Da Santa Wikipedia l’inizio del film: “In Siria, una squadra di Navy SEAL, guidata dal capo senior John Kelly, salva un agente della CIA preso in ostaggio da sospetti membri dell’Isis. I SEAL sono scioccati nello scoprire che i rapitori non erano membri dell’ISIS ma in realtà militari russi. Tre mesi dopo, in apparente rappresaglia per il loro ruolo nella missione, i SEAL vengono uccisi di nascosto uno per uno dagli agenti russi dell’FSB. La moglie incinta di Kelly, Pam, viene uccisa quando i russi irrompono nella loro casa. Nonostante sia stato colpito più volte lui stesso, Kelly riesce a uccidere tutti gli aggressori tranne uno prima di essere portato d’urgenza in ospedale.
Propongo la mia recensione e qualche riflessione che si allarga all’editoria di un film al momento sulle bocche di molti, se non di tutti: SENZA RIMORSO. Senza rimorso, liberamente ma non indecorosamente adattato dal romanzo omonimo, presenta una vicenda che gli edotti in materia sanno essere legata trasversalmente alla serie principale e che, infatti, rivela fili che forse ai più poco dicono ma rispettano i canoni del Clancyverse.
Diciamo subito che per una serata d’intrattenimento il film fa il suo mestiere. Sollima esegue il suo lavoro egregiamente, assistito da una bella fotografia. Dichiarazione questa che già dovrebbe rivelarvi qualcosa… Sollima si conferma regista professionale, adatto al genere. Sa dove mettere la macchina, come muoverla, dirige con sicurezza le “scene di bastone” anche se non mostra un guizzo particolare che, anche nell’action, sarebbe necessario per fare un regista. Forse va bene così, perché questo filone richiede mestiere più che arte.
Il ruolo del protagonista è stato affidato a un afroamericano, benché nel romanzo e nell’universo di Clancy Kelly/Clarke sia un caucasico. Da sempre, viva il Blaxploitation. Jodie Turner Smith è Karen Greer, figlia del Beneamato; fa il suo ruolo egregiamente ed è forse il viso migliore del film.
Il problema è un altro. Anzi sono due, gravi, direi.
Senza Rimorso commette due peccati mortali per un film d’azione.
Primo: alla fine è noioso e i finali a cascata con lui che muore/non muore sono addirittura ridicoli.
Secondo. L’eroe d’azione (bianco, nero, giallo) deve avere carisma. Michael B. Jordan ha muscoli ma non fascino. Può fare il figlio di Apollo, il nemico di Black Panther, sarebbe forse una spalla dell’eroe, ma poco più. Non perché è nero, ma perché ha una “faccia facciosa” (cit. Charlie Brown, N.d.r.). Il suo personaggio sembra il Risolutore, ma non è Vin. Mi vengono alla mente una decina di attori neri che, forse qualche anno fa, avrebbero potuto far meglio: Honsu Djimonju, Wesley Snipes, Jamies Foxx, lo stesso Chadwick Boseman, senza scomodare i soliti noti (Idris, Denzel e Jackson). Sono certo che giovani talenti neri con la faccia giusta ce ne siano.
Diciamo che la sceneggiatura non lo aiuta. E qui veniamo al problema vero del film. Taylor Sheridan viene invocato come nuovo nume dell’action, ma già mi aveva lasciato perplesso. Qui è coadiuvato da Will Staples che ha scritto un pilot per una serie di astronauti della Disney e i testi di Call of Duty, il che spiega i due pezzi militari, il primo ben riuscito e il secondo troppo lungo.
Diciamo che forse sarebbe il caso di capire che genere stiamo raccontando. Senza Rimorso comincia come un tecno thriller alla Clancy, inserito quindi in un filone che, per quanto possibile, vuol mantenere una verosimiglianza che non sconfina nell’azione supervoltaica alla 007, MI e affini. Sono due territori differenti. Uno si svolge nel nostro mondo con qualche piccola forzatura, l’altro in un universo che è simile al nostro, ma che accetta iperboli a volte surrealistiche. Vanno bene entrambi, ma non sono vasi comunicanti. Al contrario. E invece qui si comincia (bene come già detto) con la sequenza di Aleppo e si prosegue però con una serie di scene e situazioni che abbiamo visto “identiche” in almeno cento film. Fa eccezione l’assalto notturno alla casa di Kelly che resta uno dei momenti migliori. Il personaggio non esce, come si dice. È un bravo Delta, tutto famiglia e patria. Poi dovrebbe essere ossessionato dalla vendetta, ma cambia tono (in una scena risibile tira persino le orecchie alla povera Karen Greer, cazzeggia). Non ha ombre proprio come il protagonista di Tenet. Insulso e dimenticabile. Alla fine non ce ne frega una cippa di quello che gli succede. Poi il film si addormenta sul già “visto uguale” e, improvvisamente, cambia tono. Il nostro interroga un cattivo in una macchina in fiamme, si salva da un tuffo nel mare di Barents dal quale con i compagni emerge a bordo di uno zodiac con un motore preso e caricato da chissà dove e chissà come. Manco Jason Bourne. Il pestaggio in prigione sembra uscito da… un film di Chuck Norris.
E qui vengono al pettine un po’ di nodi, Senza rimorso non è un film americano. È l’idea di un film americano degli anni ’80, quel genere fracassone e divertentissimo che vide i vari Rambo, Commando et similia stravolgere il cine action trasformandolo in un videogame per ragazzini. Capiamoci, adoro quella roba. Hippy ka yey, Hasta la vista, baby e tutto il resto. Ma è un filone differente da Clancy. Da Caccia a ottobre rosso a Pericolo imminente passando per Giochi di potere, il tono era diverso. Per combattere i narcos Ryan/Ford doveva chiedere aiuto a Clarke/Dafoe (e qui ci risiamo), ma benché spettacolare l’azione aveva un tono differente. Qui invece si mescolano continuamente le carte creando un senso di fastidio nello spettatore. La sceneggiatura inciampa più volte, infine cade nel già visto. La scena del bagno con il non insospettabile Guy Pierce è emblematica. Alla fine credo che tutto ciò mostri l’incompetenza della produzione che vuol vendere a un pubblico di adolescenti che gioca a Medal of Honor e ama i super eroi, una franchise dedicata a un pubblico differente che resta invariabilmente deluso. E anche ai ragazzi non si dà ciccia per denti perché l’eroe non ha sostanza e l’azione è sempre un “vorrei ma non posso”.
Al cinema come in editoria affidare le decisioni al marketing che pensa di sapere quel che la gente vuole senza andare al di là dei report e, alla fine, non ama quel che produce, genera mostri. Costosi, per di più.
Scheda del film:
Senza rimorso (Without Remorse) è un film del 2021 diretto da Stefano Sollima. La pellicola, con protagonista Michael B. Jordan, è l’adattamento cinematografico del romanzo del 1993 “Senza rimorso” scritto da Tom Clancy.
Titolo originale: Without Remorse
Lingua originale: inglese, russo
Paese di produzione: Stati Uniti d’America
Anno: 2021
Durata: 109 min
Genere: azione, thriller, spionaggio
Regia: Stefano Sollima
Soggetto: dal romanzo di Tom Clancy
Sceneggiatura: Taylor Sheridan, Will Staples
Produttore: Josh Appelbaum, David Ellison, Dana Goldberg, Akiva Goldsman, Don Granger, Michael B. Jordan, André Nemec
Produttore esecutivo: Bradley J. Fischer, Brian Oliver, Denis L. Stewart
Casa di produzione: Amazon Studios, Paramount Pictures, Skydance Media
Distribuzione in italiano: Prime Video
Fotografia: Philippe Rousselot
Montaggio: Matthew Newman
Effetti speciali: Gerd Nefzer
Musiche: Jon Thor Birgisson
Scenografia: Kevin Kavanaugh
Costumi: Tiffany Hasbourne
Trucco: Julia Böhm
Interpreti e personaggi
Michael B. Jordan: John Kelly
Lauren London: Pam Kelly
Jodie Turner-Smith: Karen Greer
Jamie Bell: Robert Ritter
Guy Pearce: Clay
Todd Lasance: Dallas
Jack Kesy: Thunder
Cam Gigandet: Keith Webb
Luke Mitchell: Rowdy King
Brett Gelman: Viktor Rykov
Merab Ninidze: Andre Vaseliev
Colman Domingo: pastore West
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