Nella sonnacchiosa cittadina di Derry, il malvagio clown Pennywise ritorna dopo ventisette anni per tormentare di nuovo i membri del Club dei Perdenti, che da tempo si sono persi di vista.
Data di uscita: 5 settembre 2019 (Italia)
Regista: Andrés Muschietti
Paese di produzione: Stati Uniti d’America
Produttori: Barbara Muschietti, Dan Lin, Roy Lee
Titolo originale: It: Chapter Two
Lingua originale: inglese
Sceneggiatura di Gary Dauberman
Basato su It, di Stephen King
Protagonisti: Jessica Chastain, James McAvoy, Bill Hader, Isaiah Mustafa, Jay Ryan, James Ransone, Andy Bean, Bill Skarsgård
Musica di Benjamin Wallfisch
Cinematografia Checco Varese
Modificato da Jason Ballantine
Produzione aziende: New Line Cinema, Doppio sogno, Vertigo Entertainment
Distribuito da Warner Bros. Pictures
C’è una ragione per cui It di Stephen King è stato il romanzo di più di una generazione. La vera grande idea di King fu trasfigurare i temi dell’horror per raccontare una storia di formazione che noi ragazzi (ai quali i mostroni classici non facevano più paura) toccò nel cuore. Non era veramente un horror, ne prendeva le sembianze per parlare della paura più grande di tutte che poi è quella della vita.</p<
Non credo che il romanzo possa essere portato al cinema. Malgrado il primo capitolo dopotutto non mi fosse spiaciuto, IT capitolo 2 fallisce su tutta la linea, tanto da sembrare diretto da un altro autore. Cerca disperatamente sin dalle prime battute di catturare un pubblico che non è il suo. Assieme anche alla regia sciatta e ai tempi dilatati tipici di serie tv poco riuscite. Ogni scena è allungata, ogni concetto è ripetuto, s’intrecciano storie che non hanno veramente ragione di essere al di fuori della trama principale. La cosa più irritante è l’eccesso di digitale, che non solo stravolge il senso del lavoro di King che portava il sovrannaturale in un contesto realistico, ma diventa persino ridicolo. Ruba alla rinfusa citazioni da tutto l’immaginario cinematografico horror senza azzeccarne una. Si arriva al gran finale che si divide in tanti piccoli finali dopo un’orgia di effetti che stimolano il nervo ottico e poco più.</p<
Davvero noioso, il che per un film di genere è un peccato mortale. Malgrado la presenza di Jessica Chastain e John McAvoy che restano tra i miei interpreti preferiti, è uno spettacolo che strappa sbadigli. Mi è piaciuta solo una scena, quella della bicicletta in cui appare lo stesso King (un po’ come Stan Lee)… in quella effettivamente si recupera un po’ del buono che c’era nel primo film.
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