Due italiane contro la grande Lora Leigh. Riusciranno le nostre eroine a fronteggiare cotanto avversario?

Emily Pigozzi, Il mio vento di primavera (Emma Books)

Giorgio considera il suo lavoro di cardiochirurgo non solo la sua missione, ma anche, e soprattutto, la sua salvezza. Quando però viene chiamato in un prestigioso ospedale inglese, è costretto a lasciare controvoglia la sua amata Roma e a trasferirsi a Londra. Alisea, italo-inglese, si nasconde nel Moon Bookshop, la libreria che gestisce con la stravagante Miss Imogen nel cuore del quartiere di Paddington. Giorgio e Alisea hanno alle spalle un passato difficile e traumatico con cui fare i conti, ma se lui prova a reagire mordendo la vita e vivendola intensamente, lei ha paura di amare e di lasciarsi andare a emozioni autentiche. Sullo sfondo di una Londra che dal gelo dell’inverno si scioglie nei colori della primavera, due anime speciali si incontrano in una storia fatta di libri, canzoni e di un amore che farà battere il cuore.

Un bel romanzo d’amore * * * *

Una storia semplice, ma ben costruita e spesso molto emozionante, con due protagonisti davvero simpatici, nonostante che entrambi in passato abbiano gravemente sofferto. Non parliamo poi di Miss Imogen.

P.S. Emma books è una casa editrice nata da pochi anni e si è sempre distinta per la qualità dei testi che pubblica. Mi spiace dover constatare che negli ultimi mesi è molto peggiorata la qualità della stampa. Per cui cinque stelle all’autrice, una di meno alla casa editrice per i refusi e soprattutto la punteggiatura “sciatta”.

Emiliana De Vico, La dama e il leopardo (HarperCollins Italia, eLit)

La Rocca, 1474 – Nicoletta Piccolomini Todeschini sa che le sue origini sono avvolte nel mistero, ma conosce anche le dicerie che le servette sussurravano su di lei, per questo ha sempre sognato che il destino la portasse a Napoli, alla corte di re Ferrante. Il suo padre adottivo ha invece scelto altro per lei, un marito catalano e una fortezza arroccata su un monte, lontano da tutto e da tutti. E benché il rigido insegnamento cortese l’abbia preparata a essere una figlia e una moglie consenziente, in qualunque circostanza, il futuro che ha davanti agli occhi è inaccettabile: lei non ha alcuna intenzione di diventare la signora dei falchi, tantomeno di sposare un leopardo spagnolo. L’unica soluzione potrebbe essere la fuga…

Molto carino * * * *

È il primo libro dell’autrice che leggo: non un romance ma una via di mezzo fra uno storico e un rosa, ambientato nell’autunno del medioevo, quando però la condizione della donna era ancora quella di sempre: nulla poteva decidere di quanto la riguardava, doveva solo piegarsi alla volontà della sua famiglia ed essere usata, se era nobile, all’interno di complessi calcoli politici. All’inizio Nicoletta non brilla per simpatia, dal momento che le sue aspirazioni si limitano a sognare la corte e il fasto, ma poi si capiscono meglio le sue motivazioni e soprattutto il personaggio matura e si fa valere, nell’ambito delle poche possibilità di scelta che ha. A tutto ci si può abituare, particolarmente se, insomma, non sei stata sfortunata nel matrimonio come ti pareva all’inizio. E in ogni caso prima o poi bisogna crescere e trarre il meglio dalle carte a disposizione.

P.S. L’autrice si è attivata per correggere i refusi.

Lora Leigh, Oltre il pericolo (Follie Letterarie)

Maggie Chavez è in custodia cautelare con l’accusa di essere la complice del suo defunto marito Grant, ritenuto a sua volta colpevole di attività criminali connesse al traffico di stupefacenti. L’agente Joe Merino, in passato amico di Grant, si trova combattuto: Maggie prima di sposarsi è stata la sua donna, con la quale ha condiviso momenti indimenticabili di piacere e passione. Ora, pur di far luce sul coinvolgimento di Maggie, Joe è disposto a sedurla per ottenere le informazioni necessarie. Ma l’attrazione fra i due è incontrollabile e i piani di Joe rischiano di andare in fumo.

Un bel racconto erotico * * * * *

Piuttosto diverso dalla solita narrativa della Leigh: innanzitutto la traduzione ci risparmia l’usuale turpiloquio, poi alle numerose scene di sesso si accompagna anche la capacità di approfondire i sentimenti dei protagonisti e ricostruire il complesso antefatto, sia sul versante giallo, sia su quello intimo.

Nel suo genere e nell’ambito di un racconto, molto bello.

Le recensioni de L’Artiglio Rosa