Monica Molinari è una giovane donna che ha eliminato dalla sua vita tutto quello che può procurarle sofferenza: amicizia e amore. Nel suo passato convivono due traumi legati in qualche modo fra loro: un incidente automobilistico che le ha provocato da bambina alcune cicatrici sui polsi e la rottura dell’amicizia tra la madre Anna e Ada, una donna intelligente e voliti va che era stata per Monica un porto affettivo sicuro e sincero. Ma l’imprevedibile scompagina l’angusto orizzonte di vita della ragazza e Ada morendo la guida a seguire le tracce di un passato tutto da riscrivere.

TITOLO: Tracce di Ada.
AUTRICE: Maria Masella.
GENERE: Narrativa contemporanea.
EDITORE: Castelvecchi.
PREZZO: euro 17,50 (cartaceo).
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Monica Molinari ha lasciato l’università quando la tesi era già pronta per essere discussa. Abita nella bella casa che le ha lasciato nonna Gilda («una casa è una casa, con una casa un marito si trova sempre») e campa facendo le pulizie e lavando scale. Ha affittato una stanza con uso di cucina e lo studio paterno a un giovane uomo (solo dopo molte pagine scopriremo che si chiama Bruno), con il quale fa sesso quando entrambi lo desiderano: uno sfogo comodo e senza risvolti sentimentali. Perché Monica ha fatto terra bruciata intorno a sé: non vuole legami, non vuole affetti. Le persone su cui aveva riposto tutto l’amore e la fiducia l’hanno tradita. O così crede.

«Viaggiare leggero, ecco quello che voglio. Niente vincoli, niente bagaglio. Né amicizia né amore. Niente relazioni stabili. Niente figli: pillola e pure spirale per doppia sicurezza.»

Quando le arriva la notizia che Ada, la donna che conosce da sempre e a cui è stata legata per tantissimi anni -quasi una madre-, ma che ha cancellato dalla propria vita, è in punto di morte, decide di fare i conti con quel passato che la tormenta e che le impedisce un’esistenza degna di ssere vissuta.
Comincia così un viaggio a ritroso, cadenzato da qualche visita breve e dolorosa all’amica morente, dalla lettura di tutto ciò che Ada ha conservato per lei in uno scatolone e dai dialoghi con Bruno, che esce piano piano dall’anonimato e si costruisce un angolo nel cuore vuoto di Monica. Momò come la chiamavano un tempo.
Oggetto dopo oggetto, lettera dopo lettera, il gomitolo intricato di ciò che è stato e che tanto dolore ha provocato a Monica si dipana lentamente: l’incidente di tanti anni prima, i rapporti fra i genitori, l’amicizia fra la madre e Ada, che a un certo punto si spezza per non ricomporsi più. E Ada, l’amica che l’ha salvata dopo l’incidente e che la salva ancora, riportandola alla vita e all’amore.

«Bentornata, Momò.
Bentornata tra i vivi. Presto andrò via, ma ti ho lasciato tutto bene in ordine, forse troverai le risposte che cercavi.”

Ho pianto come una fontana, quando quel groviglio di fatti e sentimenti si è dispiegato davanti ai miei occhi. La penna di Maria Masella è stata un bisturi sottile che ha aperto un po’ alla volta  una storia viva e fremente, personaggi di carne e di sangue. il dolore e la gioia di vivere.
Leggetelo.