Titolo: Fake.
Autrice: Eris D.
Genere: Romanzo contemporaneo.
Editore: Self.
Prezzo: euro 1,99 (eBook); euro 11,34 (copertina flessibile).

La valutazione di Federica D’Ascani: cinque stelline.

“Il volto che ho prestato alla mia anima online è il tuo…”

In amore non conta il tuo aspetto ma ciò che hai dentro. È un luogo comune in cui Margherita vorrebbe credere, ma la realtà è diversa.
Gravemente obesa, all’età di trent’anni, non ha mai avuto un ragazzo e nemmeno assaporato le gioie del sesso.
Quando conosce Manuel in chat, tuttavia, si riaccende in lei la speranza. Lui è stupendo, di certo fuori dalla sua portata, ma in rete, si sa, puoi essere chi vuoi…
È così che Margherita cede alla tentazione di regalarsi una favola: ruba alcuni scatti alla bellissima vicina di casa, nonché ex prostituta, Lucrezia, e sfruttando una falsa identità intraprende una relazione online.
Tutto sembra procedere a gonfie vele fino a che il ragazzo non comincia a insistere per incontrarla di persona. Terrorizzata all’idea di perderlo, Margherita orchestra allora un gioco perverso, ma riuscirà a mantenerne il controllo?

Avvertenze: La lettura di questo libro è consigliata a un pubblico di soli adulti in quanto contiene scene di sesso esplicito.

Fake. Falso. Fasullo. Margherita è questo: un’identità che non esiste, ma che vive su un social capace di rendere possibile l’impensabile. Perché lei è tutto ciò che la società rifiuta e scansa: è obesa. E non è solo in sovrappeso, ma è una montagna di bulimia nervosa che la porta giorno dopo giorno sempre più vicina al baratro da cui, inconsciamente, vorrebbe scappare. E quindi a questo serve il fake, a scappare da quella vita che non vuole, che la fa soffrire, che la ripiega su se stessa. E a guidare i suoi pensieri non c’è soltanto il desiderio di rivalsa, ma un amore impossibile che però la rende serena, almeno tra le pareti della sua casa. Manuel è per lei ciò non avrebbe mai sperato, su cui non avrebbe mai scommesso. Certo, lui sa della sua personalità tutto, ma un tutto condito di bugie e mezze verità; sa che è incredibilmente bella, longilinea, simpatica, introversa eppure così aperta a lui, alla novità che rappresenta… Non sa, quello stupendo tatuatore, che le foto che ogni giorno vede parlando in chat con lei sono scatti rubati a Lucrezia, una ragazza appena fuggita da una realtà ben più pericolosa e infelice, che l’ha vista costretta a prostituirsi per vivere. Non lo sa. Lui pensa solo al bene che Margherita con le sue parole dona, al balsamo che ogni sera sente scivolare sulle sue dita e che risale piano fino al cuore.

E, allora, proprio perché non sa, perché non incontrarsi? Perché non dare finalmente una chance a quel rapporto virtuale che va avanti da un anno?

Già, perché?

Eris D. crea una storia intensa, colma di sfaccettature talmente sottili da risultare quasi un vetro infranto e ridotto in mille pezzi. Le tracce da seguire sono tante, così come i molteplici livelli di lettura. Fake è una storia d’amore, ma anche narrativa, ma anche thriller, ma anche denuncia sociale. Il tutto con una punta di erotismo che non costituisce l’elemento portante, ma una semplice conseguenza delle azioni e dei pensieri di ognuno dei personaggi che viene portato a muoversi nel tessuto della trama.
Margherita è obesa. Margherita è sola. Margherita soffre. Margherita impazzisce. Ma impazzisce? Fino alla fine, il lettore sente un retrogusto di ingiustizia che non lo porta a condannare, ma a capire, a giustificare. Eppure le parole di Eris D. non edulcorano, spiattellano tutto lì davanti senza veli: gli attacchi di bulimia, il sudore, la saliva, la difficoltà a muoversi, gli improperi e le voci, i sogni ricorrenti, i giudizi, gli sguardi. È tutto davanti agli occhi del lettore che è in tensione per le sorti delle “vittime”, ma anche in pensiero per quella creatura che la società ha creato, fagocitato e sputato senza riguardi.

Fake è lo specchio del moderno che, con l’avvento dei social, tende a pensare solo in termini estetici, ignora la disperazione che si cela dietro a un nome, unisce eppure allontana. Uccide socialmente un individuo privo dei requisiti necessari per vivere in serena omologazione. Eris è brava a far capire quanto sia facile innamorarsi dell’essenza di una persona: quanto sarebbe molto più semplice se non fossimo così tutti ossessionati dall’aspetto esteriore!

Lucrezia, per esempio, pur essendo bellissima, è sola alla stessa stregua di Margherita. Ha un passato tragico alle spalle e questo è conseguenza proprio della sua avvenenza. I momenti in cui ricorda le violenze subite sono quelli più duri di tutto il romanzo, perché mettono di fronte il lettore a un tipo di rapporto che i media esibiscono senza tuttavia cercare una soluzione o un significato. Il suo voler assecondare Margherita è dettato, sì, dalle minacce, ma anche dall’affinità che sente di provare nei suoi confronti. Lucrezia mai per una volta pensa di Margherita cose riferite alla sua condizione estetica, agendo invece solo in funzione sempre e solo della persona che ha di fronte, calcolando soltanto quella. Anche quando Margherita la segue, la spia, la vessa, la ricatta. Perché Margherita è cattiva, ma lo è non per natura, ma per le circostanze.

Manuel è l’unico personaggio, in tutto Fake, che emerge di meno e che non cattura più di tanto l’empatia del lettore che è troppo incentrato sulla personalità esplosiva della vera e propria protagonista. Per Manuel si ha una iniziale tiepida attrazione che poi aumenta, ma sempre in maniera frenata. E alla fine, quando entra in contatto con la vera fonte di tutti i suoi guai, si spera quasi che dia prova di uno slancio ulteriore di bellezza, disattendendola clamorosamente. Per le circostanze, sempre, ma anche per una morale inculcata dalla società difficile e impossibile da estirpare. Nonostante lui abbia vissuto per un anno tramite le parole di Margherita, non è la sua essenza quella che segue, ma ciò che il suo aspetto esteriore trasmette.

La sofferenza di Margherita è reale, tangibile e l’autrice è con lei che dà il meglio di sé, indagando i suoi pensieri, le sue speranze, la sua follia e il suo desiderio di rivalsa, così profondo da essere scambiato per mera pazzia..

Un romanzo da leggere, assolutamente, quello di Eris D., con la consapevolezza però di dover pensare, sudare, sentire, assaggiare e provare. Perché Fake non fa sconti a nessuno, nonostante il finale per nulla scontato (o forse un po’ sì?).

OoO

L’autrice vive nel Sud Italia con il marito e i figli. Ama la pizza e la musica metal. Un posto caldo e un buon libro sono tutto ciò che le basta per essere felice. Ha pubblicato diversi libri con il suo vero nome. Fake è il suo primo romanzo edito con lo pseudonimo di Eris D.

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