Un’indagine in bilico tra lecito e illecito per l’ispettore Rosset e la sfuggente Alma.
È l’alba di una fresca mattina di settembre quando Jill piomba nel sonno dimenticandosi della piantina di cannabis che gli hanno regalato a un rave. Cinque mesi dopo un vecchio Ford Transit con tre cadaveri e un grosso carico di marijuana si capotta in un bosco nel cuore dell’entroterra ligure.
È un’indagine dai contorni sfocati quella in cui si trovano catapultati l’ispettore Jules Rosset e l’inquieta Alma. Finché entrambi si rendono conto che ogni indizio è legato all’altro da un unico filo, verde come quella strana erba allo stesso tempo osteggiata e osannata. Però è anche vero che ogni nuovo spiraglio lascia spazio al “potrebbe”, perché, si sa: da cosa nasce cosa.

TITOLO: E come sempre da cosa nasce cosa.
AUTRICE: Valeria Corciolani.
GENERE: Giallo.
SERIE: La colf e l’ispettore, Volume Quarto.
EDITORE: Amazon Publishing.
PREZZO: euro 4,99 (eBook); euro 9,16 (cartaceo).
LINK per l’acquisto.

Non conoscevo Valeria Corciolani, ma ho deciso di leggere questo libro, il quarto volume della serie “La colf e l’ispettore”, perché la trama mi sembrava interessante.
Ho fatto affidamento sulla consapevolezza che si tratta sempre di volumi autoconclusivi ma, naturalmente, mi rendo conto di essermi persa qualcosa del rapporto tra Alma e l’ispettore Rosset.  Malgrado questo, la storia mi ha catturata, sia per l’abile tratteggio delle figure che incontriamo nel corso della storia, sia per il particolare stile dell’autrice.
Non si tratta solo della narrazione al presente, cosa che non mi entusiasma ma che in questo caso ho apprezzato, quanto dell’ironia con cui l’autrice riesce a permeare le riflessioni dei vari personaggi, ognuno con un registro proprio, basato sul vissuto privato che mette insieme linguaggio ed esperienze. Non è facile caratterizzare in maniera così precisa i vari interpreti di una storia corale e complicata; Corciolani sa entrare, con grande abilità, nel tessuto intimo del pensiero individuale e dargli forma e spessore.

Così ci troviamo di fronte a due protagonisti che non lavorano assieme, ma collaborano loro malgrado. Alma non è certo la “Signora in giallo” ed è tutt’altro che ansiosa di partecipare a una qualunque indagine. È una donna che lavora sodo per tirare avanti e cerca di restare aggrappata agli aspetti reali della vita, senza farsi illusioni. Il suo spirito d’osservazione la porta a incrociare la strada dell’ispettore Rosset, con cui ha un legame d’amicizia che si sta sviluppando nonostante il carattere difficile dell’uomo, chiaramente poco incline a coltivare rapporti umani. Questo poliziotto eternamente infreddolito che, proveniente dalla Val D’Aosta, si stupisce di continuo per il rigido inverno della riviera ligure, non è uno stereotipo, un duro e puro dell’investigazione, ma un uomo parco di parole e di gesti, bravo nel suo lavoro senza essere un missionario che non pensa ad altro. Lo si potrebbe definire un uomo come tanti ed è proprio questo che ce lo fa sentire vicino.

Nel complesso, il romanzo è un giallo d’indagine, che mette in campo, indizio dopo indizio, una galleria di personaggi profondamente reali e che, nel momento in cui l’autrice cambia registro e porta il suo occhio acuto dentro al dramma di chi ha perso una persona cara, spiazza completamente il lettore. Corciolani sa mettere a nudo il dolore che piomba, atroce, addosso a chi è rimasto in vita e deve affrontare la perdita. Ogni sua parola  è sofferenza pura, venata di profonda compassione per chi deve affrontare una prova tanto terribile.
Alla fine, non ci troviamo tra le mani solo un mistero svelato, ma un pezzo di umanità che, un giorno, potremmo incontrare sulla nostra strada.

Cinque stelline.

Copia fornita dalla Casa editrice.

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