Le autrici “Emma Books” ci raccontano cos’è

il “rosa” che non ti aspetti

Rosa… Romance… amato e bistrattato; incompreso e assaporato. Abbiamo fatto due chiacchiere con un bel gruppetto di Emma Girls, reduci dal Salone Internazionale del Libro di Torino. E a tutte abbiamo chiesto: che cos’è il “rosa” che non ti aspetti?

Laura Randazzo: Il rosa può avere tante sfumature, come dimostrano i tanti colori delle collane Emma. Il mio rosa sfuma verso colori meno confetto e meno delicati. È il colore dell’azione, del paranormale. Il rosa Shadow. L’amore in una declinazione diversa, in un’ambientazione quasi fantasy, perché rosa è anche sognare qualcosa… oltre.

Alice Winchester: Il rosa è molte cose. È il colore, che a volte può essere ‘rosa un po’ meno’. Può essere una sfumatura del cielo, quella particolare che ti fa guardare in alto e dire “wow!”. Può essere una donna adulta, una ragazza e una bambina. Può essere odiato o amato. Rosa possono essere labbra che sorridono o che baciano. Rosa è lo zucchero filato alla bancarella che spicca subito prima di quello bianco. Ecco. Come autrice lo interpreto, lo vivo e lo presento così, in modo totale. Da respirare, assaggiare, guardare.
Io e Anja ci siamo approcciate al mondo rosa non proprio alla maniera classica, ma spaziando dentro storie e personaggi particolari. Prima romantic suspence, poi new adult, poi… chissà. Perché ‘Il rosa che non ti aspetti’ è qualcosa di cui andare orgogliose tutte insieme.

Roberta Marasco (Mara Roberti): Il rosa che non ti aspetti è il rosa orgoglioso di esserlo. È un rosa di qualità, un rosa intelligente perché si rivolge a lettrici intelligenti. È il rosa che ti aiuta a guardarti dentro, a ritrovare le emozioni per cui altrimenti non hai mai tempo. È il rosa che ti commuove, che ti emoziona e che mentre ti emoziona ti insegna di nuovo a sognare, come nelle favole. Perché è dai sogni che nasce il bisogno di combattere. Il rosa unisce le donne. E le donne quando combattono insieme non le ferma nessuno. Dal rosa che non ti aspetti nascono i sospiri che non ci rendono deboli, al contrario, ci indicano la strada verso la felicità e mettono le ali ai nostri sogni più segreti. Il rosa che non ti aspetti, per me, è il #femminismorosa.

Silvia Ami: Il rosa che non ti aspetti è come il cuore di una peonia, labirintico e profumato. Il rosa che non ti aspetti è come il muro di una casa che ti ritrovi di fronte imboccando un vicolo mai percorso. Il rosa che non ti aspetti è come la pelle di una donna che si lascia svestire. Il rosa che non ti aspetti è dolcezza, mistero e passione.
Tante voci per raccontare di questo “rosa”, tante voci diverse l’una dall’altra come le tonalità di questo colore.

Olivia Crosio (traduttrice): Il rosa che non ti aspetti ce l’hai dentro anche se non sai di averlo e non si lascia ignorare. A volte è una vacanza per la mente, una passeggiata spensierata nel tuo passato o nel futuro in cui speri. Non è mai mieloso, perché la vita vera non lo consente. Non è superficiale, perché tocca solo tasti profondi. Usa parole semplici e lascia che siano le situazioni a parlare. Gli uomini lo snobbano, eppure ne sono i coprotagonisti. Per me, il rosa che non ti aspetti è parlare di sentimenti senza essere sentimentale.

Paola Gianinetto: Il rosa è ovunque. Ci sono quelli a cui piace leggerlo, quelli a cui piace scriverlo, ma a tutti, proprio a tutti, piace viverlo. Ognuno a modo suo. A noi di Emma piace raccontarlo, in tanti modi diversi perché siamo tante, e diverse. Il rosa che non ti aspetti, per me, è la fierezza di saperlo raccontare, l’emozione di riuscire a condividere le emozioni, la gioia di dare gioia e il sogno di far sognare. Le fiabe forniscono ai bambini strumenti fondamentali per crescere, sviluppano la fantasia, la coscienza di sé, la voglia di sbirciare dietro l’angolo, sempre un po’ più in là, e di lottare per prendersi quello che hanno il diritto di avere. E noi adulti, in fondo, abbiamo bisogno delle stesse cose. Il rosa che non ti aspetti è quello che ti prende per mano e ti sussurra all’orecchio che essere donna è la cosa più bella del mondo.

Anja Massetani: Il rosa che non ti aspetti è una bella storia che ti emoziona, che ti incanta, che fa sognare e sospirare, come quel rosa di cui si tinge la sera, al tramonto. Il rosa è sentimento, in tutte le sue sfumature. A volte è un rosa intenso, forte, a è volte più pallido, quasi timido. Ed è mescolando le diverse sfumature che cerchiamo di creare quel rosa che fa emozionare e sognare, ma spesso anche riflettere. Il rosa che non ti aspetti.

Valeria Corciolani: È quando le storie hanno quel qualcosa in più che le scalda, che le rende vere e vive, che le fa entrare di soppiatto e come un gatto si acciambellano tiepide sul tuo cuore. Già, è proprio lui, il rosa che non ti aspetti a fare la differenza, è quel guizzo d’emozione che fa risplendere le storie di tutti i colori possibili.

Viviana Giorgi: Il rosa che non ti aspetti… ma è quello di EmmaBooks, naturalmente!
È un rosa non troppo confetto e neppure troppo pallido, da sembrare smunto. È un rosa orgoglioso di spiccare tra sfumature ormai asfittiche e tra storie che si ripetono sempre uguali; è un rosa che osa (r-osa) linguaggi nuovi pur rimanendo fedele alle regole, che genera sorrisi e che si drappeggia con grazia nella mente di ogni donna, che di quel rosa sia protagonista o scrittrice o lettrice. Che forse poi è la stessa cosa.

Monica Lombardi: Leggo le parole delle mie amiche e colleghe qui sopra e non posso che essere d’accordo, su tutto. Provo ad aggiungere una considerazione guardando alla questione da un’angolazione un po’ diversa. Il rosa è narrativa di genere e, come tale, segue canoni, molti pensano anche cliché. In parte è vero. Ma le parole delle lettrici ci dimostrano che, anche in un’epoca come la nostra in cui sembra che ormai tutto sia già stato scritto, si può riuscire a scrivere un rosa che sa ancora sorprendere. Che percorre le vie battute ma sa offrire scorci nuovi, insolite prospettive, punti di vista diversi. In un panorama che propone spesso ripetizioni dei soliti canovacci, il rosa che non ti aspetti usa le sette note per creare una melodia riconoscibile, particolare. Il rosa di Emma Books non segue necessariamente generi prestabiliti ma le idee delle sue autrici, non forza le storie ad adattarsi alle etichette più popolari ma, se necessario, ne crea di nuove. Perché la storia viene prima dell’etichetta. Credo sia questo che le lettrici amano nelle nostre storie.

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