A Praga nelle settimane più fredde dell’anno una fattorina della consegna kebab si trova a combattere gli Esterni, tornati sulla terra dai tempi antidiluviani e il loro temibile e irresistibile Arconte.

Gli Esterni sono più temibili di quelli che giunsero ai tempi dei Golem e dei Gargoyle e Alexandra non ha l’aspetto del guerriero. È minuta e consegna kebab a domicilio ma i suoi giovani occhi troppo stanchi per sollevarsi da terra avvistano per primi la voragine e ciò che ne emerge. Guardiana della frontiera orientale del continuum spaziotemporale, si china sul cratere e annusa il cielo. Inizia così una battaglia senza esclusione di colpi contro l’invasione e contro il terribile Arconte, mostro senza tempo che sa entrare nell’anima.
Forse anche in quella di Alexandra.

«Sei una guerriera valorosa e vorrei conservare il tuo nome,» disse Tamel, fradicio di pioggia, il volto coperto di sangue.
«Conservati questo!» rispose Alexandra alzandogli il dito medio.

Titolo: Apocalypse Kebab.
Autrice: J. Tangerine (Giusy De Nicolo).
Genere: Fantasy.
Editore: Òphiere (I brillanti di Mamma Editori).
Prezzo: euro 4,99 (eBook); euro 9,25 (copertina flessibile).

Il titolo. Questa volta, la copertina non l’ho proprio considerata. Il titolo, dicevo. Strampalato. Apocalypse, ok, ci sta. Kebab? Kebab? Trascinata per i capelli a leggere la sinossi… Uhm… Sì, interessante. Un fantasy strano, forse mi piacerà.
Senza forse.
Incollata alle pagine (poche!), ho letto il romanzo tutto d’un fiato. Mi sono divertita e, diciamolo, non mi capita spesso, ultimamente. Vivace, pazzo, umoristico, commovente… e poi… Ritmo! Ritmo! Ritmo! Si corre a perdifiato, nemmeno fossimo anche noi sullo scalcagnato motorino con cui Alexandra consegna il kebab a domicilio. D’ora in avanti, guarderò con altri occhi (non si sa mai…) il ragazzo che mi porta le pizze a casa. Bonnie -la mia cagna- lo adora, ma non sempre i cani sono attendibili come scopri-gargoyle. Dovrò fare un discorsetto serio alla mia bambina pelosa.

Storia? C’è, oh, eccome se c’è. Una voragine che sembra un incubo di Virginia Raggi si spalanca in una strada di Praga. E da lì scaturisce un’avventura con i fiocchi, in cui si mescolano personaggi scolpiti a tutto tondo che si muovono in una città solo apparentemente “normale”. Anche i due protagonisti, Alexandra e l’enigmatico Tamel sono fuori come un balcone, eppure facciamo spudoratamente il tifo per loro. Il guaio è che i due militano in campi avversi: sono l’un contro l’altra armati. Ahahah! Giusy De Nicolo se ne frega e ci scodella calda calda una storia fuori dagli schemi e piena di sorprese.

Appena finito il libro, ho contattato l’autrice, serenamente dimentica del fatto che la sciagurata aveva chiesto una recensione UN ANNO FA. Be’, Giusy ha avuto un moto di tenerezza per questa vecchia rimbambita e mi ha spedito gli altri due romanzi (Echi di sangue e Sweet Dreams) che leggerò a costo di lasciare altri in fila.

Ah, un’ultima cosa. Il perfido (ma dai!) Tamel è affascinante, forte-fragile, e vorremmo mangiarcelo crudo.