Nella perfida terra di Dio, di Omar Di Monopoli (Adelphi)
Sfiora il capolavoro per intensità e ineluttabilità della vicenda noir. Peccato quello che – a mio parere – si configura come uno sfoggio di stile fine a sé stesso. E non mi riferisco al dialetto salentino, quanto piuttosto alle costruzioni sintattiche e all’utilizzo di parole volutamente desuete. Un esempio: “l’uomo prese a sdilinquire la ghigna in un sorrisetto incontinente” (ed è uno degli esempi meno articolati). Non è questione di non capire, sia chiaro, quanto piuttosto di una ricerca che nulla aggiunge alla vicenda e che, anzi, finisce per distrarre dalla potenza dei personaggi. Quattro stelline.
Da tempo, al nome di Omar Di Monopoli ne sono stati accostati alcuni altri di un certo peso: da Sam Peckinpah a Quentin Tarantino, da William Faulkner a Flannery O’Connor. Per le sue storie sono state create inedite categorie critiche: si è parlato di western pugliese, di verismo immaginifico, di neorealismo in versione splatter. Nonché, com’è ovvio, di noir mediterraneo. Questo nuovo romanzo conferma pienamente il talento dello scrittore salentino – e va oltre. Qui infatti, per raccontare una vicenda gremita di eventi e personaggi (un vecchio pescatore riciclatosi in profeta, santone e taumaturgo dopo una visione apocalittica, un malavitoso in cerca di vendetta, due ragazzini, i suoi figli, che odiano il padre perché convinti che sia stato lui a uccidere la madre, una badessa rapace votata soprattutto ad affari loschi, alcuni boss dediti al traffico di stupefacenti e di rifiuti tossici, due donne segnate da un destino tragico, e sullo sfondo un coro di paesani, di scagnozzi, di monache), Omar Di Monopoli ricorre a una lingua ancora più efficace, più densa e sinuosa che nei romanzi precedenti, riuscendo a congegnare sequenze forti, grottesche e truculente in un magistrale impasto di dialetto e italiano letterario – sino a farla diventare, questa lingua, la vera protagonista del libro.
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Hallucigenia, di autori vari. Antologia di fantasy surrealista e psichedelico (Independently Published).
La perfezione non esiste. Ma questa antologia fantasy surreale e psichedelica ci si avvicina molto. Siamo di fronte a diciotto racconti per altrettanti tra autori e autrici e credetemi se dico che chiunque ami scrivere storie fantastiche (fantasy, sci-fi, steampunk, horror, weird etc etc etc) dovrebbe leggere questo compendio di come sia possibile scatenare la fantasia oltre qualsiasi ostacolo. Siamo di fronte al salto in alto, in lungo, in largo della visione narrativa, delle allucinazioni letterarie, della capacità di materializzare mondi interi. Ultimamente, quando leggo raccolte di racconti, prendo appunti perché le storie, i nomi, i titoli tendono a sovrapporsi e confondersi (nella mia mente, sia chiaro), quindi segno e giudico man mano che leggo. Sì, metto i voti e la media che “Hallucigenia” ha totalizzato è altissima per i miei parametri: 8 e 33 periodico. Perché per un paio di racconti che hanno abbassato (a mio parere) il livello, ce ne sono quattro ai quali ho riconosciuto quella che (sempre per me) è la perfezione tra stile, fantasia, trama, arco narrativo. E voglio nominarli: Canto di battaglia di Simone Cicali; L’ultimo giocatore di Gianmaria Ghetta; Un cuore grande di Pietro Dell’Oglio; Il canto della gigattera di Andrea Viscusi. Ecco, di questi quattro vorrei i romanzi. Grazie. Cinque stelline.
Basta con elfi buoni e Oscuri Signori, barbari sotto steroidi e intrighi di palazzo!
Abbiamo inviato diciotto immaginifici autori italiani là dove nessun racconto fantasy è mai arrivato prima.
“Hallucigenia” è l’antologia di storie surreali e psichedeliche che vi porterà oltre i confini di questo livello d’esistenza.
Contiene racconti di Andrea Berneschi, Michele Borgogni, Simone Cicali, Francesco Corigliano, Lorenzo Davia, Pietro Dell’Oglio, Gianni De Martino, Gianmaria Ghetta, Carlo Marasciulo, Debora Parisi, Adelaide Rossi, Giorgio Smojver, Stefano Spataro, Ambra Stancampiano, Stefania Toniolo, Flavio Torba, Andrea Vanacore, Andrea Viscusi. Prefazione di Cristiano Saccoccia.
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