Mary Durante vive con sua madre, un canetopo, un gatto-quaglia e una gattina tutta orecchie e fusa che risponde al nome di Bubastis ed è assieme supporto scrittorio ed elemento di disturbo.
Ha al suo attivo due pubblicazioni self, “Dietro una porta chiusa” e “Oltre l’orizzonte”, appartenenti alla serie omegaverse Second Chances, la pubblicazione di un racconto gratuito con Quixote Edizioni, “Scambio culturale”, e attualmente sta pubblicando, sempre con Quixote Edizioni, la serie Shadows, ambientata in una realtà distopica a sfondo BDSM.
Che genere scrive? Ce ne parla? Ci racconta come mai ha scelto questo genere per esprimersi?
Buongiorno. Io scrivo MM, romance con coppie omosessuali. Oltre alla storia d’amore, mi cimento in tematiche distopiche, thriller o fantascientifiche, mentre avrei nel cassetto un paio di progetti, uno fantasy e l’altro sovrannaturale, che non hanno nulla a che fare con il romance. Non sono tanto io ad avere scelto questo genere, quanto il genere che ha scelto me: ho frequentato per anni i siti di scrittura amatoriali, scrivendo sia storie originali che fanfiction. Quando mi sono appassionata allo slash (termine usato nell’ambiente delle fanfiction per storie che presentano coppie omosessuali), prima da lettrice e poi come autrice, hanno cominciato a infestarmi la mente trame e personaggi che volevano un loro spazio. Un giorno mi sono resa conto che la storia su cui stavo lavorando sarebbe andata meglio come originale che come fanfiction, e da lì è nato il mio primo libro. E poi non ho più smesso.
Come scrive? Penna e carta, moleskine sempre dietro e appunti al volo, oppure rigorosamente tutto a video, computer portatile, ipad, iphone?
Assolutamente al computer, spesso con della musica in sottofondo e con felino fuseggiante accanto (o tra me e la tastiera). Per quando sono fuori casa o impegnata a cercare di dormire, ho un quadernino su cui buttare giù qualche appunto, ma ormai fatico molto a scrivere su carta. Senza contare la mia pessima scrittura; mi è capitato in più di un’occasione di avere problemi a decifrare ciò che avevo scritto quando magari ero a letto, mezza addormentata.
C’è un momento particolare nella giornata in cui predilige scrivere i suoi romanzi e racconti?
Un tempo la sera. Da quando ho cominciato a cercare di scrivere con regolarità, ogni momento libero va bene. Spesso le idee persistono comunque nel farmi visita la notte.
Quando scrive, si diverte oppure soffre?
Entrambe le cose, a seconda dei momenti. Scrivere è comunque un impegno e ci sono scene e parti più faticose da scrivere di altre. In più, siccome spesso tratto temi controversi e trame con una consistente dose di angst, immedesimandomi nei miei protagonisti non posso evitare di sentire la loro sofferenza. Se però non amassi scrivere e non mi divertissi, non lo farei, e quando una scena mi esce proprio come la volevo, per me è un’emozione unica. Ammetto poi che la parte più malvagia di me si diverte molto a seminare indizi per colpi di scena futuri che ribalteranno la situazione, o a descrivere momenti assai pericolosi per i protagonisti.
Nello scrivere un romanzo, “naviga a vista” come insegna Roberto Cotroneo, oppure usa la “scrittura architettonica”, metodica consigliata da Davide Bregola?
Navigo a vista. Ammiro chi riesce a pianificare tutto prima ancora di cominciare la stesura, ma non fa per me. Mi bastano alcune scene, i personaggi, magari l’inizio o la fine, o anche solo parte di queste cose, perché l’ispirazione mi porti davanti al computer. E poi la storia mi si sviluppa man mano.
Quando scrive, lo fa con costanza, tutti i giorni, come faceva A. Trollope, oppure si lascia trascinare dall’incostanza dell’ispirazione?
Dopo anni di incostanza, da un po’ di tempo cerco di scrivere tutti i giorni, o almeno cinque giorni a settimana, seguendo i suggerimenti di King nel suo On writing, che mi sono risultati utilissimi. Non è sempre facile, ma scrivere con continuità mi ha aiutato molto nel portare a termine ciò che cominciavo, senza iniziare mille progetti diversi per poi non concluderne nessuno.
Ama quello che scrive, sempre, dopo che lo ha scritto?
No, oscillo tra i due poli opposti: sorpreso orgoglio (davvero l’ho scritto io? In fondo non è male!) e orrore puro (davvero ho scritto questa roba? A cosa stavo pensando?).
Rilegge mai i suoi libri/racconti, dopo che sono stati pubblicati?
Sì, spesso, anche perché scrivendo delle serie devo assicurarmi di mantenere la coerenza interna. A volte mi piace anche vedere com’è cambiato il mio stile negli anni, o riprovare le emozioni che avevo sperimentato durante la stesura.
C’è qualcosa di autobiografico nel suoi libri?
No, o almeno nulla di consistente. Posso seguire il mio animo da gattara e inserire nelle mie storie dei felini, o dare a un personaggio il mio stesso amore per i dolci, ma non mi rifaccio mai a persone che conosco o a me stessa, per caratterizzare i personaggi. Anche riguardo alla mia vita, la trovo troppo noiosa e poco particolare, per trasporne dei pezzi nei libri. Preferisco invece immedesimarmi in toto nei miei personaggi e vivere con loro la loro storia nel mondo che ho creato.
Tutti dicono che per “scrivere” bisogna prima “leggere”: è un lettore assiduo? Legge tanto? Quanti libri all’anno?
Concordo in toto con una simile affermazione. Ho sempre letto tanto, anche se negli ultimi anni il poco tempo libero ha purtroppo limitato questa mia passione. Non ho mai tenuto conto di quanti libri all’anno leggessi, ma ultimamente credo di arrivare alla trentina, tra tomi di abbastanza pagine da risultare delle armi contundenti e libri di fruizione più rapida. Questo senza contare fumetti e fanfiction.
Ha mai partecipato a un concorso? Se sì, ci racconta qualcosa della sua esperienza?
No, tolte cose fatte quando ero piccola, non ho mai partecipato a un concorso. Fatico moltissimo a scrivere su traccia o su commissione. Un giorno, però, sarei curiosa di provare.
A cosa sta lavorando ultimamente?
Al momento sono occupata con la revisione del mio nuovo libro, Tabula rasa, un MM con tematiche forti e un bel po’ di suspense: un ragazzo si sveglia in una casa sconosciuta, dopo un evento traumatico che lo ha privato di buona parte dei ricordi, e dovrà imparare a superare i traumi e a tornare a vivere, cercando di capire anche cosa vuole da lui l’uomo che ha trovato accanto a sé.
In corso ho invece tre diversi progetti, che vedrò di portare a termine uno alla volta: un post-apocalittico, una storia a tematica omegaverse e una sui mutaforma, tutti e tre MM.
Grazie per essere stata con noi.
Grazie a voi e a chi ci leggerà.
Pubblicazioni self (*)
Dietro una porta chiusa (Second Chances Vol. 1)
Oltre l’orizzonte (Second Chances Vol. 2)
Pubblicazioni con Quixote Edizioni (*)
Come ombre nella notte (Shadows Vol. 1)
Come un brivido nel buio (Shadows Vol. 1.5)
Come un marchio sulla pelle (Shadows Vol. 2)
Sulle orme dei poeti (Shadows Vol. 3)
Scambio culturale (racconto natalizio gratuito)
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