Jayden ha quaranta anni e lavora come archeologo a Ottawa. Nonostante l’ottima posizione, non si sente appagato. L’ossessione per la ricerca lo spinge lontano, troppo lontano. Da tutto, da tutti, isolandolo da affetti e da relazioni con precedenti compagni.
L’ultima spedizione porta lui e la sua squadra nel Nunavut, nell’estremo e nevoso nord del Canada, dove un incidente durante una spericolata ricognizione solitaria gli è quasi fatale.
Sicuro di morire chiude gli occhi, ma quando li riapre si ritrova nella base da cui era partito e nessuno sa dire come sia tornato indietro.
Chi lo ha salvato e lasciato alle porte dell’avamposto?
Un clan autoctono e sconosciuto, come affermano i militari canadesi, o un terrorista fuggito dalla Siberia, come dichiara un sottotenente russo arrivato per catturarlo?
Lui non ne ha idea, e non sa se immagini frammentate di una caverna e di un ragazzo dagli occhi di ghiaccio siano solo frutto della sua fantasia.
Per questo motivo, accompagnato dall’amico Iggiq e dai militari, Jayden si rimette in marcia per tornare negli stessi luoghi dove, dopo aver ritrovato la sua motoslitta, scopre l’esistenza di una caverna che credeva d’aver visto solo in sogno.
E un giovane dall’aspetto selvaggio, aggressivo e impaurito i cui occhi glaciali e i segreti che cela rischiano di sconvolgere ogni sua convinzione.

Titolo: Nanuk Kon.
Autrice: Eliana Matania Ruggiero.
Genere: Fantasy romantico. Romance male to male.
Editore: EMR.
Prezzo: euro 3,99 (eBook).
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Ho raccolto il suggerimento di lettura del Blog e mi sono resa conto di avere tra le mani una storia di quelle che amo particolarmente. La sua trama, infatti, mi ha ricordato “L’anello di ghiaccio” e  “Il senso di Smilla per le neve”.
Nanuk Kon è un fantasy moderno che si intreccia con un thriller a sfondo politico.
Ambientato tra i ghiacci perenni, in una parte del mondo dove la notte e il giorno la fanno da padroni per mesi; dove chi ci vive non può distrarsi perché la morte è sempre pronta a congelare chi non si comporta adeguatamente, il romanzo racconta una vicenda particolare.

Jayden Hill, un archeologo canadese,  sta per guidare una spedizione a nord del Canada. È alla ricerca di prove del passaggio dalla Siberia all’Alaska di tribù nomadi, particolarmente della tribù Kanty, che sarebbe arrivata dagli Urali al Nunavut, terra degli Inuit.
Nonostante l’amico e guida Iggiq Gibbons glielo sconsigli (tra poco cadrà la notte polare), l’archeologo prende una motoslittae in solitaria si avvia lontano dal fabbricato che li ospita.
La scarsa visibilità e la distrazione causata dalla presenza di un orso bianco danno origine all’incidente che unirà Jayden e l’altro protagonista della storia.
Mentre già pensa di essere prossimo alla morte, l’archelogo vede “due occhi di ghiaccio avvolti da una cascata di capelli biondissimi, quasi bianchi come la neve che lo circonda”.
Quando riprende conoscenza, è in un ospedale, con qualche danno ma vivo e inconsapevole di come sia arrivato fin lì.
Appena in grado di stare in piedi, pressato dai militari canadesi e sovietici che vogliono capire come possa essersi salvato e scoprire chi abbia portato Jayden alle porte dell’avamposto, ritorna nel luogo dell’incidente. Esplorando i dintorni, trova una caverna nascosta tra i ghiacci.
Entrandovi, vede sul fondo, raggomitolato su se stesso e nudo, un ragazzo di cui riconosce gli occhi.

Non dico altro, lasciandovi al piacere di scoprire -pagina dopo pagina- una vicenda che unisce il mistero ai sentimenti. Il romanzo ha momenti teneri, altri avventurosi, scene toccanti e altre drammatiche, mentre la passione, raccontata con intensità ma con una delicatezza più di cuore che di sensi, esprime il raggiungimento di tutti i desideri di Jayden e del ragazzo misterioso.
C’è la paura di lasciarsi trasportare dall’amore.
C’è il dolore della separazione.
C’è la scoperta di un mondo passato e la gioia di non averlo perso completamente.
I due protagonisti si compensano, perché la differenza di età non è un ostacolo, ma rappresenta una ricchezza di valori e conoscenze.
Come ho detto è un fantasy, ma sembra reale perché l’ambientazione – perfettamente narrata- ha una parte essenziale nella vicenda.
Bonus che segnalo: i disegni che accompagnano il racconto.
Un romanzo che consiglio!

Piera Nascimbene è lettrice onnivora e appassionata di serie tv. Potete fare amicizia con lei QUI.