V secolo d.C., Britannia. Gli scontri con le legioni di Roma sono ormai un lontano ricordo, ma il trono di Uther Pendragon è ormai giunto al termine e sassoni e franchi perseguitano i confini del regno. È in questo mondo fratturato e incerto che muove i primi passi Lancillotto, rifuggendo le fiamme della guerra, l’omicidio e il tradimento. Un estraneo i cui unici compagni sono un falco e i ricordi di ciò che ha perso.
Eppure si dimostra un giovane valoroso, e sotto gli occhi vigili di Merlino e di Lady Nimue affina i suoi talenti, iniziando il suo viaggio verso un destino da Cavaliere. Incontrerà Ginevra, una ragazza selvaggia, orgogliosa e bella, lei stessa emarginata a causa dei suoi doni. E sarà abbagliato da Artù, un guerriero che porta con sé le speranze di un popolo come una torcia nel buio. Ma questa è un’era di lotte spietate in cui anche l’amicizia e l’amore sembrano destinati a svanire. Gli dei stanno scomparendo, lontani ormai perfino dai sogni del popolo. Il tradimento e la gelosia governano i cuori degli uomini e il destino stesso della Britannia poggia sul filo di una spada.
Ma il giovane rinnegato che ha lasciato la sua casa nel Benoic portando con sé solo sogni di vendetta è ormai un signore della guerra. È un uomo amato e odiato, ammirato e temuto. Un guerriero che diventerà leggenda…

Titolo: Il cavaliere del lago.
Autore: Giles Kristina.
Genere: Romanzo storico. Ciclo arturiano.
Editore: Longanesi.
Prezzo: euro 11,99 (eBook); euro 20,90 (cartaceo).
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In questo romanzo ci troviamo di fronte a una libera interpretazione dei miti arturiani, ma da un punto di vista che raramente è stato preso in considerazione: quello di Lancillotto.
É lui che ci racconta la storia, fin da quando, bambino, assiste allo sterminio della sua famiglia. Seguiamo, passo per passo, il suo percorso di giovane orfano accolto sull’isola della Dama, Lady Nimue (assurdo il titolo del libro, dove si menziona un lago che nel romanzo non esiste).
Un principe orfano che diventerà un valoroso guerriero (il termine “cavaliere” nel corso della storia non viene mai usato), la cui vita sarà segnata da due persone: Ginevra e Artù, l’amore della sua vita  e l’uomo che deciderà di seguire alla conquista di un regno.

La strada che Lancillotto dovrà percorrere è lastricata di sofferenza e sangue, pervasa da un’inquietudine che non lo abbandona  mai poiché la donna che ama è stata data in sposa al re che ha giurato di servire. L’autore riesce, con grande abilità, a farci assistere alla vita tormentata di quest’uomo il cui senso dell’onore non viene mai a mancare e lo fa usando un  linguaggio epico, poetico oppure intimo. Le sue parole appassionate e incalzanti ci fanno entrare in paesaggi dettagliati e pieni di colori oppure immersi in atmosfere cupe, ma sempre avvolgenti.

Lancillotto attraversa foreste, distese d’acqua, rocce e colline, e combatte, combatte senza sosta, fino a diventare il migliore di tutti, eppure la sua intera vita è permeata da un senso di perdita. L’autore ci mostra la parabola di un uomo di grandi qualità stremato dal destino e dalla vita mentre Artù, che potrebbe essere un magnifico sovrano, si dimostra piccolo e meschino, preda dei propri errori, incapace di vedere il vero tradimento.
Avvincente, suggestivo e malinconico.
Un grande romanzo.
Cinque stelline. Copia acquistata.

I libri di Fernanda Romani