Virginia, di professione ostetrica, è sposata da oltre vent’anni con Ruggero, affascinante pilota di linea. La loro relazione si trascina da sempre in un placido limbo emotivo, costellato da sporadiche notti di passione.
Allo scoppio della pandemia, le abitudini di entrambi vengono sovvertite. Virginia si trova catapultata nel settore Covid delle gestanti, alle dipendenze del suo ex, Corrado Valli. Ruggero, al contrario, rimane a terra, a causa della riduzione nei voli della compagnia per cui lavora.
Con il mondo che va a fuoco, rendendo imperativo vivere un minuto alla volta, Virginia si troverà a combattere in prima linea, mentre nella vita privata sarà divisa tra il riaffiorare di un passato mai sopito e la novità casalinga della costante e premurosa presenza del marito.
Il mondo muta in un baleno e, si sa, ogni trasformazione porta con sé un rischio e anche un… aumento dell’entropia.

TITOLO: Entropia.
AUTRICE: Rebecca Quasi.
GENERE: Narrativa contemporanea.
EDITORE: Self-Publishing.
PREZZO: euro 1,99 (eBook).
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Calò il silenzio.
Capitava spesso.
Esaurivano le cose da dirsi molto in fretta.
Due continenti e una linea telefonica di mezzo possono fare questo effetto.
O, più semplicemente, ventun anni di matrimonio.
In ventun anni si dicono un miliardo di cose, è plausibile finire gli argomenti. Dopo quattro lustri si finisce per non commentare, l’interlocutore sa già tutto, non ha senso la speculazione dialettica con qualcuno che sa quel che pensi prima ancora che tu lo pensi.

Virginia, ostetrica, Ruggero, pilota di linea. Ventun anni di matrimonio. Un figlio, Luca, un ragazzo che non dà problemi, mai dati. Problemi economici? Ma per favore. Di salute? Sani come pesci. Sesso nel dimenticatoio? Quei due si accendono ancora come zolfanelli. E allora, perché da ventun anni -ventuno, mica due- Virginia e Ruggero viaggiano su binari paralleli, senza mai toccarsi veramente? Possibile che una delusione d’amore abbia raggelato Virginia a tal punto da costringere il marito ad assecondarla in quell’atteggiamento di chi la vita la assaggia appena, perché ha paura di mordere l’esistenza, per quando buona, saporita, gustosa, dolce, essa possa essere?

Mica tanto simpatica questa Virginia, lasciatemelo dire. L’avrei presa a schiaffi dalla prima pagina. Eppure, tutto ciò che dice -e soprattutto non dice-, tutto ciò che pensa, costringono il lettore a fare i conti con se stesso. Virginia è uno specchio nel quale tutti noi guardiamo e vediamo lei e noi. Le nostre paure, le nostre timidezze, quella ritrosia che ci tiene ai margini di ciò che avviene intorno a noi, tanto che alla fine finiamo per vivere a metà.

Ruggero. Si definisce un egoista, perché da ventun anni dà la caccia a Virginia, la tallona, la stana, poi si ritira. E ricomincia, in un gioco instancabile che ha per obiettivo l’amore di quella donna sfuggente.

C’è anche un villain, colui che ha spezzato il cuore a Virginia, tanti anni prima, e che cerca di farsi di nuovo largo nella sua vita. Perché? potrei dire “perché è un figlio di puttana” -e lo è-, ma sarebbe riduttivo. C’è un gioco di potere che Corrado Valli comincia, usando la pandemia per cooptare Virginia nel suo reparto. È seduttivo -tutto un “Ti ricordi? Potremmo ricominciare”-, deciso nel suo piano di conquista.

Come finirà? Non ditemi che è un romance e quindi deve finire bene, perché Rebecca Quasi quel bene ce lo fa sudare fino all’ultima pagina. E la tensione non ci abbandona mai, mentre leggiamo questo libro complesso, mai banale, costruito come un gigantesco puzzle nel quale i pezzi si incastrano un po’ alla volta.

Lo consiglio. Troverete qualcosa di diverso dal romance classico (Rebecca Quasi ci ha abituato, vero, alle storie particolari?), ma non ve ne pentirete.