Samuel, sorvegliante di una vasca dove vengono allevate e nutrite le sirene destinate alla produzione della «carne di mare», si lascia tentare dal più pericoloso dei piaceri. Si unisce a una sirena femmina, sfuggendo a stento alla reazione istintiva di lei: divorare il maschio dopo il rapporto, come fanno le mantidi. Da quell’unione nasce Mia – mezzo sirena e mezzo umana – e da lei avrà, forse, origine una nuova specie cosciente. In Sirene Laura Pugno racconta la fine del mondo degli umani, costretti a vivere al buio e in città subacquee – perché la luce è diventata nemica, provoca il «cancro nero» -, dominati dalle mafie internazionali, sfiniti dal consumo di ogni risorsa planetaria. Se a essere importante non è la vita di un singolo e nemmeno la vita di una specie, ma la vita dell’intelligenza, «il passaggio di testimone a un’altra specie a cui affidare la gestione del mondo», come scrisse Tiziano Scarpa alla prima pubblicazione di questo romanzo, nel 2007, «è una via d’uscita dall’umano, dalle impasse della sua civiltà, ma anche una sua realizzazione superiore, un superamento, un autoannullamento e una paradossale salvezza».

Titolo: Sirene.
Autrice: Laura Pugno.
Genere: Fantascienza.
Editore: Marsilio.
Prezzo: euro 7,99 (eBook); euro 11,90 (copertina flessibile).

L’umanità sta scomparendo, uccisa dal cancro nero, una malattia mortale causata dalla rarefazione dello strato dell’ozono. Chi può vive sotto la superficie. Chi deve esce con tute speciali e una biacca protettiva sparsa sul viso. Su ogni cosa, spadroneggiano le mafie internazionali che controllano l’economia dell’intero pianeta con mano spietata.

Samuel è un inserviente in una fattoria dove si allevano le sirene, esseri che vengono fatti riprodurre e poi uccisi: la loro “carne di mare” è squisita, il loro corpo è agognato da uomini danarosi e senza scrupoli che le usano come schiave sessuali.

Da un amplesso furtivo fra Samuel e una sirena nasce la piccola Mia, semi umana, che viene nascosta in mezzo alle altre compagne di sventura. Qual è lo scopo di Samuel? Dare un senso alla propria solitudine? Opporre un disperato tentativo di sopravvivenza al rarefarsi della popolazione umana, creando un ibrido che possa raccogliere il testimone dell’Uomo? Anche se Mia sembra non capire, sembra non poter parlare.

Laura Pugno ci racconta Una storia di dolore e di speranza con mano ferma e senza pietismi. Con scarne pennellate delinea un mondo morente e feroce nel quale la flebile voce di Samuel e Mia costituisce l’unica nota dolce.