Chiudiamo le puntate dedicate a Torquay con una nota frivola e un arrivederci.
A questo punto se c’è qualche uomo che sta leggendo questo diario, può spegnere il pc e andare a farsi un giro. Parlerò di reggiseni.
Ah, avete deciso di restare? Va bene, io vi avevo avvertiti.
Allora, sorelle, se vi capita di andare in UK, in qualunque parte del Regno Unito, non potete lasciare il paese senza essere andate a fare shopping di biancheria intima da Marks & Spencer.
M & S è una catena che vende di tutto, dal cibo all’abbigliamento, ma la biancheria intima, come direbbe mia figlia, spacca.
Il reparto underwear per signore è il Paradiso del reggiseno, il Nirvana della lingerie.
C’è di tutto, di tutte le taglie, forme e colori.
Si può uscire da M & S con completi intimi da atti osceni (di qualsiasi taglia, anche l’ottava coppa G), o con quelle cose di microfibra che spariscono sotto gli abiti aderenti. C’è il cotone, la lycra, il pizzo, la seta, il raso… devo continuare? Il tutto con prezzi da grande magazzino.
I miei giorni inglesi sono stati molto allegri. Capire ciò che mi stava intorno è stata una sfida a volte vinta, a volte persa.
Ho sentito germogliare nella mente una lingua nuova che mi piace e mi stupisce per i suoni, l’ortografia, la rapidità e l’efficacia. Quando me ne sono andata dopo 15 giorni, io e l’inglese non ci davamo ancora del tu, ma eravamo in rapporti cordiali.
Al ritorno non lasciai dire tutto a Jenna, le posi delle domande e capii quasi la metà di ogni risposta.
Una canzone di Fiorella Mannoia che mi è sempre piaciuta moltissimo dice “Imparare le lingue degli altri è imparare ad amare”. Credo che sia profondamente vero perché la lingua è pensiero, è intimità e uno dei mezzi più efficaci per metterci nei panni degli altri.
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