Sarah Bean: Amore, scrivimi! (Serie “Gli amori dei Bawden, I), Self-Publishing

È possibile innamorarsi di un uomo solo perché è un marchese, scrive delle belle lettere e la sua miniatura mostra un viso attraente e penetranti occhi neri? E se lui non fosse chi dice di essere? E se lei non fosse chi dice di essere?

Una divertente storia di amori e reciproci inganni sotto il cielo d’Inghilterra.

Chi è questa Miss Emmaline Woodward che, da un oscuro villaggio chiamato Rutherfield, sta intrattenendo un rapporto epistolare con suo zio Felsham? È quello che si chiede Maxwell Bawden, Marchese di Edgerton. Di sicuro una smorfiosa interessata alla sua fortuna, come altre che si sono succedute nei decenni. Stavolta però la faccenda è più pericolosa, perché si tratta di una signorina di buona famiglia e non di una commessa o una cameriera, il genere di fidanzata preferita dallo zio. È necessario che la tresca sia stroncata prima che la situazione precipiti. Arrivato a Rutherfield, Maxwell si scopre al centro di un intreccio più complicato del previsto. Perché, secondo le lettere, il corteggiatore di Miss Emmaline non sarebbe l’anziano Lord Felsham, ma il giovane e attraente Marchese di Edgerton… e cioè, lui stesso. E mentre Miss Emmaline si rivela stranamente non interessata a Max, la sua bella zia Emily sembra di diverso avviso… o lo sarebbe, se non insistesse con ostinazione a cercare di combinare il matrimonio tra il riluttante marchese e la propria altrettanto riluttante nipote.

Una storia leggera * * * *

Una trama intricata, eppure molto semplice, che rappresenta un gioco degli equivoci o, se preferite, una crisi identitaria diffusa. Max ed Emily, nel normale ordine delle cose, non avrebbero mai potuto incontrarsi, ma basta quasi solo uno sguardo perché comprendano che invece era il loro destino. Di sicuro nel finale dovranno occuparsi di una certa imbarazzante faccenda, altrimenti detta il piccolo particolare da sistemare, ma Sarah Bean / Roberta Ciuffi lascia la cosa alla nostra immaginazione.

Senza dubbio comprerò anche i seguiti.

C. K. Harp: Sono solo un ricordo, Self-Publishing

La vita non è stata facile, per Tyrone Vidal. L’infanzia e l’adolescenza con un padre autoritario e violento lo hanno provato e reso insicuro, ostacolando le sue naturali inclinazioni. Solo il matrimonio con Sandy e la nascita della loro bambina Janet sembra restituirgli un po’ di serenità, almeno finché non si imbatte in Richard Ford. Il giornalista freelance rivoluziona tutta la sua vita, lo riporta alla sua vera essenza e lo sprona a credere in se stesso e in ciò che è realmente. L’attrazione che Tyrone prova per lui impiega un battito di ciglia a diventare amore e neanche il richiamo del suo matrimonio sembra essere sufficiente a minare il forte sentimento che lo lega a Ford.
Ma la mente gioca brutti scherzi, e se per tutti questa è una mera constatazione, per lui diventa un futuro scritto quando arriva la notizia di una malattia che, in maniera lenta e subdola, sta iniziando a minare il suo corpo e i suoi ricordi. Eppure la realtà, come spesso accade, supera qualsiasi prospettiva e se il passato comincia a diventare sfocato, un grande amore può diventare l’unico faro da tener presente per navigare a vista. E respirare davvero come non si è mai fatto.

Un M/M speciale****

Ho letto questo romanzo solo per amicizia nei confronti dell’autrice, che deve aver considerato la cosa come una sfida stuzzicante. E ciò perché conosce bene certi miei pregiudizi: detesto l’adulterio, mi imbarazza la bisessualità, non sopporto i romanzi con gravi malattie invalidanti. E dimenticavo: mi danno molto fastidio i flashback. E questo romanzo ne è pieno. Eppure non posso negare che è davvero capace di catturare l’attenzione di chi legge e di narrare una vicenda davvero complessa, piena di sentimento, ma anche dei problemi che nella realtà certe situazioni creano.

“Solo” quattro stelle perché ho troppo sofferto.

Francesca Cani: Jonas e Viridiana – Il cuore d’inverno, Leggereditore

Anno Domini 1095. Cresciuta all’estremo nord del Sacro Romano Impero, Viridiana è abituata a viaggiare ed esercitare l’arte della guarigione. Fino a quando re Jonas dei Naconidi irrompe nel suo villaggio e la reclama come ostaggio in cambio della pace, ammaliato dalla chioma di fuoco e dallo spirito fiero che la contraddistinguono. Perché proprio a lei è toccato in sorte un simile sacrificio? Jonas è un sovrano arrogante e un guerriero spietato. Non c’è limite alla sua forza, né al suo desiderio di proteggere il figlio Andreas, unico vincolo con il suo perduto amore. Il suo cuore è in silenzio, non sa più amare né provare tenerezza. Eppure, vicino a Viridiana, si sente più vivo che mai. Ma non c’è pace nelle terre di confine, e quando il piccolo Andreas viene rapito dai predoni turchi insieme alla sorella di Viridiana, i due seguiranno la via percorsa da Goffredo di Buglione e dai crociati verso l’Oriente. Il mondo sta cambiando, l’esercito di Dio è partito alla conquista di Gerusalemme e due nemici scopriranno che l’amore più grande divampa dal fuoco di un odio cocente.

Un romanzo storico * * *

Il romanzo, seguito di Tristan e Doralice, è ambientato all’epoca della I crociata e mette in scena addirittura Goffredo di Buglione. È basato su una buona documentazione, ma è lungo, secondo me davvero troppo lungo. Spazia per tutta l’Europa e il Medio Oriente, accumula fatti su fatti, oltre alla storia d’amore con numerose scene di sesso, fra rapimenti, schiavismo, stupri, complotti, duelli, battaglie e in genere tutte le forme di violenza, senza individuare una direttrice principale e stordendo la povera lettrice (che sono io).

Vari refusi e qualche improprietà.

Le recensioni de L’Artiglio Rosa