Matesi ha letto per voi un rosa western. 
Leggete
cosa ne pensa.
Continua la collaborazione di Matesi con il blog “Babette legge per voi”. La sua voce autorevole è preziosa per tutti noi lettori “forti”.
Tre stelline per “Verso l’amore”, di Beverly
Jenkins
(traduzione di Isabella Fantoni), in vendita a euro 2,99 su Amazon.
Volitiva e indipendente,
l’ereditiera Grace Atwood non è tipo da piangersi addosso. Abbandonata dal
promesso sposo neppure mezz’ora prima della cerimonia, decide di lasciare per
qualche mese la banca che dirige a Chicago: condurrà una carovana di sole donne
fino a Kansas City, dove sono attese da uomini sposati per corrispondenza. Ha
bisogno però di una guida esperta, e l’affascinante e sfacciato Jackson Blake è
l’uomo giusto, in ogni senso. Si dimostrerà infatti il solo a saperle tenere
testa, e allo stesso tempo capace di portare alla luce la donna sensuale che si
cela in lei. Ma Jackson, perseguitato dai demoni del proprio passato, sembra
non poter offrire a Grace altro che una vita in fuga…

Per noi italiani che non conosciamo l’autrice, la
prima parte è straniante: infatti solo a poco a poco (lungo l’intera prima metà
del volume!) apprendiamo che tutti i protagonisti sono persone di colore. La
situazione non manca di inverosimiglianze: che nel 1884 una donna, sia pure
benestante, potesse dirigere una banca, anche se, immagino, solo per clienti di
colore, non mi pare molto credibile, dal momento che i neri non potevano più
fare neppure i ranger. E della condizione femminile meglio non parlare.
La Jenkins non brilla per capacità narrative: la
sezione sul viaggio in carovana utilizza tutti i luoghi comuni del genere, ma
senza creare interesse né tantomeno suspense: basta osservare l’episodio dei
banditi. E che in quelle condizioni delle persone non sposate potessero fare
sesso di nascosto è un ossequio alle esigenze attuali del genere erotico: tutti
immagineranno quanto rumore provochi fare sesso su un carro di pionieri.
La parte finale è molto più interessante, anche
se Jackson brilla per ostinazione e non per intelligenza. E certo l’autrice
avrebbe potuto scrivere una resa dei conti finale che lo vedesse protagonista.
Per noi stuzzicante la “profezia” sul futuro
presidente nero. Quanto tempo c’è voluto!