Fernanda Romani non ha resistito. Affascinata dal primo volume della Serie, ha scritto una nuova recensione per “Il Principe degli Sciacalli”, di Rebecca Moro, già oggetto di plauso da parte di Babette Brown (QUI la recensione).

In una manciata di giorni e in una lunga notte di sangue, la Schiera degli Sciacalli è riuscita a invadere il più forte tra i Quadranti dell’Impero umano, travolgendo la famiglia del Mastro e il suo stendardo. Nessuno degli storici alleati è accorso in loro aiuto e i Ti-jak, una razza di bestie semi-umane dai corpi massicci e ricoperti di squame, hanno falciato qualsiasi resistenza. Gli unici sopravvissuti dei Daven-Furus, il principe Raven e le principesse Sarissa e Ioni, non possono che sottomettersi alla triade a capo degli invasori: Raven diventerà lo schiavo del Jekret, la guida militare, mentre le sorelle saranno date in sposa per rafforzare il seme di quella genia ripugnante ma invincibile. Ciascuno di loro sarà chiamato alla scelta più difficile: mutare a caro prezzo la propria natura, assumendo un ruolo non previsto in un destino avverso e ostile, fino a quando ciò che sembra un abisso senza fine, potrà trasformarsi in un’occasione di rinascita. Dalla fortezza tra le rocce di Rovelia sino alle cime proibite di Lacan, dalla polvere dei deserti alle torri di Mnar, il tempo del Quadrante di nordest scorre inesorabile verso la rovina, ma non è detto che gli invasori siano gli unici nemici. E talvolta persino un’alleanza con le bestie può rappresentare l’ultima speranza di salvezza.

Titolo: Il Principe degli Sciacalli. Saga dei Quadranti, Volume I.
Autrice: Rebecca Moro.
Genere: Fantasy.
Editore: Fanucci.
Prezzo: euro 4,99 (eBook); euro 17,00 (cartaceo).

Il primo impatto, leggendo questo libro, è con il fascino della scrittura di Rebecca Moro. Essendo io una sua lettrice di lunga data, conoscevo già la sua bravura nel confrontarsi con generi diversi (usando un altro pseudonimo), ma è la prima volta che la vedo cimentarsi nel genere epic fantasy ed è stata una magnifica scoperta.

Fin dal prologo si respirano eventi grandiosi, scontri di civiltà, tradimenti che avranno conseguenze memorabili, insomma si respira epica, quella vera, quella che fa ribollire il sangue e tremare il cuore. E tutto questo ci arriva tramite uno stile raffinato, in cui la lingua italiana viene accarezzata, ricercata, messa in luce, usata in modo mirabile per costruire immagini, sentimenti, sciagure e resurrezioni.
Questo è il modo che l’autrice ha scelto per trasportarci nell’Impero dei quattro Quadranti, dove la catastrofe ha il soffocante sapore del tradimento.

Il Quadrante più florido e potente è caduto e nessuno di quelli che avevano giurato protezione, e alleanza, si è fatto avanti per scongiurare lo sterminio della famiglia del Mastro e del suo popolo. Quando Raven, il principe ereditario, decide di arrendersi e dichiararsi schiavo del capo della Schiera degli Sciacalli, per salvare la vita delle sue sorelle e della loro gente, compie una scelta inaudita.
Questa scelta è il vero motore della storia. Avrà conseguenze inimmaginabili, sia per chi ha abbandonato il Quadrante per calcolo politico, sia per la vita dei tre principi, che mai avrebbero pensato di soccombere davanti a un simile bestiale nemico.
Gli Sciacalli sono rettili umanoidi, praticano usanze sanguinarie  e ogni loro azione appare  contraria a tutto ciò che consideriamo umano.
Ma sono davvero loro i mostri?

Questa è la domanda che, dopo qualche capitolo, comincia ad aleggiare nell’aria.
Raven e le sue sorelle, Sarissa e Ioni, scopriranno, ognuno a modo proprio, che la diversità può essere la culla dell’onore e l’umanità una menzogna putrida.
Ognuno dovrà compiere un percorso doloroso, di rivelazione e sangue, con pochi sprazzi di pace, dove la serenità è una fragile conquista e un sorriso può essere prezioso.
Un fantasy crudo, che riesce a trattare un tema come l’omosessualità senza crogiolarsi nella propria scelta, ma semplicemente presentando con realismo una scoperta dell’anima.
La figura della donna, invece, pur circondata di violenza, viene catapultata in un nuovo ruolo, inconsueto per chi è abituata a schemi precisi, cristallizzati nei secoli.

Un ottimo inizio per una saga che non ha nulla da invidiare alle più celebrate produzioni di lingua inglese. Avvincente nell’intreccio, generosa nelle scene d’azione, intrigante nel raccontare le lotte di potere dove la vita umana non conta nulla.

Cinque stelline.

#copiaacquistata