Dorian Gray e più cinico di suo zio, Lord Henry Wotton. E, in effetti,
Sebastian Fane, conte di Darlington, potrebbe dare lezioni di dissolutezza a
chiunque.
che vuole: infrange cuori maschili e femminili senza scrupolo alcuno,
consumando le passioni con la medesima noncuranza che riserva alle sue
sigarette. Ma il corso del suo destino è destinato a mutare quando, in una
sordida taverna di Whitechapel, si troverà a incrociare le armi per difendere
un giovane sconosciuto.
e una voce melodiosa che rendono impossibile non cedere alle sue incantevoli
menzogne. Per la prima volta nell’esistenza di Sebastian, sarà qualcun altro a
imporre le regole del gioco, accendendo in lui una passione che minaccia di
travolgerlo senza possibilità di scampo.
della nobiltà e l’avvento del futuro, ha così inizio un’indagine pericolosa,
una caccia all’uomo tra il lusso delle sale da ballo e lo squallore delle
fumerie d’oppio, una lotta senza quartiere contro un nemico che si nutre della
magia più oscura e che schiera ai suoi ordini un esercito di morti per arrivare
a insidiare anche la vita di Sua Maestà la Regina…
ad occhi aperti di qualsiasi creatura umana. La loro bellezza è pari alla
capacità di seduzione: immensa, inconcepibile, una dannazione dolcissima. Si muovono
nei salotti aristocratici e nelle bettole di Whitechapel come angeli
incorruttibili. Un’aura di sensualità straziante permea l’intera vicenda. Non aspettatevi
scene di sesso: bastano un bacio ed uno sfioramento di dita per darvi tutta la
sensualità che desiderate.
Friars”, ci consegna un romanzo affilato come un coltello, una storia cruenta e
bellissima, che ci lascia appagati al termine di una lettura che non ha
conosciuto soste.
lettura, compiuta cento volte, del romanzo “Il ritratto di Dorian Gray”, di
Oscar Wilde. Ne assorbe l’atmosfera di decadente sensualità, l’aura di terrore,
alcuni personaggi. Lo mescola al gusto yaoi e slash assimilato nell’ambito
fanfiction, creando un gotico ambientato in epoca vittoriana.
facciamo accorata richiesta all’autrice.
suo blog.
cento pagine a un certo punto decisi che era scritto malissimo e che nonostante
lo amassi alla follia non avrei dovuto terminarlo. Lo cestinai, prendendomi
tutti gli insulti di Pamela Ruffo (trattasi di attacco della perniciosa
“sindrome dell’autore” decretò) e di Chiara Messina. Annamaria Mocciaro si
limitò a darmi affettuosamente della deficiente e a riesumare il file da quella
miniera di Moria che è la sua casella e-mail. Caro il mio backup vivente e
palermitano, se l’ho terminato è soprattutto grazie a te!
settimane a rileggere per la millesima volta “Il ritratto di Dorian
Gray” e a studiare le piantine della Londra dell’ultimo ventennio dell’Ottocento,
a sognare a occhi aperti sontuose dimore e squallide fumerie d’oppio,
divertendomi a trasformare i protagonisti in comparse e le comparse in
personaggi.
romanzo che sto per presentarvi, come a ricalcare la carriera che più ho amato:
quella di fanwriter. Tanto per dire, uno dei due protagonisti, l’esasperante
Sebastian Fane, è un nipote di Lord Henry Wotton e il suo migliore amico Colin
Seymour lo punzecchia sempre dicendo che in giro si mormora che Dorian Gray sia
molto più bello di lui. Sebastian, che ci resta sempre male, di solito precisa
che Dorian Gray presto sarà troppo vecchio per competere con lui ma, come
avrete modo di notare, metà delle uscite di Sebastian inducono il suo prossimo
a volerlo sbattere contro una parete e lasciarlo lì appiccicato come un
manifesto.
i personaggi minori del Ritratto nelle parti che hanno avuto la bontà di
recitare nella mia piccola storia: da Victoria, moglie di Lord Henry, a
Gwendolen sua sorella, passando per Alan Campbell e il duca di Berwick.
Londra di Oscar Wilde e spero che, chi conosce la storia e i costumi vittoriani
meglio di me, sarà indulgente davanti agli errori che sicuramente avrò
commesso.
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