“Il Malvagio” di Danelle Harmon – Mondadori, Passione 146 (trad. Lucia Rebuscini)
“Provocante e carico di passione.” Lisa Kleypas
Inghilterra, 1777. Eva de la Mourière s’intrufola nelle stanze di Lucien de Montforte, duca di Blackheath, per sottrargli l’afrodisiaco che potrebbe decidere le sorti della Guerra d’Indipendenza, spingendo il re di Francia ad allearsi con i ribelli americani. Eva e Lucien sono nemici giurati, ma subendo l’irresistibile fascino del duca Eva decide di sperimentare su di lui l’efficacia del filtro. Così, dopo una notte di passione, la giovane si scopre incinta e i fratelli De Montforte impongono un matrimonio riparatore. Ma gli animi non sono mai così docili da sottostare alle scelte altrui e, dopo un violento litigio, in una notte di bufera…
Note: IL MALVAGIO (The Wicked One) è il quarto romanzo della serie dedicata ai fratelli de Montforte. I romanzi precedenti della serie, IL SELVAGGIO (The Wild One), L’AMATO (The Beloved One) e IL RIBELLE (The Defiant One), sono già stati pubblicati da Mondadori nella collana I Romanzi – nr. 8 de I Romanzi Introvabili e nr. 135 e 141 de I Romanzi Passione rispettivamente. La serie proseguirà con “The Wayward One”, di prossima pubblicazione.
Premi e riconoscimenti della critica: All About Romance DIK (Desert Isle Keeper).
Si legge * * *
Siamo quasi arrivati alla conclusione di una serie, diciamo, non memorabile. E questo volume (per niente un DIK) rimane sul livello medio. Ho sempre trovato insopportabile Lucien, figurarsi Eva, per cui la loro evoluzione psicologica e il reciproco innamoramento mi sembrano davvero poco convincenti. Buono, però, il finale d’azione.
Tutti sappiamo il pericolo che nei secoli passati era costituito dalla mania di praticare salassi, quindi siamo contenti che il protagonista condivida il nostro punto di vista. Non mi fiderei, invece, di altre notizie di tipo medico, presenti nel romanzo, che mi sembrano addirittura balzane.
Come ho già detto in precedenza, nessuno nel Settecento ha inventato afrodisiaci miracolosi. E certo mai sarebbero serviti a Luigi XVI, che aveva un problema fisiologico dei più comuni e di facile soluzione.
Quanto alla copertina, mi è sempre piaciuto molto questo modello, ma ormai sarà un vecchio bacucco. Sempre che sia ancora vivo.
“Il bacio di Cupido” di Karen Harbaugh – Mondadori, Perle 19 (trad. Bertha Smith-Jacob)
“Un amore ritratto splendidamente.” Library Journal
Inghilterra, 1816. Il dio Eros, nei panni del gentiluomo Harry D’Amant, cerca disperatamente la sua Psiche, perduta da più di un millennio in mezzo ai mortali. Ritrovarla significa salvare gli dei dall’oblio e la terra dal caos in cui rischia di precipitare. Psyche Hathaway, cara amica di Harry, decide di aiutarlo nell’impresa, benché in realtà sia piuttosto riluttante all’idea. Un dubbio, infatti, invade la mente della giovane: è mai possibile che sia lei la Psiche che stanno cercando? Favole, batticuori, indizi, peripezie… Tutto perché l’amore trionfi ancora.
Note: Con IL BACIO DI CUPIDO (Cupid’s Kiss) si conclude la serie Cupido di Karen Harbaugh. I romanzi precedenti della serie, TUTTA COLPA DI CUPIDO (Cupid’s Mistake) e ATTENTI A CUPIDO! (Cupid’s Darts), sono già stati pubblicati nella collana I Romanzi Perle – nr. 12 e 15 rispettivamente.
Finalmente è finita! *
Gli unici fantasy che mi piacciono sono quelli ambientati in luoghi ed epoche di totale invenzione. In particolare detesto, quindi, le vicende che coinvolgono cavalieri dell’Apocalisse, angeli innamorati o, soprattutto, soprattutto (perché ho fatto studi classici), quelli che hanno come protagonisti gli dei dell’Olimpo greco, sperduti fra gli uomini di qualunque epoca. È il caso anche di questa serie, giunta finalmente a conclusione.
Ovviamente, conoscendo bene Apuleio, avevo capito fin dal primo volume che Psyche Hathaway doveva per forza essere la reincarnazione della Psyche di Amore (come sono intelligente, eh? I protagonisti, invece, impiegano tre volumi a capirlo). Ma forse l’autrice si poteva impegnare di più almeno per il finale. E invece questo volume è persino peggiore dei precedenti.
Cosa faranno i protagonisti nella vita futura? Psyche diventerà immortale e vedrà morire tutta la sua meravigliosa famiglia? Magari anche i figli? O forse nasceranno con le ali come il padre e saranno immortali come lui? E cosa significa una vita moderna dove gli dei si mescolano agli uomini? Immagino che neppure la Harbaugh saprebbe rispondere alle mie domande. Resterebbe a bocca aperta e poi direbbe: che domande! È un fantasy! In fondo la Ione non ha rappresentato i cavalieri dell’Apocalisse che fanno i picnic sulla spiaggia con i figli e a Natale preparano l’albero?
Appunto. Un’idiozia totale!
E per Natale… tutti al castello!, di Silvana Sanna.
Che significato hanno le strane condizioni imposte dal defunto Gerardo ai pronipoti per avere il diritto di assistere alla lettura del testamento? Sono solo frutto della stravaganza del vecchio signore o sono state dettate con uno scopo ben preciso?
Pur seccati da tali imposizioni, Marta, Benedetta, Alina e Stefano, tra di loro cugini e unici parenti di Gerardo, nella speranza di una ricca eredità si adattano ad ottemperare alle ultime volontà del caro estinto e, come da istruzioni, nell’imminenza del Natale si recano con le relative famiglie nella lussuosa dimora dove avevano trascorso da ragazzi, ospiti del prozio, le vacanze estive e quelle natalizie.
Un ritorno che non fa piacere a nessuno: anni prima, durante il loro ultimo soggiorno nel “castello”, era accaduto qualcosa che aveva determinato fra i quattro cugini una frattura che mai era stata ricomposta, ed ora nessuno avrebbe desiderio di rivedere gli altri ed essere costretto a rivangare gli sgradevoli avvenimenti del passato.
La situazione che trovano al castello, e il comportamento ambiguo del personale ancora in servizio nella villa nonostante la morte del proprietario, aumentano lo sconcerto per la strane clausole imposte dal defunto zio, fino alla conclusione della storia con la lettura del testamento: una conclusione che riserverà non poche sorprese a tutti. Compresa la ricomparsa di una preziosa collana di smeraldi, che, anni prima, era misteriosamente sparita…
È Natale! * * *
Una tipica storia natalizia, molto carina e inevitabilmente molto commovente, con al centro quattro coppie più figli naturali e adottati alla ricerca di una riscoperta della famiglia. Peccato per i refusi.
La Rubrica di recensioni dell’Artiglio Rosa
prosegue per tutta la durata delle Festività.
Teresa le tue recensioni sono sempre molto godibili e sincere. Brava.
Grazie, Ledra.
Grazie Teresa. La storia di Silvana Sanna la leggerò. Mi piace come scrive e posso sopravvivere a qualche refuso. Le altre no. Detesto le saghe, soprattutto se sono ovvie.