VIVIANA GIORGI: Babette! Lo so che siamo quasi in vacanza, ma posso fare una domanda lo stesso alle mie colleghe e alle lettrici?

La domanda per le scrittrici è la seguente: Erotico, M/M, Dark, YA e altri generi ancora che non so neppure citare. Come scegliete il genere di cui scrivere? Vi fate condizionare dalla moda del momento? Scegliete a tavolino di seguire l’onda? Piatto ricco mi ci ficco? (e non che ci sia nulla di male nel farlo, anzi). Oppure no?

Per le lettrici: La scelta di un romanzo è determinata soprattutto dal genere? Posso chiedervi anche in questo momento quale genere vi interessa di più?
 Così parlò la Viviana. Spero di non essere stata troppo invadente.

TERESA SICILIANO: Sono esclusivamente una lettrice. Io scelgo sulla base del genere e/o dell’autrice. Il mio preferito continua ad essere il romance etero. Quasi mai sadomaso, mai il dark. Se possibile evito il porno cosiddetto soft. Però a volte dalla sinossi non riesco a capire il sottogeneri. ‪Dimenticavo: detesto il YA, ma ne leggo tanti perché al momento mi pare quello che va per la maggiore. E perché con i protagonisti sotto i quarant’ anni i comportamenti sono tutti da adolescenti. Ma davvero i giovani oggi non crescono mai?

BABETTE BROWN: Se non sbaglio è stato un organismo a livello mondiale, la World Health Organization: WHO,  che ha definito come limite della “tarda adolescenza” i 36 anni… O erano i 38?

‪SARAH BERNARDINELLO: Negli ultimi mesi soprattutto MM, ma anche “tradizionali”, se la trama mi piace. Poco BDSM, mai Dark ed erotico puro. Questo come lettrice.

‪Come “scrittora”, sto scrivendo un romance F/M ambientato in Italia, con un pizzico di suspence, ma prima ho scritto degli MM. Il fantasy l’ho accantonato, per il momento.

‪CAP RM: Bella questa domanda! Ho scritto un paranormal romance, ma non l’ho capito subito mentre lo scrivevo. Mi sono lasciata guidare dai personaggi che, in definitiva, hanno fatto un po’ quello che hanno voluto.

GIOVANNA BARBIERI: Ormai mi sono specializzata negli storici, ogni tanto d’avventura, ogni tanto romantici con qualche scena un po’ più hot. Mai MM, Dark, erotico puro, e credo neppure YA (anche se spesso i miei protagonisti sono giovani).

VELMA J. STARLING: Uhm… da *aspirante* scrittrice, mi oriento sul genere in cui si infilano quasi in automatico gli intrecci e i personaggi che mi vengono in mente. Se inizio a fantasticare su un dio celtico che passeggia per la Londra di oggi, è abbastanza scontato che finirà per essere un urban fantasy. Se però quel dio è Loki (quindi con poteri mentali e psicologici più che fisici) e nella storia intravedo la potenzialità per inserire una storia d’amore, magari il tutto virerà più sul paranormal romance. Insomma il genere lo identifico a posteriori… e infatti, a volte, proprio non lo identifico. 🙂 La moda del momento no davvero, non saprei nemmeno da che parte cominciare. Semmai devo sperare che i “miei” generi tornino di moda! 😀

KAREN WAVES: Nel mio caso ho deciso il genere *dopo* aver pensato alla storia, anzi è stato davvero difficile collocare il libro, essendo stato un esperimento romance abbastanza strano 🙂 Per alcune cose future, invece, ho pensato a cosa volevo scrivere (storico, erotico, più letterario) e poi il resto verrà. Cerco di sperimentare con i generi che mi piacciono.

MADDALENA CAFARO: Non ho ancora trovato la mia via a quanto sembra, ma ogni storia che scrivo sembra avvicinarsi sempre più alla meta. Diciamo che non sono per i colori netti, mi piacciono le sfumature (non quelle famose). Romance con un tocco di suspense, fantasy con un tocco di horror, perché accontentarsi di un piatto di riso, quando posso avere una ciotola di cirashi?

(Il cirashi è una delle preparazioni tradizionali di sushi giapponese; la base è riso, cotto in riduzione di aceto-vino-zucchero e sale, e pesce crudo. NDR).

SIMONA LIUBICICH: Scrivo ciò che mi piace. Non potrei mai farmi condizionare dalle mode, non riuscirei a scrivere “a comando”.

ELISABETTA BARBARA DE SANCTIS: Da autrice scrivo la storia che sento dentro e che mi ispira. Non voglio seguire le tendenze, sono sempre stata uno spirito libero e, comunque, non ci riuscirei, sarebbe una forzatura. Quindi scrittura libera e, alla fine, la decisione di collocare lo scritto in un genere, per dare indicazioni ai lettori. Da lettrice leggo un po’ di tutto, scelgo il genere che ho voglia di leggere in quel momento, mi affido ad autori e autrici che mi piacciono, ma sono anche sempre alla ricerca di scrittori, famosi e non, che possano appassionarmi con i loro libri.

CHARLOTTE LAYS: Scrivo di quello che mi piace. Protagonisti tra i 25/30/40, benestanti, ironici e pronti a mettersi in gioco. Se ho le battute a disposizione non rinuncio al suspense/dramma. Neppure io sono capace di andare a comando…

‪Leggo tutto, però. Anche per variare i toni e cogliere altre sfumature del romance. Ammetto che fatico con gli YA perché odio le paturnie mentali di quel periodo di vita.

SVEVA MORELLI: Come “autrice” vado sulla trama che mi ispira di più in quel momento. Scrivo solo rosa contemporanei e fantasy, in questo periodo vado sul rosa. Il fantasy l’ho un po’ accannato (lasciato da parte NDR).

Da lettrice leggo qualunque cosa, a prescindere dal “genere del momento”. Per ora, ho voglia di thriller, ma il rosa rimane la mia comfort zone, a cui ritorno costantemente. Mi piacciono il contemporaneo e lo storico. No MM, no dark, no erotico puro.

MARTINA MORI: Scelgo una lettura sulla base di come mi sento in quel momento: MM, romance FM, erotici, New Adult. Ci sono periodi in cui sono stanca di questi generi e mi rivolgo ad altro (saggi, legal thriller, bestseller). Per la scrittura vado a gusto personale, quello che sento mi viene meglio (erotico, romance MM e FM).

LUDOVICA LULÙ: I romance M/M ora vanno per la maggiore, sembra che tutte li amiate, ma io non ho mai letto nulla perché non mi sembrano mai realistici… sarà che questi romanzi sono scritti da donne etero… che ne possono sapere del sesso tra uomini? (Si informano. Uno che scrive di serial killer non deve per forza essere un assassino! N.D.R.).

‪TAYLOR KINNEY: Non credo che qualcuno ne sappia di vampiri, eppure ne scriviamo. Chi scrive gialli non ha necessariamente commesso un omicidio. Sono solo esempi naturalmente, ma l’importante è documentarsi… Gli M/M parlano anche di sentimenti, non solo di sesso tra uomini, tanto per chiarire. Inoltre, se proprio pensi che una donna etero non sia in grado di scriverne ce ne sono alcuni molto belli scritti da uomini gay.

FEDERICA D’ASCANI: ‪Io non ho mai ucciso nessuno, eppure ho scritto di killer. Non ho mai neanche baciato una donna, eppure ho scritto un FF.

MARIA MASELLA: Non ho mai ucciso, ma la voglia…

AVA LOHAN: È la storia che mi sceglie.

MARIELLA MOGNI: Ho cominciato l’erotico per caso, c’era il concorso della Sperling e mi sono voluta mettere alla prova. L’ho vinto, mi sono trovata “bene” e adesso l’erotico è il mio genere, anche se cerco di costruire storie in cui il sesso non è mai solo fine a se stesso.

DEVI ROSE: Storico scrivo… storico leggo.

GIUNIA MO DUINNE FAGIOLINI: Dipende dall’umore del momento! Quando sono stanca di storie troppo sentimentali mi butto su un bel thriller!

CELESTE GIAMPIETRO COLLINS: Da lettrice amo leggere tutto, ad eccezione degli horror perché mi impressionano e degli erotici hard perché mi impressionano in un altro senso. Da scrittrice amo le commedie, ma mai dire mai…

LAURA GAY: Come autrice seguo l’ispirazione del momento e se questo mi porta a scrivere qualcosa che sta andando di moda, be’ tanto meglio. Ma se quello che va di moda non è nelle mie corde non riesco proprio a scrivere su comando. Per esempio, anni fa il genere predominante era il paranormale, che a me non piace moltissimo. Tutti scrivevano di vampiri e licantropi, ma io ho proseguito per la mia strada. Come lettrice leggo un po’ di tutto, tranne fantasy e paranormal. Di solito scelgo in base alla trama e all’autrice.

THERRY ROMANO: Come autrice preferisco scrivere Chick-Lit e fantasy. Come lettrice compro quasi esclusivamente fantasy e gialli.

LUCIA GUGLIELMINETTI: Non so cosa va di moda e non mi interessa, non potrei mai scrivere qualcosa per puro calcolo commerciale. I personaggi mi vengono a trovare e io do loro voce. Purtroppo (o per fortuna) non sono mai brave personcine, e mi va bene così. Come lettrice sono quasi onnivora anche se non amo romance, fantascienza e spionistici, di solito; poi ho i miei autori preferiti di cui non perdo una virgola, primo fra tutti Stephen King.

CETTA DE LUCA: Come scrittrice non mi faccio condizionare dai generi. Di solito scrivo e poi, solo alla fine, capisco a quale genere appartiene il mio romanzo. Come lettrice so cosa non scelgo di leggere (perché non mi piace, perché ne ho già letto fino alla saturazione, perché mi annoia, etc etc): erotico hard, gialli, urban fantasy, saggi. Ultimamente sono attratta dal noir hard boiled, sarà che sono un po’ depressa…

ANONIMA STREGA GEMMA: Come lettrice non ho limiti. Come autrice invece mi concentro sul genere in cui mi muovo meglio, anche se in Italia riguarda solo una minuscola nicchia. Tanto qui da noi non sono i libri che fanno lo stipendio, e se devo scrivere un genere in cui non mi ritrovo solo per vendere qualche copia in più senza essere convinta che senso ha?

SILVIA CASTELLANO: Non scrivo in base alla moda, anche perché le mode cambiano in fretta e io non sono molto rapida a scrivere! Rischierei di arrivare sempre troppo tardi 😛 Seguo la mia ispirazione, vedo quali storie mi vengono in mente 🙂

LUCREZIA PORTER BRAGAROSSA: Come lettrice cerco di spaziare tra diversi generi ma sempre con protagonisti in era oramai adulta. Posso leggere qualche YA ogni tanto, ma difficilmente riesco a sentirlo “mio”. Per quanto riguarda le storie che scrivo, partono tutte dai protagonisti, difficilmente decido prima il genere, anche se ero piuttosto sicura che l’ultimo sarebbe stato un erotico piuttosto esplicito. Ma anche in questo, sono stati i protagonisti a portarmici, perché volevano raccontare a modo loro la propria storia.

FEDERICA D’ASCANI: Ho scritto di tutto, ho attraversato generi su generi. Sono giunta a Rizzoli, sono passata per il self e adesso sono fiera di dire di aver ricominciato daccapo con il genere MM, il mio, con una nuova CE che stimo. Ho smesso di scrivere il resto? No, ma non lo vesto altrettanto bene come il genere di cui sopra.

GIORGIA GOLFETTO: Da lettrice non mi faccio condizionare dalle tendenze. Amo vari generi anche trasversali. Scelgo in base alla trama, all’autore/autrice e al sesto senso. Alla volte va bene, alle volte no. Non amo particolarmente i fantasy e gli storici.

DAVID ZAMPIERI: Cavalcare l’onda credo che non sia per forza voluto. Immagino che sia un’illuminazione diversa. Penso sia dovuto al trovare lo spunto in qualcosa che è presente nell’atmosfera. Io non ho questa fortuna, o questo dono. Perché scrivere di cose che poi una massa maggiore accoglierà volentieri è senz’altro una fortuna.
Personalmente io scrivo partendo da qualcosa che voglio dire. Quale sia la scintilla o la fonte è del tutto casuale e non ho capito come avvenga in me. Di certo quello che generalmente “finisco per fare” è cercare nell’animo dei miei personaggi per trovare quello che, mi dicono, è nascosto, o semplicemente contenuto, in ciascuno di noi.
Come lettore sinossi autore e genere guidano le mie preferenze.

VIVIANA GIORGI: Ragazze (e David), non trovo affatto mortificante scrivere per cavalcare l’onda. Anzi, la trovo una scelta professionale accettabilissima (se sai farlo bene, naturalmente). Io non ci riesco, anche perché prima dovrei documentarmi in modo quasi scientifico, leggendo romanzi che proprio non ho voglia di leggere.

FEDERICA D’ASCANI: Ma infatti qui si sconfina nel discorso del commerciale, poi. Nel senso che devi averlo dentro, altrimenti fai schifezze su schifezze. Ci sono tantissime persone che tentano di cavalcare l’onda, e che hanno anche la percezione di riuscirci, ma sono davvero poche quelle che riescono a farlo in maniera professionale.

VELMA J. STARLING: Io credo che per una cosa del genere si debba essere delle macchine da scrivere umane! Persone con una tale competenza tecnica e una tale capacità di analisi dei cliché e dei punti saldi di un genere, da poterlo replicare a tavolino pur non sentendolo proprio. Come le persone che fanno gli istant-book, per capirci. Servono tanta pratica e tanto mestiere. Confesso: due settimane fa, insieme a un’amica ci stavamo sfidando alla pianificazione di un romance, e invece, per via di quelle che sono le nostre *vere* inclinazioni, lo abbiamo già fatto diventare un chick-lit. Per chi non è (ancora) un professionista della scrittura nel senso che ho spiegato, attenersi a un genere che si sente lontano da sé credo sia un’impresa titanica.

‪LIBERA SCHIANO LOMORIELLO: Leggo in base alla sinossi, all’autore se già lo conosco, al genere solo perché evito dark, horror, saggi e robe noiose.

STEFANIA RONGAUDIO: Da lettrice prediligo i romance, anche se qualche eccezione me la concedo, ma devo essere colpita dall’estratto.

MARION SEALS: Come lettrice non ho preferenze di genere, leggo la trama e sento le opinioni delle altre; come scrittrice prediligo l’urban fantasy e ho scritto un romance per sfida e debbo dire che mi sono divertita 🙂

PIERA NASCIMBENE: Sono curiosa e leggo quasi di tutto. Non mi sento in sintonia con gli YA per l’età, ma anche perché non ho l’esperienza giusta. Alterno però sempre gli storici, perché ne sento la necessità.

GRUMINA ROSSI: Mi piace leggere di tutto, dipende dal periodo. Importante per me è che il libro sia scritto bene. Però adoro gli storici e gli horror.

FERNANDA ROMANI: Come autrice scrivo quello che ho voglia di scrivere. Anche perché ho 54 anni e non ho né tempo né voglia di dire a me stessa “intanto scrivo qualcosa alla moda, così faccio qualche soldo, e poi un giorno scriverò quello che mi piace”. A parte il fatto che non riuscirei a scrivere generi e storie che non mi piacciono, penso che questo tipo di ragionamento sia più adatto ai giovani. Come lettrice sono onnivora e curiosa, ho i miei generi preferiti (fantasy e storici), ma mi piace leggere un po’ di tutto e alternare.

MARIA MASELLA: Leggo a caso, scrivo a caso. Sono lunatica. Mai letto MM, soltanto perché non mi ispira. Provato un YA e mollato. Sto leggendo uno comprato a Montecatini (bancone offertissime) e vi saprò dire. Leggo poco, in questi ultimi giorni, fra problemi famigliari e consegna a giorni.

SILVANA SANNA: Come lettrice sono attratta più dal nome dell’autore, poi dalla sinossi. Mi piacciono tutti i generi, il racconto erotico un po’ meno, ma se la trama è intrigante e lo stile buono leggo volentieri anche quello. Evito gli horror, sono paurosa, abito in campagna in una casa un po’ isolata… eh, poi di notte chi dorme? Nei romanzi adoro il coinvolgimento emotivo e una vena di ironia se non addirittura di umorismo. Come scribacchina amo scrivere di donne, donne normali, con un’esistenza normale, che si trovano a vivere situazioni particolari. I principi azzurri e le principesse rosa non fanno per me.

SUSANNA DE CIECHI: Scrivo ispirandomi a storie vere che traduco in forma di romanzo, perché è quello che mi piace fare. Come lettrice sono onnivora, ma esigente.

MARI THORN: Come lettrice tendo a sperimentare di tutto e col tempo ho capito che ci sono generi che proprio non mi piacciono, come i vampiri, gli YA, il Dark, e il MM. Per il resto cerco una sola cosa, storie credibili e intense; il fatto che siano ambientate duecento anni fa, ieri, oggi o in un mondo che non esiste non fa differenza. Come scrittrice, con la socia scriviamo quello che sentiamo di voler raccontare, e se non va di moda peccato, vorrà dire che non finiremo intervistate da Fazio!

ANTONIA ROMAGNOLI: Sono perennemente fuori moda, coi vestiti, come lettrice e come autrice. Ma va bene così, credo 🙂

BABETTE BROWN: Tutti i generi vanno bene, purché siano scritti come si deve (altrimenti, il libro finisce nella pattumiera -poca soddisfazione se si tratta di un ebook!). Preferisco storie adulte, forse perché le pippe mentali degli adolescenti sono troppo lontane dalla mia età. I romance M/M sono una lettura attenta da qualche tempo: autori o autrici, ne ho letti di bellissimi e di modesti. Ho sentito anche io la critica che alcuni muovono ai romance M/M scritti da donne: quella di essere, come dicevo prima, troppo “morbidi” rispetto alle abitudini sessuali e amorose del mondo gay. Sinceramente, non mi sembra, dopo la lettura del mio primo M/M, “Testa Calda”, scritto da un autore. Quanto alla scrittura su commissione, non trovo niente di male nel cavalcare l’onda. Ci sono autori specializzati in instant book, per esempio, che scrivono molto bene di argomenti attualissimi e vendono parecchio. Un consiglio che mi sento di dare, da lettrice affezionata e assidua: mai dire mai. Un giorno o l’altro, il genere che non vi piace potrebbe suggerirvi una storia cui non sarete in grado di resistere. E la scriverete. Con vostra e mia delizia.