Amiche dai tempi del liceo, Marina, Fiamma e Ester sono belle, glamour, ironiche ed eleganti (Ester mica tanto), un po’ come le protagoniste di Sex and the City. Anche se, rispetto a loro, sono un po’ più grandicelle. Più sul genere Ex and the City, diciamo. Le nostre ex ragazze hanno insomma quell’età che regala, alle più fortunate, genitori molto, molto anziani. In questo caso, tre vecchietti satanici, temerari, per di più vedovi, che vivono soli e si cacciano di continuo nei guai, peggio dei bambini. Ingestibili, ingovernabili, capricciosissimi, i tre sembrano fermamente determinati a trascinare le figlie nella fossa ben prima di loro. Soprattutto quando decidono di noleggiare truffaldinamente un furgone dalla carrozzeria zebrata e compiere un misterioso quanto stralunato viaggio in Svizzera.
Un comico e struggente romanzo on the road, accompagnato da una colonna sonora anni Sessanta e Settanta, per esorcizzare i sentimenti contrastanti che ogni figlio prova – o ha provato – per i propri genitori.a/p>

Titolo: Arsenico e dolci vecchietti.
Autrice: Rossella Calabrò.
Genere: narrativa contemporanea/ironica.
Editore: Emma Books.
Pagine: 180.
Formato: ebook 2,99.

Ho letto questo grazioso romanzo breve in una mattinata. “Arsenico e dolci vecchietti” è il libro di cui avete bisogno per sorridere un po’ su un argomento che tocca (o toccherà la maggior parte di noi, soprattutto se donne) da una certa età in poi, cioè il prendersi cura dei nostri genitori ormai anziani. L’autrice sceglie di affrontare la tematica in modo ironico, non solo dalla parte delle figlie, ma da quella degli anziani. Anziani che si rivelano pieni di energia e inventiva, anche se un po’ bizzosi.

Il meccanismo del racconto si muove su binari classici, un malinteso maldestro e grande mancanza di comunicazione tra i protagonisti, tutti elementi che accendono una commedia degli equivoci. Nessuno dei protagonisti è perfetto, anzi tutti quanti sono proprio caratterizzati dall’esasperazione delle loro caratteristiche più negative tanto che l’autrice li dipinge quasi come maschere della commedia dell’Arte.

Il ritmo tiene per tutta la narrazione, lo stile è piano e semplice; frizzante quanto basta l’ironia per non trasformarsi in cinismo o non scadere in crassa comicità. Mi ha ricordato molto alcuni romanzi di Fabio Bartolomei, in particolare “La banda degli invisibili”.

Consiglio “Arsenico e dolci vecchietti” a chi cerca una lettura leggera, ma non sciocca, capace di suscitare un riso, anche se dolce amaro, su una situazione comune a molte e a molti.