Elfo è l’ex protagonista di una saga fantasy. Evaso dal suo libro, è diventato commissario di periferia per sfuggire al proprio autore. Paranoico e sociopatico, funestato dagli attacchi di panico e dai ricordi della vita precedente, Commissario Elfo farebbe qualsiasi cosa pur di non ricadere dentro una trama. Tegolina è la ex protagonista di una fiaba lituana alla disperata ricerca di un autore poliziesco che le dia una chance. Insegue il cliché della poliziotta tosta, ma il suo passato e certe manie di protagonismo la fanno ripartire dalle retrovie. Il glaciale questore capo Bjorn Bjornson, eroe di una serie di romanzi svedesi di successo, la spedisce nel commissariato più antinarrativo della città, a fianco di Elfo, il più antinarrativo dei commissari. Quando muore un noto giallista e si fa largo un segreto che può rivoluzionare il mondo della letteratura, Elfo sa già che si tratta di una squallida trama da cui deve scappare il più lontano possibile. Ma in una città dove convivono persone e personaggi letterari, qualcuno, da qualche parte, scrive sempre. E nessuno è al sicuro.

Titolo: Piove per esigenze di trama.
Autore: Nicolò Targhetta.
Genere: Poliziesco.
Editore: Becco Giallo.
Prezzo: euro 8,99 (eBook); euro,17,10 (copertina flessibile).
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Primo libro dell’anno, e forse già uno dei migliori del 2025. Facciamo che prima di dicembre non mi pronuncio, ma quel che è certo è che Nicolò si è guadagnato un posto sul mio personalissimo podio degli autori emergenti/indipendenti letti finora.
Perché?
Be’, perché “Piove per esigenze di trama” ha tutto ciò che io cerco in un libro. Idee originali, una scrittura impeccabile, un’allegoria di fondo e una serie di messaggi distribuiti tra testo e sottotesto che trovano la loro definizione nel finale (avete presente i famosi “strati” dei miei libri, di cui tutti parlate? Ecco, ci sono anche qui! Eccome se ci sono! E io sono felicissimo di averli trovati!).
Come dico sempre, nei libri migliori, la trama in sé è secondaria. È una scusa per raccontare altro. Eppure, anche quella, qui, non scherza.

Commissario Elfo è l’ex protagonista di una saga fantasy che ha deciso di effettuare una fuga meta-narrativa dal proprio libro e che cerca di condurre un’esistenza quanto più reale possibile. Facile? Non per un personaggio.
Insomma, questa storia comincia col botto e finisce anche meglio. È un mix tra Chi ha incastrato Roger Rabbit e un libro di Palanhiuk (ma, occhio, è una roba comunque originalissima). Ci sono citazioni a profusione, passaggi veramente geniali e…
…va be’, che vi devo dire di più? Che l’avrei voluto scrivere io?
(sì)
Fatevi un favore: leggetelo.

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