Monica Lombardi, Bluegirl e altre storie
Claire Jackson, nome in codice Bluegirl. Da mesi la sua Agenzia, braccio operativo dell’Interpol, lavora per sgominare una pericolosa banda di criminali nota come Les Parisiens. La nuova sfida parte da un monastero irlandese e Claire non si tira indietro. Dall’Irlanda a Saint Tropez a Lucca, passando per il quartier generale di Losanna, Claire si muove tra incarichi sotto copertura e travestimenti, unico tratto distintivo il suo leggendario ciuffo blu. La missione: sgominare i Parigini. Possibilmente restando viva.
Fin da quando ha posato gli occhi su di lei nella sua nativa Irlanda, Nick Manion non riesce a dimenticare quella piccola, grintosa ragazza blu. I loro destini si sono incrociati una volta e torneranno a farlo, perché è Nick a volerlo. Les Parisiens hanno un conto aperto con Claire? Prima di riuscire anche solo a sfiorarla dovranno fare i conti con lui.
Claire e Nick sono spie abituate a muoversi, da sole, in un mondo pieno di insidie dove ciò che appare raramente è ciò che è. Può il cuore vincere sul dubbio, le minacce e i tradimenti?
La raccolta contiene anche i racconti “Gli occhi della paura”, “Silver nights”, “Let it snow” e il suo seguito “Joy to the world”, già apparsi sul blog La mia biblioteca romantica.
Un libro stimolante * * * *
È un po’ curioso leggere quest’antologia solo ora (grazie ad un giveaway) dopo tutte le altre opere. Certo aiuta a capire quanto sia cresciuta Monica Lombardi come scrittrice in un così breve lasso di tempo.
Bluegirl per certi aspetti anticipa il GD Team, senza ancora arrivare allo stesso livello, gli altri racconti sono in genere molto diversi fra loro, nonostante che Joy to the world sia il seguito di Let it snow. Tutti e cinque sono accomunati da un finale aperto eppure chiaro.
Una lettura molto interessante.
OoO
Maria Grazia Francese, L’uomo dei corvi
Adelwin non ha più incontrato suo padre Arechi da quando, dieci anni prima, l’uomo ha preso parte alla ribellione contro Carlo Magno ed è stato fatto prigioniero. Paolo Diacono, zio del ragazzo, s’impegna a farlo liberare. In cambio ottiene dalla famiglia che Adelwin entri nell’ordine benedettino, ma il destino del ragazzo non sarà la vita monastica e, pur imparando a leggere e scrivere il latino, seguirà una strada diversa da quella desiderata dallo zio Paolo.
Questi, che vive in un mondo fatto di erudizione e di libri, ha ricevuto l’incarico di scrivere una cronaca del regno longobardo, diventato ormai provincia dell’impero carolingio. Nella speranza di raccogliere informazioni sulla storia della sua gente si rivolge a un “uomo della memoria”, e l’opera che scriverà, la celebre Historia Langobardorum, è considerata ancora oggi la principale fonte storica dell’alto Medioevo italiano, dove affondano le nostre radici culturali, che L’uomo dei corvi, romanzo storico appassionante e ben documentato, ci guida a esplorare.
Una cronaca di parte longobarda * * *
Opera un po’ sconcertante: più che un romanzo è una specie di cronaca un po’ romanzata, costruita a blocchi, affollata da un gran numero di personaggi. L’autrice sembra molto ben documentata (si veda anche la nota storica finale) e preferisce usare i nomi longobardi (anzi langobardi), il che purtroppo mi ha talvolta un po’ confusa. Qualche scena è molto efficace e senza dubbio interessante mi è sembrata la figura di Paolo Diacono.
OoO
Mila Orlando, Chiedimi se ti amo ancora
Può l’errore di una notte cancellare l’amore di una vita?
Alla soglia dei trent’anni, ad Alice crolla il mondo addosso. La storia d’amore su cui aveva imperniato la sua vita non c’è più, e lei deve ricominciare tutto da capo. Trova il coraggio di lasciare il lavoro che non la soddisfa e di concentrarsi su una nuova avventura, la scrittura. E in viaggio da Napoli a Milano, verso un orizzonte diverso e con nuovi compagni con cui costruire il futuro, Alice ripercorre i mesi in cui la sua vita è cambiata: l’incontro con Gabriele, l’innamoramento, una convivenza iniziata forse troppo presto, e poi la notte in cui tutto è finito.
È possibile cancellare un amore che sembrava per sempre? E ritrovare la fiducia per amare di nuovo? Dall’autrice di “Quando l’amore chiama”, un romanzo intenso e delicato, che commuove e coinvolge.
Due stelle invece di tre * *
Si tratta di un young adult gradevole e garbato, anche se un po’ impacciato nella parte finale, quando stenta a trovare il lieto fine.
Una stella in meno per ricordare alla casa editrice che non si può mandare in stampa un libro di 90-95 pagine con ben sedici fra refusi e improprietà. Originale, ma bruttina la copertina.
Come sempre critica, chiara e senza fronzoli. Grazie, Teresa, e mi spiace per Mila ma è giustissimo denunciare la mancanza di impegno che purtroppo penalizza un autore.
Il romanzo di Mila Orlando è delizioso. Capisco, però, la rabbia del lettore che si affida a una Casa editrice di grande esperienza come Rizzoli e viene delusa dal numero di refusi. YouFeel non ha reso un buon servizio all’autrice. Della quale, come ho detto, ho apprezzato la storia.
Ovviamente mi riferisco alla CE
Hai ragione, Cristiana. Il libro della Orlando è carino e promette bene per l’avvenire. Ma che un libro di casa editrice, e non di una qualunque, ma della RIZZOLI, contenga molti più strafalcioni di un self è scandaloso. Allora a che serve una casa editrice?
Con questa raccolta credo che Teresa abbia letto tutto quello che ho scritto, lo considero un onore. Teresa e Babette, siete tra le lettrici&blogger che più sostengono le autrici italiane, grazie! A forza di sentirvi ripetere che anche noi italiane meritiamo, spero che anche i lettori più restii comincino a crederci 🙂
Un abbraccio e a presto, il 2016 porterà per me tante novità e spero continuerete a seguirmi! Smack!
Non dubitarne mai, Monica. Ho sempre detto -e continuerò a ripeterlo- che le autrici italiane non hanno nulla da invidiare alle colleghe straniere. Se lo capissero anche le Case editrici!