LA CUOCA. STORIA DI UN TERREMOTO, di Luana Troncanetti (Self-Publishing).
Siamo nel 1997, il terremoto mette in ginocchio l’Appennino umbro-marchigiano. Nunzia finisce sotto le macerie, un ragazzo la salva e poi sparisce. La donna vuole confessargli i suoi peccati. È vecchia, ferita, certa di essere prossima alla morte, sicura che lui potrà assolverla da ogni colpa.
Clara è una cardiologa, Nunzia è la sua seconda madre. L’anziana cuoca le chiede di rintracciare il suo salvatore, tutto ciò che può dirle di lui è che si chiama Fausto e ha gli occhi azzurri. La dottoressa si aggira per un pomeriggio fra gli scavi alla ricerca di un fantasma, la cuoca rimane in ospedale a ricordare stralci del suo passato e a proteggere – con il suo affetto pratico – una ragazza in travaglio dall’incuria dei medici.
Nunzia e Clara sono soltanto due delle donne raccontate in questa vicenda, condividono un segreto da dieci anni e forse non è l’unico. Nella loro memoria c’è Ida, che non credeva in Dio e ha imparato a leggere rubando i libri di scuola ai fratelli. Il sorriso disarmante di Rina, che da bracciante è diventata maestra. Rosa, che non sapeva brillare di luce propria né donare amore. Marianna, che se n’è andata via troppo presto come Benedetta.
Hanno assaggiato il sapore della vendetta, quello della carne proibita e dell’invidia, hanno frainteso l’amore, superato ostacoli più per ostinazione che per coraggio. Si sono salvate tenendosi per mano in questa storia di orchi e guerre, di muri e vite che si sbriciolano di colpo. La felicità, nel premio della sua furia evanescente, è stata una conquista tutta loro.
Una storia, mille storie.
Di donne, giovani e vecchie.
Penna fluida quella di Luana Troncanetti, che scava in un evento terribile così come nell’anima delle protagoniste e nel cuore dei lettori.
Ottima prova. Da leggere.
ZANNE E ALI (LE CINQUE DITA – PRIMO EPISODIO), di S. M. May (Self-Publishing).
Dopo l’ennesima sconfitta, Julius de Margoulis, signore spodestato delle genti albine del nord, si è nascosto tra le montagne per rigenerarsi e pianificare la propria vendetta.
Per secoli ha vissuto, regnato e combattuto da solo al comando, prendendo possesso, come servitore o nutrimento, di chiunque si fosse imbattuto sulla sua strada.
Adesso però le risorse si sono esaurite ed è giunto il tempo di accettare che gli sono rimaste come alleate unicamente l’astuzia e una visione disperata che, forse, gli hanno inviato gli dei. Julius ha dunque deciso: le sue truppe saranno composte soltanto da cinque creature di razze diverse e come un pugno possente si abbatteranno sul nemico. Cinque come le sue dita, cinque guerrieri addestrati da lui stesso e dotati della magia più sorprendente.
Ma da considerare – sempre e in ogni caso – meri strumenti di guerra, da usare e sacrificare senza rimorso, e da tenere sempre a debita distanza, così che nessuno di loro possa mai spingersi tanto vicino da ghermirgli l’anima.
Mi accosto sempre con cautela al primo volume di una serie fantasy: ci vogliono pazienza, memoria, rassegnazione ai cliffhanger… e non sempre tanti buoni propositi vengono premiati.
Tutto questo pistolotto per dire che “Zanne e Ali” se ne frega dei miei timori e mi butta allegramente nella mischia: vampiri, mutaforma, malvagi da amare, un mondo creato con pochi e sapienti tratti di penna. Insomma, un primo volume al fulmicotone, che si fa perdonare l’attesa (che speriamo non eterna!) della seconda puntata.
Ben scritto, S. M. May ne sforna uno migliore dell’altro.
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Grazie!!! Il secondo episodio sta arrivando 🙂