Catherine BC, vincitrice del mini-concorso di Natale con il racconto “Attorno all’albero”, ci fa compagnia per quattro chiacchiere davanti a una tazza di cioccolata calda.

Buongiorno, Catherine, e buon Natale!

Buon Natale anche a te, Babette, e a tutti i lettori. Buona questa cioccolata! Posso avere un altro po’ di panna? E una fetta di panettone, grazie.

Cominciamo con le domande (ti devi guadagnare cioccolata, panna e panettone!): quando hai cominciato a scrivere? E che cosa?

Oh, per della cioccolata ti racconto tutto quello che vuoi! Ho iniziato una vita fa, da adolescente. Scrivevo piccoli racconti che poi la mia professoressa correggeva. Le piaceva leggermi. Diceva che avevo del potenziale. Chissà cosa penserebbe ora di me. Poi, dopo aver dedicato tutto il mio tempo nel mondo della scrittura per dar vita a saggi, tesine e quant’altro servisse per lo studio, son tornata alla mia passione per il rosa. Mi piacciono le storie tormentate, ma dal lieto fine.

41jcg69olplLunga gavetta, oppure hai pubblicato subito? E se sì, con quali risultati?

Sono arrivata un po’ timidamente al confronto con il pubblico, prima sulle piattaforme di scrittura e poi sui social. Ho iniziato a farmi conoscere su Efp con il nome di Capriccio Biondo (Blonde Caprice, BC… ecco l’origine delle due lettere che seguono il mio pseudonimo). Scrivevo fan fiction che potevano inserirsi nell’uno o nell’altro fandom, oppure storie originali, che allora destavano meno interesse. Poi, nel 2013, ho deciso di buttarmi nell’auto-pubblicazione. Molte autrici lo stavano facendo e alcune di queste avevano avuto la fortuna e il merito di passare a una piccola o grande CE. Ho auto-pubblicato due romanzi e due racconti lunghi, poi nel 2015 sono approdata alla Rizzoli nella scuderia Youfeel. I risultati sono stati diversi. Ho fatto un vero boom col mio primo romanzo. Davvero non mi aspettavo certi numeri. Conoscevo poco i meccanismi e l’ambiente, le regole per la promozione erano ancora labili perché il fenomeno era agli albori e tutto è andato davvero bene. Due anni dopo le cose erano radicalmente mutate e, per certi versi, era giusto così. La babele che si stava sviluppando era davvero poco gestibile in altro modo. Lo stesso esordio con la CE è stato abbastanza buono, anche se personalmente mi aspettavo di più. L’offerta è aumentata in modo esponenziale e farsi strada è diventato sempre più difficile.

Questa domanda la rivolgo solo (povere noi!) alle donne: come concili la scrittura con tutto il resto? E per “tutto” intendo: famiglia, lavoro, secondo lavoro (la casalinga!).

Questo è un tasto davvero dolente! Io sono lenta, lentissima. Scrivo, rileggo, cancello e riscrivo più e più volte, perciò ho bisogno di tempo e tranquillità. Ecco, sembra facile! Con un lavoro impegnativo, una casa e due figli da seguire il tempo è davvero poco. Di solito sfrutto i periodi di vacanza al massimo, oppure scrivo in quei rari momenti in cui mi trovo da sola a casa. Vorrei avere più tempo per me stessa e per le mie passioni, ma penso che questo sia un po’ il desiderio maggiormente agognato da noi donne.

Hai un posto tutto tuo per scrivere? Oppure afferri al volo l’occasione e qualsiasi stanza/luogo di va bene?

Di solito lavoro a un pc che si trova stabilmente in cucina, così riesco a conciliare la scrittura con la preparazione di pranzo e cena. Questo è il mio posto preferito perché è funzionale al poco tempo che posso gestire. Poi ho un altro pc che si sposta per casa, dal salotto al letto, da usare nei casi di malattia o assoluto riposo, perciò raramente. Uso ancora il supporto cartaceo per abbozzare nuove idee o stralci di capitolo. Ho i miei blocchi contrassegnati da diverso colore a seconda delle storie da sviluppare, ma ho anche un piccolo taccuino, regalo di un’amica, che tengo in borsa per prendere appunti ovunque io sia. Non mi trovo bene a usare il cellulare, però, anche se ci ho provato in passato. In compenso, ho scritto appunti a matita anche sulle verifiche che stavo correggendo, ricordandomi poi di cancellare tutto accuratamente prima di riconsegnarle.

51vpxoppu-lIl momento migliore della giornata (ma anche della notte) per scrivere. Poi, lo sappiamo, una si arrangia quando può!

Il momento migliore rimane sempre la mattina o il primo pomeriggio. Ho bisogno di luce, dei raggi di sole che entrano dalle finestre (pure se si vede la polvere che crea mulinelli pazzeschi), di energia laboriosa. Vorrei tanto dire, come fanno molte autrici, che anch’io scrivo di notte, ma proprio non ci riesco. Arrivo alla sera molto spesso sfinita e l’unica cosa ad attrarmi è il letto. Non riesco proprio a connettere. C’è un’eccezione però: le notti d’estate accarezzate dalla brezza. In quelle notti mi sveglio e lascio che un vero e proprio fiume di parole mi attraversi e passi sulla carta. Magari il giorno dopo, a mente lucida, ne cancello gran parte, ma l’esperienza è comunque preziosa.

Sei organizzata (schede, tabelle, eccetera), oppure corri dietro all’ispirazione? Salvo, poi, sistemare il manoscritto con duemila passaggi?

Parto sempre con una scaletta, che poi amplio e cambio nei particolari. Spesso però, anche a metà romanzo succede un imprevisto: un’idea malsana o uno dei protagonisti che mi impone una scelta diversa rispetto alla trama originaria. In ogni caso i duemila passaggi rimangono.

Che cosa stai scrivendo?

Attualmente sto lavorando a due romanzi: il terzo e ultimo volume della Forbidden Trilogy, Inganno proibito, e un lavoro a quattro mani che mi sta intrigando parecchio. Si intitolerà Scars. Ormai è quasi impossibile scrivere romanzi del tutto originali, ma lo stile di ogni autrice/ autore può imprimere un marchio particolare anche allo stesso schema narrativo. Ecco, spero di riuscire in questo intento!

Progetti per il futuro?

Ho pronta la scaletta di altri due romanzi. Uno di questi è particolare per me e voglio dedicarci tutto il tempo che servirà perché riesca come dico io: la storia dei miei nonni. Sarà un romance storico, per cui avrò bisogno di un bel po’ di ricerca e di lavoro organizzativo. Al momento rimane il mio progetto più importante, carico di un affetto senza limiti.

Grazie per essere stata con noi. Sì, certo, puoi portare via il resto del panettone.

Grazie a tutte voi. A presto.

 

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51qyl6ugxl-_sy346_Catherine BC è nata e vive in provincia di Verona. Ha compiuto un percorso di studio variegato sia per attitudine che per esigenze personali. Attratta dalla scrittura fin dall’adolescenza, ha partecipato a contest e concorsi organizzati da riviste e siti letterari. Ha scritto diversi racconti e qualche poesia, una delle quali è stata pubblicata su un settimanale femminile.

Nell’agosto del 2013 ha autopubblicato “Il sapore del proibito” (Forbidden Trilogy), il suo romanzo d’esordio. Dal 12 dicembre 2013 un suo racconto natalizio è comparso tra le pagine dell’antologia “Natale e dintorni” edita dalla Alcheringa Edizioni. Nello stesso periodo, un altro suo racconto “Un nuovo inizio” è stato inserito nell’antologia “Halloween’s Novels”, curata da Le passioni di Brully e pubblicata su Amazon.

51upgo8uhalNel gennaio del 2014, ancora da self publisher, ha presentato il racconto, “La sindrome di Stendhal”. Nei primi mesi del 2014 un altro suo lavoro, “L’amore sa di tappo” è stato scelto dalla Butterfly Edizioni per far parte di un’antologia che è uscita il 16 dicembre 2014. Sempre nello stesso giorno è uscito anche un suo racconto, “Samhain, la soglia” per Delos Digital. Nell’agosto del 2015 ha autopubblicato il secondo romanzo della Forbidden Trilogy, “Ricatto proibito”. Nell’ottobre del 2015 è uscito “La più dolce tentazione”, un romance con sfumature erotiche edito da Rizzoli per la collana You Feel.

511eqqz9bnlI libri di Catherine BC li trovate su Amazon.

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