Giusy Giulianini presenta la recensione del nuovo “giallo” di Enrico Luceri e Sabina Marchesi. “Solo dopo il crepuscolo” è uscito il 10 giugno con l’editore Damster.
Oggi, in una cittadina sull’Adriatico. Tre giovani donne, alla ricerca di una sistemazione conveniente, affittano una casa, ignare che fra quelle mura si nasconda un mistero terribile. Nelle stanze aleggia ancora la presenza di inquietanti personaggi, che vi abitarono parecchi anni prima: un avventuriero esoterista, convinto di poter trovare una fantomatica radio in grado di captare le voci dei defunti; una pittrice ossessionata dall’occulto, misteriosamente scomparsa insieme ai suoi quadri, in cui forse è nascosta la chiave per smascherare uno spietato assassino; una negromante, e potente medium, la cui ombra scivola ancora minacciosamente in quegli ambienti tetri e pieni di mobilio d’epoca. Davanti agli occhi sempre più terrorizzati delle giovani inquiline, avvengono fenomeni che un vecchio esorcista interpreta senza esitazione come manifestazioni diaboliche. In un’atmosfera allucinante, una catena di delitti stringe una morsa fredda attorno alle tre ragazze. Alcune morti sembrano dovute a incidenti o disgrazie, ma forse è solo apparenza. Il movente è davvero il segreto custodito da un lucido e spietato occultista, oppure è il delirio provocato da una pulsione carnale…
In copertina, sotto il titolo, appare la definizione di ‘giallo’, ma questo romanzo è qualcosa di più del racconto di un’indagine: è un percorso che di pagina in pagina si colora di inquietanti sfumature horror e gotiche, in un appassionato omaggio di Luceri e Marchesi al cinema italiano di genere, che negli anni Settanta toccò vertici insuperati nelle opere di Dario Argento e Pupi Avati.
Tre ragazze, Lorenza, Camilla e Francesca, s’incontrano nelle vie soleggiate di una cittadina dell’Adriatico alla ricerca, in apparenza casuale, di una casa da condividere. In cerca tutte di una via di fuga da un passato che non rivelano, s’imbattono in un villino in abbandono, quasi soffocato da rampicanti claustrofobici, che cattura la loro fantasia fino a immaginarlo come la dimora ideale. Rintracciato l’ambiguo proprietario della casa, ne ottengono la locazione e si dedicano con entusiasmo a restituirle il decoro originario.
Le opere di ristrutturazione, però, conducono ben presto a inquietanti scoperte: arcani simboli incisi sul muro, piastrelle nere che spiccano su un pavimento altrimenti candido, un velo di umidità che continua ad affiorare in cucina senza motivo apparente. E rumori notturni, lampade che si spengono, sedie a dondolo che oscillano nel buio. In particolare, dopo il crepuscolo.
È l’inizio di una spirale di terrore che avvolge le tre protagoniste e che sembra propagarsi proprio dall’interno della casa, inducendole a iniziare un’indagine serrata sulla sua storia. Affiorano così, dagli anni lontani del secondo conflitto mondiale, le figure enigmatiche di una medium che ne fu la proprietaria, di un avventuriero ossessionato dalle pratiche esoteriche e di una pittrice di inquietanti quadri animati, tutti scomparsi in circostanze misteriose.
Il passato getta ombre sempre più angoscianti sul presente, oscurando con una lunga serie di morti l’ambiente circostante. Disgrazie o delitti? Le ragazze devono condurre una loro personale ricerca per appurarlo e per capire se la causa scatenante sia terrena o demoniaca. Nulla più è sicuro e nulla appare più perturbante del loro quotidiano.
Luceri e Marchesi firmano una catturante discesa agli inferi, in cui l’ambiguità non risparmia nessuno dei personaggi, impedendo così al lettore di schierarsi con l’uno o con l’altro e conducendolo con disorientante maestria all’unico finale possibile.
La scrittura piana, anziché sottrarre angoscia al racconto, ne amplifica le suggestioni sinistre, in un contrasto d’indubbia efficacia tra uno stile privo di effetti speciali e la drammaticità delle immagini evocate; una scrittura di forte impatto visivo che spesso richiama il taglio di una sequenza cinematografica e che rivela l’indubbia cinefilia degli autori.
Le citazioni ghiotte che arricchiscono le pagine del romanzo intrigano il lettore nella ricerca di tributi al cinema di genere, evidenti soprattutto nei confronti di “La casa dalle finestre che ridono” di Pupi Avati: là una villa patrizia e un pittore maledetto, qui un elegante villino e l’inquietante autrice di quadri animati; là un registratore a filo d’acciaio, qui una radio d’epoca che prende vita “Solo dopo il crepuscolo”.
GLI AUTORI
Enrico Luceri è autore di gialli di impostazione classica. Vincitore del Premio Tedeschi Giallo Mondadori nel 2008 con Il mio volto è uno specchio, a oggi ha pubblicato una settantina di opere, tra racconti, romanzi, articoli e sceneggiature. Con Giulio Leoni e Massimo Petroselli ha firmato la serie M-files. Con Sabina Marchesi, oltre a Solo dopo il crepuscolo, ha pubblicato nel 2010 il saggio La porta sul giallo.
Sabina Marchesi è scrittrice e giornalista. Ha collaborato con numerose testate telematiche e fondato una scuola di scrittura creativa Non esserci sarebbe un delitto con Carlo Lucarelli e Mauro Smocovich. E’ docente di scrittura creativa e criminologia. E’ autrice dei romanzi Nessuna colpa e Sexy thriller e dei saggi I processi del secolo, Coppie diaboliche e DizioNoir, oltre che di racconti pubblicati in numerose antologie.
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