Mila Orlando (QUI la sua Pagina-Autore su Amazon) incastra la scrittura tra gli impegni di lavoro e quelli di mamma. Vive in provincia di Napoli e lavora in un’agenzia di comunicazione. Scrive di notte, quando tutto il mondo fuori sembra fermarsi. Ama i libri, la buona cucina e il caffè, di cui non riesce a fare a meno. Ha esordito nel 2014 con la commedia romantica Quando l’amore chiama, edito da Rizzoli nella collana YouFeel, per la stessa collana ha pubblicato Chiedimi se ti amo ancora (2015) e Quando l’amore arriva (2016).
Nel 2016 esordisce in self-publishing con la novella di ambientazione natalizia Amarti ancora. Nel 2017 pubblica Amore carbonaro, una commedia romantica incentrata sull’amore e il cibo con Leggereditore e approda in Emma Books con Come il Jazz, all’improvviso. Nel 2018 sempre in self pubblica Sarà magia, il primo volume della serie chick lit Incantesimi d’amore, scritta a quattro mani con Madeleine H. Nel 2019 esce il secondo libro Una magia sotto l’albero. Il 2020 è l’anno dell’esordio nel giallo con Che fine ha fatto Caterina? (Le indagini di Nina e il commissario) nella collana Mistery di Emma Books.
Che genere scrive? Ce ne parla? Ci racconta come mai ha scelto questo genere per esprimersi?
Salve a tutti. Mi piace molto il gruppo di Babette per l’aria che tira e per le discussioni costruttive che nascono.
Sono Mila Orlando e fino a un anno fa mi sarei definita un’autrice romance. Ho sempre amato le commedie romantiche, ma l’anno scorso è scattata la scintilla verso il genere giallo, sempre a tinte rosa, e ho iniziato a lavorare alla mia prima serie gialla. Da qui è nato “Che fine ha fatto Caterina?”, il primo romanzo della serie Le indagini di Nina e il commissario, appena uscito nella collana Mistery di Emma Books.
Come scrive? Penna e carta, moleskine sempre dietro e appunti al volo, oppure rigorosamente tutto a video, computer portatile, ipad, iphone?
La storia nasce su carta. Per ogni romanzo ho un quaderno dove appunto le prime idee, la lista dei personaggi e una bozza di scaletta. La scrittura avviene quasi tutta a video, uso principalmente il mio iPad perché approfitto di ogni momento libero per riscrivere; poi nella fase di editing passo al PC.
C’è un momento particolare nella giornata in cui predilige scrivere i suoi romanzi e racconti?
Scrivo di solito a tarda sera, dopo aver concluso tutti gli impegni della giornata, oppure all’alba quando riesco a vincere la voglia di restare ancora un po’ sotto il piumone.
Quando scrive, si diverte oppure soffre?
Mi diverto. Secondo me bisogna divertirsi nello scrivere, poi a volte si soffre se non arriva l’idea per far svoltare la storia.
Nello scrivere un romanzo, “naviga a vista” come insegna Roberto Cotroneo, oppure usa la “scrittura architettonica”, metodica consigliata da Davide Bregola?
Con la scrittura di gialli ho imparato a pianificare, prima navigavo più a vista. Con la trama gialla mi sono trovata a cominciare dalla fine per intrecciare tutti i fili e creare un’indagine coerente. Devo ancora migliorare, perché sono una disorganizzata cronica, ma è impossibile andare a braccio se abbiamo un assassino da smascherare.
Quando scrive, lo fa con costanza, tutti i giorni, come faceva A. Trollope, oppure si lascia trascinare dall’incostanza dell’ispirazione?
Anche su questa cosa sto cercando di migliorare, scrivendo un po’ ogni giorno. Ci sono settimane durante le quali non riesco proprio a causa dei tanti impegni, ma diciamo che tra i buoni propositi di quest’anno c’è quello di essere più costante.
Ama quello che scrive, sempre, dopo che lo ha scritto?
Forse i primi libri li riscriverei, ma li amo tutti.
Rilegge mai i suoi libri/racconti, dopo che sono stati pubblicati?
Mai.
C’è qualcosa di autobiografico nel suoi libri?
I miei personaggi non sono mai autobiografici, ma alcuni aneddoti particolarmente divertenti lo sono.
Tutti dicono che per “scrivere” bisogna prima “leggere”: è un lettore assiduo? Legge tanto? Quanti libri all’anno?
Sì, leggere è fondamentale. Io sono prima di tutto una lettrice. Direi tra i 50 e i 60 libri all’anno.
Ha mai partecipato a un concorso? Se sì, ci racconta qualcosa della sua esperienza?
No, non ho mai partecipato a concorsi. Credo possa essere un’esperienza stimolante. Io non ci sono mai riuscita per mancanza di organizzazione.
A cosa sta lavorando ultimamente?
Sto lavorando sul secondo libro della serie “Le indagini di Nina e il commissario”. In questa fase sto strutturando la trama gialla e facendo tutte le ricerche del caso. Poi c’è un altro progetto a cui tengo molto, ma per il momento non posso sbilanciarmi.
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