo  una nostra mailing list di riviste e blog di settore a cui siamo soliti inviare i comunicati delle nostre nuove uscite.

Come fa una casa editrice come la vostra a farsi largo in un mondo, quello dell’editoria, così in crisi di vendite (e, spesso, di idee)?

L’essere piccoli si adatta bene all’idea di riuscire a colmare un’offerta di nicchia ed è quello che noi ci proponiamo: specializzarci nella letteratura di “genere” ci permetterà – speriamo – di diventare punto di riferimento per tutti gli appassionati.

Come seguite un autore, prima e dopo la pubblicazione?

Curiamo l’editing del testo assieme agli autori, a differenza di molti altri “editori” che pubblicano senza molto applicarsi, e cerchiamo di promuovere l’opera in vari modi: per gli ebook il grosso lo facciamo attraverso i social network e i blog di recensioni; per il cartaceo organizziamo presentazioni e siamo presenti in molte fiere del libro (Salone di Torino, Pisa Book Festival ecc.).

Se qualcuno volesse pubblicare con voi, come dovrebbe procedere?

Nel sito ci sono tutte le istruzioni ma, già che ci siamo, ecco qui: inviateci una sinossi e i primi due capitoli del vostro lavoro. Se ci incuriosisce chiediamo il resto. Se non vi arriva notizia in un paio di mesi, significa che non siamo interessati. Una volta che chiediamo l’intero manoscritto, poi, assicuriamo una risposta, anche in caso di esito negativo. In generale il mio consiglio è questo: prima di proporre qualcosa a un editore, leggete qualcosa di ciò che ha pubblicato. Sia perché potrebbe illuminarvi sul tipo di storie che cerca, sia perché è lecito pensare che, se riusciste  nell’intento di farvi pubblicare, poi vorreste essere acquistati anche voi.