Il piccolo robot Wall-E, che nel 2008 ha divertito e commosso milioni di spettatori? Nel 1970 vagava già negli spazi siderali in compagnia di uno sbandato spaziale. La mitica scena del bar alieno in Guerre Stellari? Quarant’anni fa era già folle luogo di perdizione per due personaggi davvero fuori dal comune. Artisti originali e seguitissimi, Bonvi e Guccini si dimostrano, in Storie dello spazio profondo (1970), anche geniali precursori: e ci regalano una storia a fumetti dalle dimensioni del romanzo, in cui due viaggiatori spaziali – un essere umano sempre a caccia di soldi (Bonvi) e il suo pedante compare robot, pieno di tic e nevrosi (Guccini) si spostano da un pianeta all’altro alla ricerca di facili guadagni, nella speranza di sfuggire all’uniformità di un mondo ormai massificato.

TITOLO: Storie dallo spazio profondo.
AUTORI: Bonvi e Guccini.
GENERE: Fantascienza, Fumetto.
EDITORE: Rizzoli Lizard.
PREZZO: disponibile solo nel mercato dell’usato.

Questo fumetto l’ho comprato anni fa, appena saputo che lo stavano ristampando. Mi ero già rassegnata a cercarlo nell’usato poiché è stato una pietra miliare del fumetto italiano. Racconta le vicissitudini di un avventuriero dello spazio, ironiche e a volte amare, ma la cosa che colpisce di più, per chi, come me, ama il cinema avventuroso, sono i film che, in parecchi momenti, ti passano per la testa mentre lo leggi.
Non ho detto “citazioni” e c’è un motivo preciso.
Se andate a controllare l’anno in cui il fumetto fu pubblicato per la prima volta, vi accorgerete che i film che la storia sembra citare sono arrivati DOPO.

Lo spasso inizia dalle due presentazioni che troviamo in apertura del libro: “Guccini dixit” e “Bonvi respondit”, dove i titoli sono già tutto un programma. Ciò che traspare dalle loro parole è il giocoso accordo tra due vecchi amici, che si sono messi assieme per scrivere storie e si sono divertiti un mondo. E poi ci sono loro, il protagonista, avventuriero pasticcione (con cui Bonvi ritrae se stesso), e il suo compare robot (che rappresenta Guccini), brontolone e pedante.

Dunque, provate a cercarlo nei mercatini dell’usato. Merita davvero. Non vorrete perdervi il nostro eroe che legge Shakespeare agli sbirillioni, per calmare i loro istinti feroci, e allo stesso tempo suona l’arpa psichedelica venusiana per aiutare a schiudersi le uova di blorp? Ah, sì, poi bisognerebbe anche dare la caccia ai pazzorilli…

Cinque stelline (anche dieci o quindici).

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